Iniziazione dei profani
L. M. e M. S.
(E. R.)
Carissimi Fratelli L. e M.,
questa sera per darvi il benvenuto nella nostra Istituzione ho scelto la forma della lettera aperta, perché mi consente di adoperare un tono più confidenziale, meno freddo e distaccato, quale forse non si addice completamente alla austerità e sacralità della cerimonia appena conclusa, ma è certamente intonato al sentimento di simpatia e di stima che io provo nei vostri confronti, e che credo sia reciproco,e che in questa Loggia è destinato a trasformarsi in amore fraterno.
Carissimi Fratelli, avete bussato alla porta del Tempio con l’animo pieno di emozione, percorrendo con passo incerto e con gli occhi bendati lo spazio piccolo sul piano fisico ma enorme su quello spirituale, che divide il profano dall’iniziato.
Vi siete affidati fiduciosi ad una mano sconosciuta che vi accompagnava, avete seguito con docilità la voce misteriosa che guidava i vostri passi, forti soltanto del vostro spirito, del vostro desiderio di conoscenza e con il conforto delle poche cose indicatevi dal Fratello che vi aveva avvicinato.
La vostra emozione è cresciuta varcando, dopo aver bussato con forza, una porta che vi conduceva in un posto ignoto, sentendo intorno a voi la presenza di altre persone, udendo lontana una voce che vi poneva domande; forse avrete provato anche un senso di vergogna per il vostro abbigliamento scomposto, per la corda che vi legava il collo, per quel procedere a tentoni in mezzo al rumore.
Eravate in un tunnel buio, misterioso, appoggiati a quella mano che vi sorreggeva e nel contempo vi esortava a muovervi e avete compiuto un lungo viaggio fatto di tappe, di soste, di prove da superare con momenti di intensa partecipazione emotiva.
Poi la voce che veniva dal fondo della stanza, di fronte a voi, ha cominciato a descrivere le virtù che deve possedere un libero muratore, avete udito la formula del giuramento, avete avvertito che la cerimonia acquistava, nel suo sviluppo, sempre maggiore solennità, avete cominciato a intuire lo scopo di tutto quello che vi stava accadendo.
Avete iniziato questa cerimonia scrivendo un testamento spirituale, siete stati purificati passando attraverso i quattro elementi primari (terra, acqua, aria, fuoco), una corda vi teneva serrato il collo e venivate trascinati, come nell’antichità si rappresentava la discesa agli Inferi.
Stavate morendo spiritualmente e rinascendo ad una nuova vita, lasciavate il mondo profano sino ad ora conosciuto ed entravate in un mondo iniziatico ed esoterico tutto da scoprire; sentivate però che le poche cose che a mano a mano vi erano palesate portavano con sé valori fondamentali per l’Uomo, capaci di risvegliare in voi i sentimenti più nobili e di accendere di entusiasmo il vostro animo.
Ora il turbinio di emozioni che aveva invaso il vostro cuore si è calmato, sentite intorno a voi la gioia di tutti i Fratelli per il vostro arrivo in mezzo a loro; vi guardate intorno e cercate di comprendere il senso delle cose che vi circondano e di dare un preciso significato ai simboli che vi appaiono.
Sarebbe assurdo pensare di soddisfare stasera la vostra curiosità, di dare una risposta a tutte le domande che vi ponete; a chi è stato per un lungo periodo di tempo a digiuno non si può offrire subito una gran quantità di cibo, in quanto il suo organismo lo rifiuterebbe.
Il cibo spirituale ed esoretico che questa Istituzione può darvi e la preziosa linfa della conoscenza e della verità, dovranno essere assorbiti dal vostro spirito e dalla vostra mente in modo graduale, cercando di assimilare il distillato di saggezza che man mano riuscirete a fare vostro attraverso lo studio e l’approfondimento, condito dei valori iniziatici e la frequenza assidua ai lavori di Loggia.
In questi primi momenti di vita massonica è opportuno quindi darvi soltanto una sintesi dei valori fondamentali e dei principi che stanno alla base della nostra Istituzione:
«la Massoneria è un innato orientamento interiore che si manifesta con il continuo tendere allo sviluppo di tutte le qualità che possono elevare l’uomo e l’umana famiglia ad un superiore livello spirituale e Morale».
«Essa stimola ed insegna la tolleranza, pratica la giustizia, aiuta i bisognosi, promuove l’amore per il prossimo, ricerca tutto ciò che unisce gli uomini e i popoli, per meglio contribuire alla realizzazione della fratellanza universale».
«La Massoneria è in primo luogo di natura morale, filosofica e umanitaria e pur esigendo tradizionalmente dai suoi membri una credenza nell’Ente Supremo non è , né intende essere, una religione né un suo sostitutivo».
«Ogni suo membro, al fine Fr.’. M e .L. propri impegni, deve prestare solenne promessa su di un volume della Legge Sacra, espressione del credo religioso di ciascuno».
« La Massoneria, però, non pratica riti religiosi, ma lavora con metodi propri, mediante l’uso di rituali e simboli come interpreti dei principi, degli ideali, delle aspirazioni, delle idee e propositi connaturati con la sua essenza iniziatica ».
« La Massoneria è apolitica. Così, mentre impone a ciascuno dei suoi membri i doveri della lealtà civica, vietando loro di appoggiare qualunque azione intesa a sovvertire la pace e il buon ordine della società, riserva all’individuo il diritto di avere una propria opinione riguardo agli affari pubblici. Essa tuttavia non consente a nessun adepto di parlare di politica e di religione, nè in Loggia nè in qualsiasi altro posto ove egli prenda la parola a nome della Massoneria ».
Riflettete, Fratelli L. e M., sulla profondità di questi principi, che affondano le loro radici in una tradizione secolare e cercate di farli vostri, in concreto nel vivere quotidiano, a testimonianza del vostro essere massoni ; rifiutate qualsiasi dogma e usate sempre la ragione di fronte ai problemi della vita.
Studiate a fondo i simboli, cercate di capire il profondo e complesso messaggio che ciascuno di loro nasconde sotto l’ingannevole semplicità della propria rappresentazione ; essi sono dei preziosi strumenti messi a disposizione di tutti noi per compiere quel lavoro che, se completato a regola d’arte, porta alla realizzazione del proprio Tempio interiore.
Concludo questa mia lettera aperta, carissimi fratelli L. e M., con l’augurio che il vostro cammino iniziatico sia ricco di risultati e di soddisfazioni, che la luce prevalga sempre sulle tenebre, che le pietre bianche siano più numerose di quelle nere, nella pienezza dell’amore di tutti i Fratelli,nella serenità e nella gioia, per il bene dell’Umanità e
A .’. G .’. D .’. G .’. A .’. D .’. U .’.