TRIANGOLO
Poligono di tre lati, quindi con tre vertici. Come simbolo massonico, è presente nel Tempio sotto la denominazione di Delta Luminoso (v.). Nella tradizione pitagorica, in cui si manifesta come Tetraktys (v.), il T. simboleggia l’ascesa dal molteplice all’Uno, mentre in quella cristiana rappresenta la Trinità divina, archetipo della struttura triadica dell’essere, che si sostanzia in pensiero, amore e potenza. Nell’ambito massonico il T. va interpretato soprattutto come vettore direzionale, nella cui verticalità apicale simboleggia il Lavoro, la dynamis, rivolto alla gloria del G.A.D.U. (v. Tre). Il Wirth sostiene che, secondo la peculiare interpretazione alchemica, nell’ordine delle figure chiuse, il T. si colloca tra il cerchio ed il quadrato, da cui si può dedurre che rappresenti un’entità intermedia tra la sostanza quasi astratta, ovvero spirituale, e la materia che ricade invece sotto i nostri sensi. In pratica il T. diviene il simbolo degli elementi occulti. Questi sono astrazioni intelligibili che sfuggono completamente alle nostre percezioni fisiche, da non confondersi con le cose elementari che sono gli effetti, mentre gli Elementi (v.) rappresentano la causa. D’altro canto ogni aspetto della materia non potrebbe essere che il risultato di un equilibrio realizzato tra gli stessi elementi, che si oppongono due a due, come indicato nella figura. Ciò vuol significare che l’Aria, leggera e sottile, alleggerisce, controbilanciando l’azione della Terra, pesante e spessa, che appesantisce. Fredda ed umida l’Acqua contrae, d’altra parte, quello che il Fuoco secco e caldo dilata. Il simbolo del Fuoco ricorda la fiamma protesa verso l’alto e che termina a punta. Allude quindi ad un moto ascendente, di crescita o dilatazione, ad un’azione centrifuga, invadente e conquistatrice. Di per sé il Fuoco ha le tendenze impetuose dell’energia maschile. Incita alla collera e sarebbe portatore di distruzione se non fosse moderato dagli altri elementi combinati. Alla forza ascensionale del fuoco si oppone in primo luogo l’Acqua, che scorrendo verso il basso va a riempire ogni spazio cavo o vuoto. Rinsalda cioè quanto il Fuoco dilata. La sua è quindi un’azione centripeta o costrittiva, che invece d’elevarsi verticalmente come il Fuoco si spande in orizzontale. Tende così al riposo, alla calma, il che consente di accostare la sua passività alla dolcezza femminile. A giudicare dal suo ideogramma ” A “, l’Aria non sarebbe che un Fuoco bloccato nella sua ascesa, soffocato, spento dalla barriera orizzontale che attraversa il triangolo igneo decapitandolo. Non resta altro che fumo, vapore e gas, sostanze che si diluiscono espandendosi in tutte le direzioni, alla maniera dell’Acqua. Quanto alla Terra, essa è un’acqua inspessita che non scorre più, e realizza la completa inerzia allo stato solido.