Architettura e Massoneria
di G. G.
In principio v’era Dio e il Caos.
La Grande Opera, ovvero la Creazione, è il risultato della Sapienza
e del disegno del Grande Architetto dell’Universo.
È con il compasso che Egli traccerà i confini dell’Universo.
Nel principio v’era la lotta tra le tenebre e la luce; l’Ordine luminoso
contro le tenebre informi del Caos.
«Egli disponeva i cieli e poneva un cerchio sulla superficie dell’abisso…
» (Proverbi 8,27)
«Prese l’aureo compasso che custodito nel tesoro eterno di Dio si stava
a circoscrivere questo ampio Universo e quanto in lui si serra. L’un
pié fè centro, e per la vasta oscura profondità l’altro aggirando disse;
“Fin qui ti stendi; ecco i confini tuoi, la tua circonferenza è questa
o Mondo”. Così il ciel cominciò, così la Terra, materia informe e vuota
(…) John Milton, I/ paradiso perduto, libro VII.
La tenda
La tenda è nel suo significato cosmico, l’immagine della calotta celeste.
Il cielo è assimilato a una tenda e il tempio massonico, con il suo
soffitto di colore azzurro cosparso di stelle, è anch’esso una tenda.
La serie di nove tende disposte in cerchio è l’emblema cavalleresco
del 32° grado scozzese e simboleggia l’accampamento dei massoni templari durante la campagna di guerra per il recupero del tempio
di Gerusalemme e in senso traslato, l’impegno della Massoneria militante per il Trionfo della Giustizia e del Progresso fra i popoli.
La capanna. L’abate Marc-Antoine Laugier, gesuita e affiliato alla Massoneria, nel frontespizio della seconda edizione illustrata (1755) dell’Essai sull’Architecture,
rappresenta l’Architettura come una figura femminile che indica quale modello una piccola capanna rustica.
La capanna primitiva viene dunque concepita come il fondamento
di una teoria architettonica saldamente una guida ancorata alla natura e come per tutti gli architetti e i teorici. Il costruire o l’abitare una capanna è quindi simbolicamente considerato come fonte di trasformazione, suggerendo appunto l’idea di un tentativo cosmogonico di rinnovare i tempi attraverso un ipotetico e purificatore ritorno alle origini.
Al Grande Architetto dell’Universo la tradizione biblica attribuisce il ruolo di indiscusso ideatore di progettazioni ‘Divine’ quali l’Arca di Noè, il Tabernacolo realizzato da Mosè, ma soprattutto il Tempio di Salomone, costruito dal leggendario Hiram, figlio di Re Hiram di Tiro, secondo le strutture e le proporzioni ispirate da Dio.
All’interno del Palazzo di Salomone, grande come una città, il tempio era preceduto dalle due celebri colonne salomoniche ‘Tachin e Boaz”, ovvero Stabilità e forza, e scomposto in una aula (Santuario) e in una cella (Santissimo). Le dimensioni erano tuttavia piuttosto limitate (60 x 20 cubiti, ovvero circa 33 x 11 metri); se ne deduce che dal rapporto3 : 1 il Tempio era pieno di significati cosmologici. «Tutto nel Tempio era coperto d’oro» (III Re 6). Tra gli elementi simbolici che identificano generalmente il tempio di Salomone, un ruolo di particolare importanza è attribuito alle colonne Jakin e Boazla cui presenza a livello emblematico è più volte ri- scontrabile nel corso della storia.
una di queste colonne è da sempre identificata con la ‘Colonna Santa’ conservata nella Basilica di S. Pietro, modello base per il baldacchino del Bernini.
Intorno all’anno mille si sviluppò in Europa un forte incremento demografico che fece in parte manifestare un fervore costruttivo soprattutto in Francia ed in Italia. Come se si combattesse una gara tra i popoli per chi facesse il più bello tra gli edifici. In Francia, nel
periodo di tre secoli vennero costruite ottanta cattedrali e cinquecento grandi chiese e nel XII secolo si davano indulgenze a chi volesse partecipare alla fabbrica di una di queste. La cattedrale è l’Opus Supremum della Muratoria medievale. Le Stelle Simboliche e Hiram sono la tradizione che i muratori medievali fanno riecheggiare attraverso la costruzione di miriadi di chiese, che coprono la superficie dell’Europa cristiana medievale.
La Cattedrale come Opera infinita che possa dimostrare un suo insegnamento simbolico in ogni particolare architettonico.
Ma l’Opera infinita la ritroviamo ancora sotto forma di una ‘tenda’
più ampia.
Il cenotafio di Newton (1784) è una grande sfera progettata da E. L. Boullee in omaggio all’inventore.
Una immensa sfera dove vi è la rappresentazione del Mondo come Tempio; una volta stellata come opera costruttiva Divina e come obiettivo di quella conoscenza, che è alla base della ricerca della scienza e dell’esoterismo.
Ma l’opera solitaria o il frammento di diamante che riflette la luce
della ideologia massonica attraverso l’arte dell’ Architettura troverà
una eco nella città ‘utopica’.
L’Ordine proposto da Charles Fourier è regolato dalle leggi della matematica.
La Natura si compone di tre princìpi eterni, increati e indistruttibili:
Dio è il principio attivo, la Materia è quello passivo. Fourier scrive:
«… che Dio nel muovere e nel modificare la materia, sia conforme
alla Matematica». Questo principio regolatore coordina il Movimento
Universale che viene ripartito in quattro movimenti: sociale, animale,
organico, materiale. Quello Sociale è il modello per gli altri tre.
Così le proprietà dell’amore e dell’amicizia vengono sintetizzate nella
forma del cerchio.
Il progetto di una Città Nuova della Virtù, nel segno della Libertà,
dell’Uguaglianza e della Fraternità si erge come Città della Luce contro
le Tenebre della città di Babilonia.
Washington sarà dunque la città della luce concepita come la Valle dei Templi e Parco delle Rimembranze, ornato da miriadi di monumenti dell’Onore e della Virtù. Nell’antico rituale del 19° Grado
Scozzese, l’aspirante «Grande Pontefice della Gerusalemme Celeste»
doveva seguire il duro itinerario che conduceva alla città santa attraverso edifici in rovina, che simboleggiavano la caduta delle antiche superstizioni e gli errori religiosi. A livello etico politico, la città massonica per eccellenza è segnata dal motto del Grande Architetto dell’Universo: «Ecce nova facio omnia». Ed è così che dalle rovine dell’ancien regime nasce il progetto di una nuova città sostenuta da Washington e Jefferson.
Jefferson pensava a un piano urbanistico a scacchiera, emblema di
uguaglianza tra i cittadini, ma Washington promosse invece attraverso il piano dell’architetto francese L’Enfant l’idea di una città veramente federale che riflettesse il policentrismo degli States e che allo stessotempo fosse l’immagine vivente della Nazione e del mondo massonico.
Negli anni 1919-1920 Bruno Taut si ricollegherà idealmente al Fourier e al Filarete rinascimentale per ricreare una città chiusa in uno spazio geometrico schematico e cosmologico. I suoi progetti relativi alla ‘Corona’ della città ed alle cattedrali di cristallo ripercorrono antichi ideogrammi simbolici. Le compenetrazioni di perfette forme geometriche fanno scaturire una costruzione d’avanguardia ed allo stesso tempo primigenia.
Nel 1926 F. L. Wright va ancora oltre. La sua Cattedrale di acciaio a New York per un milione di persone è come una costellazione di micro cattedrali, in sintonia con quella ‘tenda’ della Gerusalemme celeste.
La cupola che doveva avere un diametro di mille metri, è un monumento alla costruttività umana, quasi una Loggia Cosmica.
Da un manifesto del Novembergruppe del 1919 leggiamo: «Fratelli
di tutto il mondo, mostrate i vostri cuori, stretti in una torre di acciaio: tutto il granito della terra vi farà da fondamento. Fasci di luce
trasmettono la ragione ai vostri cuori. Il pensiero dell’unione dei popoli avanza impetuoso: le armate mondiali del proletariato hanno raggiunto le stelle, progettano e costruiscono secondo il diritto e l’amore- per gli uomini liberi…».