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La bellezza
Che cosa esiste al mondo di più inutile, effimero e passeggero della bellezza?
Che utilità può avere un oggetto soltanto bello?
Cosa è la bellezza a confronto della solidità o del genio?
L’uomo concreto non guarda il “bello” delle cose, guarda la loro utilità”.
Queste, cari fratelli, sono solo alcune delle domande e dei luoghi comuni che
circondano nella vita e anche nella nostra formazione esoterica la “bellezza”,
Il massone tende ad assomigliare ad una pietra squadrata e perfetta, utile e solida
ma mai “bella”; Questo sentire collettivo relega spesso la bellezza, nel
pensiero e anche nelle nostre ricerche ,ad elemento neutro se non a fattore
negativo “rifuggire dall’ornato, per concentrarsi sulla sostanza”.
Il concetto di bellezza è forse quello più difficilmente definibile nel nostro
vivere e agire, é relativo (a me può piacere a te no!) è mutabile e variabile
nel tempo (si pensi al variare della moda o dei gusti) è debole (spesso
all’utilità o alla necessità si sacrifica la bellezza) e tendenzialmente
pericoloso (vivere ricercando solo la bellezza può isolare dal mondo) Quindi la
domanda che mi pongo è “cosa ci sta a fare sopra la colonna del II sorvegliante
nell’iconografia massonica la dea Venere nella sua veste di protettrice
dell’amore e della bellezza?”
Molte e varie potrebbero essere le risposte, e naturalmente la mia ancora poca
esperienza, e l’impossibilità di scrivere a lungo sul tema m’impedisce di
sondarle a fondo; Mi limiterò ad una personale e relativa interpretazione.
La bellezza è posta, come ho detto prima, sopra la colonna del II sorvegliante,
a mezzogiorno della Loggia, è associata al principio di massima luminosità ed
evidenza, e quindi intorno a questo, probabilmente il suo esistere in quella
posizione.
Le cose belle aiutano il mondo ad essere migliore, la loro presenza dispone
l’animo dell’uomo verso una benigna interpretazione della sua vita.
Molte scuole orientali ricercando l’armonia e la bellezza negli oggetti che
circondano la persona, teorizzano un miglioramento del suo stato psicologico e
un conseguente maggior afflusso di forze vitali nell’organismo.
Secondo lo scrivente è questo il maggior merito della bellezza, un oggetto
bello è forse inutile, probabilmente con la medesima materia si poteva farne
una zappa di ferro, ma la serenità che pervade la persona che lo considera tale
è una forza silenziosa ma utilissima per disporre questa ultima verso le
energie positive che sempre sono presenti dentro ed intorno ad essa,
sicuramente chi appezza l’ornato e la bellezza nelle cose, difficilmente la
distruggerà. La nostra società ormai lanciata verso un modo, veloce e “Mordi e
Fuggi” sta dimenticando la bellezza; Oggi ambienti spogli ed arredamenti
essenziali sono chiamati “Minimalisti”, sono un feroce specchio dei tempi!
Contemplare un’opera d’arte richiede impegno, più é complessa più tempo
richiede! Quindi la bellezza si sta arrendendo alla velocità……
La loggia,dove il tempo non esiste, è estranea a questi elementi, essa è ornata
e tiene ad esibire i propri ornamenti, sia negli arredi del tempio, che in
quelli dei fratelli.
Le colonne, gli attrezzi, i collari e i grembiuli sono si carichi di
significati, ma sono anche gradevoli alla vista e a volte ornati fino
all’esagerazione (si pensi ai grembiuli da parata degli ufficiali nazionali o
regionali), tutto questo non per una vuota esibizione, ma con l’esplicita
intenzione di abbellire e di permettere ai fratelli una parentesi piacevole
alla vista sì da fare in modo che, al momento dell’uscita dal tempio, essi
guardino e facciano osservare con spirito diverso quelle molte cose belle che
la nostra veloce società spesso ci fa ignorare.