Al Fraterno amico C. C.
17 Maggio 2004
Non basta
Non basta, a volte, la scienza
A risanare il corpo,
A riportare luce
Dove c’è solo oscurità.
Tu sorridi, sorridi, sorridi
E dolcemente parli
E incoraggi e sostieni
Con suoni di voce soavi.
Tu guardi negli occhi
Una creatura dolente
E doni il calore di un gesto
D’affetto sincero.
Tu accarezzi paterno
La testa di un bimbo
E spegni l’affanno con tocco
Di dita leggere.
E quando regali
La dolce speranza
Un raggio di luce
Ti illumina il volto.
E l’uomo, il fanciullo, la donna
Ti guardan sereni,
Ti stringon la mano,
Si senton sicuri.
Ché l’animo anela
Un gesto d’amore
E un fraterno sostegno
E un tenero abbraccio.
Non basta, a volte, la scienza …
Eros Rossi
Follonica 17 maggio 2004
Carissimo Fratello Prof. C. C. (Genova),
ho ancora negli occhi, nella mente e nel cuore il bellissimo gesto di amore fraterno che tu mi hai donato a Genova. (cura della amata moglie Luisa)
Pensando alla tua missione per guarire o comunque alleviare le sofferenze di tante persone, ho scritto di getto questa piccola poesia in tuo onore.
So perfettamente di non possedere le sublimi qualità dei Fratelli Quasimodo, Pascoli o Carducci, ma ritengo che una poesia, scritta con il cuore e in sincerità, possa con la sua sintesi rendere palesi il pensiero e i sentimenti meglio di tante frasi.
Nelle raccolte delle Tavole scolpite nella mia R\ L\ (che ho avuto il piacere di donarti), ci sono due mie poesie (“La Luce” e “Dieci di Marzo”) che i Fratelli della mia Loggia hanno, bontà loro, apprezzato.
Spero che la lettura di questa nuova poesia possa suscitare in te le emozioni e l’affetto che io ho provato mentre la scrivevo.
Ti abbraccio fraternamente.
Eros