(P.S.)
Una espressione forse non originale, ma che tuttavia ci consente di dire molto.
La Parola esprime l’anima di un uomo, la sua formazione, il suo essere, il suo contenuto morale e spirituale.
La Parola apre la via alla Verità, e la Verità è Bellezza.
E’ stato infatti affermato che la bellezza della parola è uno splendore di verità: è una luce formulata in parole.
Verbum dicevano i latini. Logos dicevano i Greci.
Parola, discorso, ma anche concetto. Non è senza significato il fatto che il Logos, nella sua estensione ultima, è ragione. La parola rappresentazione del pensiero, è anche ragione cosmica.
Il Logos è Sapienza. La Sapienza di Salomone, di colui che ebbe il dono divino della Parola; della parola creatrice ed immortale.
Nel libro della Sapienza vi è scritto che la Parola è Vita.
Il Verbo è Vita, la Vita è comunicata agli uomini a modo di luce. Gli uomini, esseri spirituali, necessitano della luce.
La vita – luce è il verbo che compie una missione, che aiuta l’umanità ad uscire dalle tenebre dell’ignoranza, del male, del peccato. Coloro che non accolgono la luce vivificatrice della parola sono figli delle tenebre. Le tenebre si oppongono alla luce, la materia allo spirito, il male al bene, l’ingiustizia alla giustizia, la negazione della verità alla verità.
Ma non tutti fanno buon uso della parola.
Quale uso della parola fa l’uomo? Abbiamo la parola dei profeti, dei poeti, dei filantropi, dei cabalisti che hanno fatto seguire il pensiero all’azione, il verbo all’atto.
Ed accanto, in contrapposizione, la parola dei perfidi, degli spergiuri, dei malvagi, dei ricattatori. Nei primi il Verbo si riveste di bellezza e quindi, niente vi può essere di pigro, di ozioso; niente che sappia di bestemmia; nessuna ombra di male, di ingiustizia si annida nelle parole dei buoni. La parola nei giusti non è negazione, perché la loro parola coglie il vero universale che deve essere la nostra conquista quotidiana.
Per questo aduniamo sotto lo stesso tetto uomini di qualsiasi razza e religione. Non abbiamo mai considerato errore l’accostare l’ieri all’oggi, questa o quella religione, questa o quella razza, l’uomo, il santo, il taumaturgo, ecc….
Una parola vera è sempre bella, una bella parola è sempre vera.
Proprio per l’aspetto particolare che investe questo lavoro, che ha per filo conduttore l’espressione, FORZA DELLA PAROLA, si può dire che essa fu strumento principale di uomini ispirati o illuminati, che si ritrovano nella stessa Storia dell’Umanità, la quale ci offre il quadro di maestri, riformatori, filosofi, mediatori che sono stati grandi iniziati, partecipi della Parola con la P maiuscola. Ed è certo che la loro parola fu parola di verità, parola ispirata e ispiratrice. Bisogna infatti esser ispirati perché la parola sia eccitatrice di sentimenti elevati, perché possa produrre effetti eccezionali, sia capace di elevare gli animi e ispirare sentimenti nobili, grandi e universali.
La parola rappresentazione del pensiero? Vorremmo dire allora che la parola è soltanto un’ombra? Così sarebbe se ci limitassimo a seguire soltanto il significato che ci offre un comune dizionario. Invece la parola è tutto l’Uomo! E’ espressione della sua essenza e del suo contenuto spirituale.
Sarebbe estremamente erroneo se pensassimo che è un semplice mezzo di comunicazione.
Il senso comune ci dice che una parola può essere la vita o la morte di un uomo. La parola esalta o demolisce, incoraggia o scoraggia, è bene o male. E’ la fine o il principio di un essere. La parola coincide con tutto il pensiero.
L’egoista e l’altruista dotati della stessa facoltà di pensare pur usando la stessa parola, raggiungono due risultati opposti: l’uno crea il vano e la menzogna, l’altro l’armonia e il certo; l’uno è parola di falsità, quindi principio di ingiustizia, l’altro verità e quindi giustizia.
Parole come: LIBERTA’, UGUAGLIANZA, FRATELLANZA, hanno per noi un significato ed un fascino particolare.
Nella ricerca e nell’approfondimento della parola e del linguaggio si possono riscontrare tutti gli elementi di una grammatica filosofica. La filosofia del linguaggio ha l’effetto di togliere ogni nebbia di confusione e di ambiguità, nel momento in cui si scopre che al fondo della parola e del linguaggio vi è tutta la vita interiore di un essere.
E’ straordinario il fatto che per ogni parola ci sia una esperienza e per ogni esperienza una parola.
In ogni parola vi è il contenuto interiore che investe il passato e il futuro dell’umano e della nostra vita.
La parola intesa come vita, energia, anima e nutrimento non è una novità perché il Vangelo stesso dice che l’uomo non vive di solo pane, ma anche di ogni PAROLA che viene da Dio. Manca nell’uomo di oggi la vera parola, il vero insegnamento: ciò che è prodotto dallo spirito; quelle che l’uomo chiama creazioni non sono più comunicazioni del suo essere e la materia che dovrebbe essere mezzo per conquistare spiritualità e moralità è diventata il fine dell’uomo.
La Parola quindi, carissimi Fratelli, non deve essere, come ho innanzi espresso, semplice mezzo di comunicazione, ma FORZA spirituale, generatrice dei più alti sentimenti, capace di innalzarci verso il G.’. A.’. D.’. U.’.., nostra sostenitrice in questo lungo e difficile cammino, potenziatrice dei nostri ideali, rivelatrice delle nostre manchevolezze, baluardo della nostra Istituzione.
Ai miei cari Fratelli