IL TEMPIO

IL TEMPIO

È una sala rettangolare con direzione da Oriente a Occidente. I quattro lati rappresentano i quattro punti cardinali; la volta è azzurra seminata di stelle e rappresenta il firmamento; vi è un’unica porta al centro della parete posta ad Occidente; non vi sono altre aperture visibili.

Nell’interno, ai lati della porta, vi sono due colonne di bronzo: a sinistra, entrando, la colonna è di stile dorico (di bronzo o di tinta rossa), è sormontata da tre melagrane dischiuse e reca sul fusto la lettera B; la colonna di destra è di stile jonico o corinzio (di bronzo o di tinta bianca o nera), sormontata da un globo e reca sul fusto la lettera J. Le lettere debbono potersi illuminare. Le melagrane e il globo possono essere posti indifferentemente sull’una o sull’altra colonna.

A lato della colonna ‘B’ (colonna del Nord) vi è un seggio su due gradini con antistante « altare » o «ara » triangolare per il 1° Sorvegliante; un seggio posto su di un gradino, con innanzi un altare pure triangolare, per il 2° Sorvegliante, è situato verso il centro del Tempio, sul lato del Mezzogiorno. In molte Logge il posto del 2° Sorv.’. è situato a lato della colonna ’J’ (colonna del Sud) — come è consentito anche dagli Statuti Generali —; il significato esoterico di tale disposizione lo vedremo più oltre.

Lungo la parete del Settentrione vi è una doppia fila di scanni fronteggiata da altra doppia fila di scanni situata lungo la parete del Mezzogiorno. Gli Apprendisti prendono posto nella prima fila degli scanni del Settentrione; i Compagni d’Arte, nella prima fila degli scanni del Mezzogiorno; i Maestri Muratori, nella seconda fila dell’una o dell’altra colonna.

Sul lato opposto all’entrata, cioè ad Oriente (questa parete è semicircolare), vi è un ripiano delimitato da una balaustra al quale si accede per una rampa di quattro gradini posta al centro. Sul ripiano sono i posti dell’Oratore (a sinistra di chi guarda verso l’Oriente), del Segretario (a destra) e quelli per i visitatori di maggiore riguardo. Al centro dell’Oriente, collocato su altri tre gradini, vi è il Trono del Maestro Venerabile, riparato da un baldacchino di  stoffa rossa (dice il Porciatti), azzurra (dice il Farina, riferendosi evidentemente alle Logge di Rito Moderno o Francese) a frange d’oro (i nostri Statuti Generali dicono che il baldacchino è rosso).

Innanzi al Trono è un altare e dietro, poco più alto della spalliera, è il Delta Sacro costituito da un triangolo equilatero luminoso nel quale si legge, a caratteri ebraici, il nome del Grande Architetto dell’Universo. Nel Delta può, invece, essere dipinto un occhio destro aperto, ma, in tal caso, vi sarà pure un altro triangolo equilatero trasparente con la lettera ’G’.

Sulla parete dell’Oriente o sulla parte anteriore del baldacchino vi è la scritta A.’.G.’.D.’.G.’.A.’.D.’.U.’.. Ai lati del baldacchino, un poco più alti del Delta, vi sono due trasparenti illuminati raffiguranti il Sole e la Luna. A sinistra del Trono, per chi guarda, vi è la Bandiera nazionale e, a destra, il Labaro della Loggia.

Innanzi all’Altare del M..V.., sul primo ripiano (cioè sul quarto gradino) è posta l’Ara dei giuramenti. Essa può essere collocata anche                    presso il primo gradino che dal pavimento sale verso il Trono (cifr. gli Statuti Generali). Sull’Ara stanno una squadra, un compasso, il Libro della Legge Sacra (la Bibbia, per noi) ed una lampada a sette bracci simile a quella del Tempio di Salomone. A terra vi sono: a Settentrione una pietra grezza, un filo a piombo, un mazzuolo e uno scalpello (strumenti relativi al 1° grado); a Mezzogiorno, una pietra cubica, una livella, un regolo e una leva (strumenti relativi al 2° grado); a Occidente, una tavola da tracciare e una cazzuola (strumenti relativi al 3° grado).

Al centro della stanza, sul pavimento a scacchi bianchi e neri viene collocato il Quadro di Loggia relativo al grado nel quale vengono svolti i lavori.

Le pareti del Tempio sono tappezzate d’azzurro (dice il Farina), drappeggiate di rosso (dice il Porciatti, il quale asserisce più oltre che «nelle Logge di Rito Moderno (Francese) i parati sono azzurri») e lungo quelle del Sud e del Nord vi sono sei colonne ornamentali per parte, sul capitello o sul fusto delle quali è indicato il segno distintivo delle dodici costellazioni zodiacali. Una delle pareti appare incompleta, Lungo tutte le pareti del Tempio corre la catena di unione i cui due capi — è detto negli Statuti Generali — debbono muovere dai lati del Trono del Venerabile. Il cordone forma sette nodi d’amore.

La sala è illuminata, possibilmente, a luce diffusa e da variabile un numero di lumi dei quali tre sono sempre obbligatori: uno a tre bracci sull’Ara del M.’.V.’., uno a due bracci su quella del 1° Sorv.’. ed uno a un solo braccio su quella del 2° Sorv.’.. Essi, come ho detto, sono le tre «Luci» della Loggia e simboleggiano le tre colonne spirituali della Famiglia: il M.’.V.’. la Saggezza, il 1° Sorv.’. la Forza ed il 2° Sorv.’. la Bellezza. Perciò accanto ad essi sono collocate, rispettivamente, le statue di Minerva, di Ercole e di Venere.

Sull’Ara del Venerabile trovano posto le « Costituzioni dell’Ordine», i «Regolamenti della Loggia», un mazzuolo (o maglietto), una spada fiammeggiante e, secondo il testo del Farina, una colonnina d’ordine jonico mobile; sull’Ara del 1° Sorvegliante vi sono un mazzuolo e, secondo il testo suddetto, una colonnina d’ordine dorico mobile; sull’Ara del 2° Sorvegliante, infine, vi sono un mazzuolo e, sempre secondo il testo citato, una colonnina d’ordine corinzio mobile. Il testo del Porciatti non prevede le tre colonnine poste sulle Are citate ed anzi trovo: « Nelle Logge inglesi le due colonne non sono rappresentate che in miniatura e poste sul palchetto del I e II Sorvegliante, e solo una di esse è mantenuta diritta l’altra restando coricata; a lavori aperti è diritta la colonna del primo Sorvegliante e coricata l’altra, a lavori sospesi è diritta quella del secondo e coricata quella del primo. Il lavoro si compie così sotto gli auspici della colonna B.’., d’ordine dorico (ordine agente) e la riparazione delle forze a favore della colonna J.’., d’ordine jonico (passività receptiva) ». Dal canto mio, confesso che non comprendo il collocamento delle tre colonnine descritto dal Farina. Sta bene, a mio avviso, che — come attuato nelle Logge inglesi — la colonna con capitello dorico stia sull’Ara del 1° Sorv.’. poiché, oltre a quanto già detto dal Porciatti, è la colonna ’B’ che fissa il suo posto in Loggia (la colonna degli Apprendisti) ; analogamente, essendo la colonna ‘I dei Compagni che determina il posto del 2° Sorv.. sarebbe giusto che la colonnina posta sulla sua Ara fosse di ordine jonico. La terza colonnina, di ordine corinzio, indicata dal Farina, per la forma più evoluta ed ornata del suo capitello si addice, mi pare, al Venerabile che è la prima, la più importante delle tre Luci.

Infine, nel Tempio, vi sono le spade per l’uso corrente.

Da questa rapida descrizione si deduce, come dice bene Giulio Sartorelli (« Discorso sulla ritualità massonica ») che « nel Tempio massonico di Salomone non esistono inginocchiatoi e la disposizione degli stalli è tale da consentire un facile scambio di conversazione.

Nel Tempio massonico adunque non si prega, ma si lavora alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo e discutendo si dirimono le controversie.

Nel Tempio massonico la disposizione non è tale da render preminenti le manifestazioni del sentimento ma è tale da consentire nel libero dibattito l’estrinsecazione della più alta facoltà naturale: «la ragione ” e la ragione trova Iddio dovunque e non solamente nell’altare. Nel Tempio massonico non si accetta supinamente la giustificazione delle verità rivelate, ma scevri, per quanto possibile, da pregiudizi, in socratica modestia, si cerca la rivelazione della verità, come gli antichi filosofi. Non esistono tracce di riti sacrificali, non si riconoscono sacramenti.

«Che i Massoni siano amici della sapienza è vero perché cercano la verità e combattono l’ignoranza.

«In Massoneria non si conosce un fondatore della Istituzione, né un iniziatore unico, né un mediatore unico; non si riconosce un redentore, un salvatore e un rivelatore; si riconosce bensì una grande rivelatrice della verità: “ la ragione ” la quale esce adulta e armata come Minerva dalla testa di Giove e che è feconda come Maria vergine, simbolicamente intesa …omissis…

« ..la ritualità massonica è ispirata a quegli atteggiamenti che consentono il perseguimento di sempre maggiori e più elevate conoscenze>.

E più oltre: « La posizione all’ordine, che obbliga la compostezza anche morale, la disposizione degli stalli nel Tempio, che consente a ognuno di parlare a tutta l’assemblea, il dipendere dai Sorveglianti e dal Venerabile per la successione degli interventi, le conclusioni finali dell’Oratore ecc. sono tutti elementi che concorrono al buon esito dei lavori in Loggia ».

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