Cari FFr.
oggi avete ultimato il percorso rituale che vi ha portato a conseguire la Maestria massonica.
Come tutti coloro i quali pervengono al termine di un percorso formativo Vi starete certo chiedendo come trasformare in atti concreti quanto appreso.
I principi generali della Gran Loggia Svizzera Alpina, al terzo paragrafo individuano i seguenti scopi e strumenti per perseguirli:
“L’Alleanza massonica ha per scopo lo sviluppo morale dei suoi membri e la pratica dei principi umanitari. I suoi mezzi d’azione sono: l’uso del simbolismo attinto all’arte dell’architettura; la mutua istruzione sugli interessi superiori dell’umanità; l’educazione attraverso l’esercizio dell’amicizia; l’emulazione al dovere sociale attraverso l’esempio personale e l’esercizio della solidarietà.
Inoltre l’Alleanza massonica si sforza di mettere in pratica e di diffondere al di fuori i suoi principi fondamentali; di far progredire l’istruzione e l’educazione; di sostenere e anche di costituire, se necessario, istituti di pubblica utilità; di combattere senza tregua per la tolleranza e per il progresso: ‘
Tutto ciò e certamente condivisibile e tuttavia costituisce, nella mia esperienza massonica, un mero auspicio senza seguito pratico soprattutto per il secondo paragrafo e sfido qualsiasi massone svizzero a dimostrarmi il contrario.
Ciò che mi sembra preoccupi maggiormente, in questo periodo storico, la nostra associazione iniziatica in Svizzera è il mantenimento dello “status quo” che non deve essere turbato da nulla e da nessuno anche a costo di relegare i nostri principi a mere astrazioni.
Certo, nel passato, molte conquiste sociali ebbero un concreto apporto dai FFr. Massoni sia in Svizzera che all’estero. Molti stati occidentali, tra i quali la Svizzera e gli Stati Uniti d’America, vantano Costituzioni chiaramente ispirate dai valori massonici che hanno permeato tutta la fine del 18° secolo ed il 19°. Una spinta che tuttavia, a mio avviso, si è esaurita, soprattutto nel nostro paese.
Cosa può quindi aspettarsi un Fr. appena iniziato al grado di Maestro in questo contesto. Cosa può realmente fare un singolo Fr. Maestro per riattivare quella spinta ideale che tanto ha dato al mondo contemporaneo?
Innanzi tutto può guardarsi attorno e vedere, ad esempio, quanto la globalizzazione economica e finanziaria, ma non sociale, sia compatibile con il principio “dell’emulazione al dovere sociale attraverso l’esempio personale e l’esercizio della solidarietà”.
Vedete, cari FFr., io penso che si sia alle soglie di una nuova schiavitù su scala planetaria, nella quale i potentati economici e mass-mediatici si fanno beffe delle Istituzioni democratiche espropriando di fatto il cittadino delle sue prerogative democratiche attraverso il condizionamento economico scaturente dalla globalizzazione dell’economia. Una prova di ciò è l’impoverimento dei Paesi poveri che avviene sfruttando la potente leva dell’egoismo presente nei paesi occidentali nei quali, nel nome del profitto capitalista, si dimentica “l’esercizio della solidarietà”. L’inganno è duplice poiché coloro i quali si ritengono beneficiari di questa politica economica, le classi medie occidentali, si stanno impoverendo a loro volta sempre più a favore di pochi gruppi economici e di potere i quali attraverso mezzi di informazione compiacenti nascondono loro la realtà ed i veri scopi del loro disegno.
Ma questo è solo un esempio di un campo nel quale potremmo esercitare la nostra influenza se ci schierassimo concretamente prendendo una posizione netta e chiara su un tema concreto.
Vi domanderete a questo punto, ma se “l’esercizio della solidarietà” è un nostro dovere massonico perché non lo mettiamo in pratica al di là delle sporadiche azioni di beneficenza.
La mia risposta è che non lo so e che per questo mi sento frustrato. Ma al di là della mia personale frustrazione sono dell’opinione (magistralmente espressa dal Principe di Tayllerand alla vigilia del Congresso di Vienna a coloro i quali lo accusavano di incoerenza nell’essere passato da Vescovo di Autumn a paladino della Rivoluzione Francese, da Ministro degli Esteri di Napoleone ad analogo incarico sotto la Restaurazione Borbonica) che per mutare gli avvenimenti a proprio favore occorre sposarli e quindi guidarli nella direzione voluta.
E’ per questo cari FFr. che rimango, pur nella mia critica che vuol essere costruttiva e scuotere questa massoneria dal suo torpore, un Massone e conoscendovi sono certo che non lesinerete il Vostro impegno per il bene dei FFr., della Massoneria Universale, e della società civile.