LE ORIGINI DELLA MASSONERIA
Ricercare le origini della Massoneria è cosa assurda quanto pretendere di determinare il momento in cui l’uomo, per la prima
volta, ha levato lo sguardo al cielo ed anche solo per un attimo, il
suo spirito si è sperduto nell’etere azzurro, negli spazi infiniti,
In quel preciso istante è nato il principio massonico.
Esso quindi si confonde con il bisogno dell’uomo di elevarsi
sulla massa dei suoi simili per ricercare un nesso tra il terreno e
l’etereo, tra il definito tangibile e l’infinito astratto, tra il misurabile
e l’’immensurabile, tra l’essere e il divenire, tra la vita e la morte, tra l’uomo, la natura e Dio.
Questo anelito di ricerca, questa brama di verità, questa elevazione
spirituale, hanno caratterizzato gli Iniziati mantenendoli distinti
e al di sopra degli altri esseri umani. Essi erano gli egregi,
cioè quelli usciti dal gregge (e = dal, grex = gregge).
Ma questa distinzione determinava inevitabilmente un’incomprensione tra gli Iniziati e gli altri uomini, come se i primi parlassero un linguaggio che agli altri non era accessibile ed anzi poteva essere per loro fonte di turbamento in quanto destinato a sradicare superstizioni, fanatismi, errate credenze. Ed ecco insorgere per gli Iniziati la necessità inderogabile di riunirsi tra loro nascostamente, segretamente e di ammettere tra di loro solo persone che « per serietà di carattere, per elevazione culturale, per disciplina morale ed onestà di vita, per giuramenti e prove date offrissero garanzia di sapere conservare il più assoluto segreto. Tali persone privilegiate si riunivano inassociazioni, o in comunità del tutto clandestine, che si denominarono con Pitagora “ Congregazioni ”, con Platone “ Academie”, poi Scuole Filosofiche, Loggie, Latòmie; ma la finalità rimaneva sempre la medesima: ricercare la verità, esercitare la virtù, apprendere l’arte, svelare i misteri della Natura, studiare le religioni nel loro significato etico-esoterico, conoscere l’uomo e tentare di avvicinarlo alla suprema perfettibilità, a Dio » (Francocci – op. cit.).
Traggo ancora dal Francocci (op. cit.): «Il pensiero iniziaticosorvola integro e abbagliante i secoli della storia: si ammanta, prima,
nei paludamenti della leggenda, si insinua nei penetrali del mito e
occhieggia qua e là nei grandi avvenimenti sociali, politici, filosofici,
che sono il risultato della sua lunga e affaticata elaborazione e che
resteranno come l’orma del suo travaglio interminato e interminabile.
Poi man mano chele civiltà si determinano e i progressi speculativi
si accendono come fari illuminanti gli spiriti e gli intelletti, esso, li
pensiero iniziatico, si disvela trionfante e divino come un raggio di
sole che irrompe dalla notte nuvolosa a destare le attività e gli alti
sensi e a schiudere le immense strade dell’ideale, delle supreme verità
e dell’ascesi.
« Dove finisce il mito e si afferma la storia? Quanto nella leggenda
è realtà? Quanto nella tradizione storica è fantasia e colore? Che si
determini e si sottilizzi, non ha valore; l’umanità procede per atti di
bellezza e per affermazioni di poesia; la storia è il canto delle la opere, leggenda è la poesia dei fatti storici.
« Ma tra la fantasia e la realtà, l’uomo si inoltra sicuro, per
quanto assai lentamente, verso il suo migliore avvenire, verso il regno della pace assoluta e della fratellanza universale, quando l’uomo
stesso si sarà identificato con la divinità nella grande realizzazione
della più sublime realtà dello spirito, che è Amore ».
Dice A. Pontevia (op. cit.): « La dottrina Massonica, così come ci
appare oggi, non bisogna dimenticare che fu elaborata da uomini eminenti, sia nel campo intellettuale che scientifico, ai quali non poteva sfuggire che tutte le dottrine, tutte le religioni, dalle più ingenue, quale la mitologia, alle più complicate e irrazionali quale il Cattolicesimo, tutte avevano dei punti di unione nei quali si identificavano.
Non rappresenta affatto un assurdo illogico che costoro si siano affannati a dimostrare che nel poco tramandato a noi dei tempi beati
precedenti lo sprofondamento della Lemuria e dell’Atlantide e nelle
dottrine Ebraiche, Pitagoriche, Essene, Zoroastriche, Caldee, Egiziane
e Cinesi si trovano i princìpi basilari di quel misticismo e di quelle
pratiche iniziatiche che formano la struttura ideologica, spirituale ed
esterna della Massoneria.
Ed ora accennerò, sia pure superficialmente, al cammino percorso
dal pensiero umano, poiché esso si identifica con la storia del
pensiero massonico,
Nei miti e nei misteri antichi è l’idea; gli Iniziati, gli Architetti,
gli Alchimisti, i Templari, i Rosa-Croce, gli Umanisti, i Riformatori,
i Rinascimentali, gli Artisti, ecc. sono i cultori, i propagatori dell’idea.