IL PROSELITISMO

IL PROSELITISMO

L’art. 339 degli Statuti Generali dice: « La propaganda dell’Ordine è il più importante tra i lavori massonici; l’ammissione di un profano nel seno dell’Ordine è il lavoro più pericoloso. Quindi niuno sarà mai iniziato nei misteri della Massoneria se non abbia tutte le qualità accennate negli articoli 11 e 18 ». Art. 11: « Se il fine della Istituzione è il perfezionamento dell’uomo, è indispensabile che il Libero Muratore pratichi la vera morale, che suppone la cognizione e l’esercizio dei doveri e dei diritti dell’uomo. Egli deve essere quindi giusto, umano, sincero, benefico verso ogni specie di persona e soprattutto buon padre, buon figlio, buon fratello, buon marito, buon cittadino ». Art. 18: « Il Libero Muratore deve essere cittadino nella pienezza dei suoi diritti, di una probità riconosciuta e di una regolare intelligenza. Niuno è ammesso all’Ordine se non abbia l’età prescritta dagli Statuti (art. 340: «L’età richiesta per divenire Libero Muratore è di 21 anni incominciati. Al figlio di un Massone di almeno terzo grado è necessario l’età di 18 anni; e al figlio di un Massone di Camere superiori 15 anni compiuti »). Non può essere ammesso né conservato chi abbia esercitato o eserciti mestieri o impieghi servili, abbietti e disonoranti, o abbia subìto una condanna o pena infamante. La espiazione di tal genere di pena non induce ripristinazione di diritto a far parte dell’Ordine Massonico ». Siamo quindi certi che le doti alle quali si è fatto cenno sono elementi sufficienti per iniziare un profano. Ma il vaglio per la sua ammissione deve essere rigoroso perché, come saggiamente previsto dall’art. 339 citato, «l’ammissione di un profano nel seno dell’Ordine è il lavoro più pericoloso ».Premesse in ogni caso le condizioni suddette, che debbono essere comuni a tutti gli aspiranti, si esamineranno condizioni particolari e specifiche quali l’attività svolta nel mondo profano e, di conseguenza, la posizione sociale ed economica; condizioni di cultura, di arte, di intelletto; meriti patriottici; ecc. Vi potranno poi essere elementi i quali, per le mansioni particolarmente delicate che assolvono nella vita profana, o per altre ragioni, verranno opportunamente iniziati in Loggia Coperta (dove cioè non sono ammessi visitatori.  Svolgendo azione proselitistica, si deve illuminare il profano sui principi massonici, ma non gli si riveleranno mai i nostri segreti, quali i mezzi di riconoscimento usati dai Massoni nei vari gradi, i nomi di Fratelli, ecc. Il segreto è la nostra forza e colui il quale lo tradisce, anche solo per leggerezza, accoltella alla schiena i propri Fratelli e l’Istituto ed è questo il peggiore dei tradimenti. Il nome di Fratelli non va mai rivelato e tanto meno per lusingare profani al fine di acquisirli; non è questo il mezzo da adottare per fare proseliti. Al profano bisogna parlare di amore, di carità, di onestà, di lealtà, di generosità, di fratellanza, di libertà, di Patria, di uguaglianza nel reciproco rispetto delle singole doti di cuore, di animo, d’intelletto, doti che più di ogni bene materiale contano tra i Massoni. Al profano che si mostra anzitutto attratto da questi valori morali, da questi nostri ideali, si potrà dire di più: si potrà parlare dei fasti della Massoneria, dei grandi cuori e dei grandi intelletti che si sono onorati di appartenerle, onorandola ad un tempo. Si potrà quindi accennare alla grande crisi spirituale e morale che travaglia oggi l’intera umanità ed ai compiti ardui che la Libera Muratoria è chiamata ad assolvere; compiti di difficilissimo espletamento a causa appunto della crisi spirituale che investe il mondo. Ed ecco che si giunge a toccare ed a scuotere l’amor proprio del profano al quale si parla perché lo si investe gradualmente di questa responsabilità di partecipare ad impresa tanto ardua e gli si dà la prova di avere stima di lui ed ancora di più, fede in lui, chiamandolo a divenire Massone, Non lo si è illuso, non lo si è lusingato perché gli si è via via prospettato, da un lato, la cruda, reale situazione irta di difficoltà e di ostacoli in cui si trova ad operare la Massoneria e, dall’altro, si sono illustrati gli ideali per il trionfo dei quali uomini come noi lottano quotidianamente. E se il profano ha cuore, anima e mente conformati così come noi riteniamo indispensabile che lo siano per divenire buoni Massoni, non potrà fare a meno di pensare: esistono ancora uomini che amano Iddio, la Patria e l’Umanità e credono nei grandi valori dello spirito… Ebbene, io sono con loro! Così nasce un Massone, In quanto ai metodi pratici utilizzati per avvicinare un profano, essi sono svariati. Ma in ogni caso, il profano deve impegnarsi sul suo onore a non rivelare alcunché di ciò che gli verrà riferito e tanto meno il nome del Fratello che si fosse scoperto, ché la Famiglia Massonica non gli perdonerebbe mai di avere mancato alla parola data. Giunti a questo punto di conoscenza dei princìpi massonici, gli Apprendisti si trovano nella condizione di potersi dedicare al proselitismo. Dedichino quindi ogni loro sforzo a questa azione fonda- mentale: in tal modo essi  daranno prova concreta di avere assimilato quanto è stato detto finora. Abbia ognuno sempre presente che se il tronco non germoglia, perde lentamente ma inesorabilmente la propria vitalità e avvizzisce.

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