Nella Dichiarazione dei principi approvata a Losanna nel 1875, si legge:
“La Massoneria, come ha proclamato sin dalla sua origine, afferma l’esistenza di un principio creatore sotto il nome di Grande Architetto dell’Universo … Agli uomini per i quali la religione è la consolazione suprema, la Massoneria dice:- Coltivate la vostra religione senza ostacolo, seguite le aspirazioni della vostra coscienza – La Massoneria non è una religione, non è un culto; benché persegua l’istruzione laica, la sua religione riposa tutta intera su questa bella massima: AMA IL TUO PROSSIMO”
A proposito della scomunica nell’Ottobre del 1970, padre J. Beyer, decano della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Gregoriana di Roma, scrive:
“L’iscrizione ad una loggia non settaria né anticristiana può, dal punto di vista del diritto della Chiesa, non comportare alcuna pena. Non ci può essere scomunica se non nel caso in cui tale affiliazione diventa infedeltà a Dio, abbandono della fede in Cristo, pericolo di perderla, impossibilità di professare questa fede nella Chiesa. Ogni affiliazione che non conduce a tanto non può, quindi, far incorrere nella scomunica. E nulla impedisce al massone che si trovi in tali condizioni di ricevere i sacramenti.”
Questi cenni di tolleranza diventano già restrittivi nel Luglio del 1974. Il Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale F. Seper, così scriveva all’Arcivescovo di Filadelfia:
“….resta tuttavia proibito in ogni caso ai chierici, ai religiosi, e anche ai membri di Istituti secolari di iscriversi a qualsiasi tipo di associazione massonica.”
Nel Novembre del 1983 sul Bollettino Ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana si legge:
“….. Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono sempre stati considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione ad esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione.”
Un po’ più tollerante la Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, ad una interrogazione, così rispondeva all’episcopato brasiliano:
“…. la testimonianza di questi stessi massoni che, iscritti da tempo, domandano spontaneamente di essere riammessi ai sacramenti, dichiarando in coscienza – che l’associazione alla quale sono stati iscritti non persegue e non ha mai richiesto impegni contrari alla loro coscienza cristiana -“
Queste alcune delle tante contraddizione che hanno caratterizzato il pensiero della Chiesa in questi ultimi anni nei riguardi della Massoneria. Evidentemente qualcosa si sta muovendo, e speriamo che il dialogo continui e che serva a cooperare meglio per il bene e il progresso dell’umanità. A noi, come dice giustamente il nostro caro Fratello, non toccherà di vedere risolta questa divisione di animi. Ad ogni modo, dato che l’elemento fondamentale del nostro meraviglioso modo di essere, è la TOLLERANZA facciamo in maniera che il cattolico praticante, intenzionato a restare tale, non trovi nella Massoneria, condizionamenti o ostacoli per la propria coscienza.