GLI STATI DI COSCIENZA NELLA OPEROSITA’ DELLA TRADIZIONE

Gli stati di coscienza nell’operosità della tradizione

La Libera Muratoria è un’istituzione a ca­rattere “tradizionale

Con questo termine, esotericamente, si in­tende che la sua essenza intrinseca, i suoi principi ispiratori, sono stati tramandati ai giorni nostri, attraverso strutture organiche di supporto aderenti ai diversi tempi, mediante una successione a catena ininterrotta dai pri­mordi dell’umanità, e quindi con una origine sovrumana.

Il suo patrimonio sapienziale, infatti – rac­chiuso nei suoi simboli, allegorie e riti, sia pure, questi ultimi, con vesti contingenti col­legate alla cultura del tempo e del luogo —dato il suo contenuto spirituale è una estrin­secazione della Conoscenza divina.

E per “di­vino” intendo tutto ciò che attiene alla sfera dell’Essenza principiale cosmica.

Questo carattere “tradizionale” della Libera Muratoria ne legittima la funzione “iniziatica”, e cioè di conservatrice e trasmettitrice di un in­fluenza spirituale.

L’iniziazione muratoria è un’iniziazione di carattere “virtuale”. Conferisce certe facoltà che facilitano il proprio perfezionamento in­teriore e cioè la “realizzazione spirituale”.

Questa realizzazione può essere raggiunta solo mediante il lavoro personale.

D ‘altra parte, il lavoro di gruppo in Log­gia, in un ambiente la cui atmosfera è carica di influenze spirituali, che si sprigionano dai simboli e dai riti, conferisce un aiuto, deter­minante e valido, a tutti i Fratelli nel loro sin­golo lavoro.

Obiettivo della realizzazione iniziatica è uno sviluppo coscienziale che porti l’indivi­duo umano a ricuperare il suo stato primor­diale, cioè quel livello spirituale, in tutti gli ambiti della sua esistenza, che era caratteristi­co dell’umanità ai suoi primordi. In altre pa­role quello che è stato definito come lo “stato edenico”.

Questo concetto, che è espresso in tutti i testi sacri tradizionali, sia presso i popoli occi­dentali che orientali, di una regressione avve­nuta nell’umanità con l’andar del tempo, e quindi il passaggio da uno stato di perfezione ad uno, diciamo così, degenerato, contrasta con l’opinione comune, dominante nella cul­tura profana, dell’età moderna e di quella contemporanea, a tutti i livelli, anche nel campo accademico e scientifico, di un proces­so esattamente opposto nella vita dell’umanità.

La ragione di questa inversione è da impu­tarsi al fatto che oggi il punto di vista dal quale si guarda, e si traguarda, è esclusiva­mente quello “materiale”.

La conoscenza dominante è quella profana, costruita esclusivamente sull’analisi quantita­tiva e sulla scienza sperimentale induttiva, che si esplicita solamente nell’ambito del mondo “fisico” in senso lato, nell’ambito del mondo materiale- E in questo ambito, in effetti, c’è stato ed è ancora incorso, un ecce­zionale sviluppo tecnologico che ha portato l’umanità, nel giro di tre secoli, ad un sempre più accelerato “progresso” materiale.

E, in base a quest’ottica puramente “ma­teriale”, che ha pervaso ogni ambito cultura­le, se ne è inferita la teoria dell’evoluzione dell’uomo, da uno stato primordiale selvag­gio ad uno sempre più elevato, capovolgendo così gli insegnamenti sapienziali tradizionali.

E’ chiaro, quindi, come il moderno “sape­re” profano ignori e prescinda totalmente dal fatto che ogni “manifestazione esistenziale” che si ha nel cosmo in cui viviamo e siamo, si esprime attraverso una “struttura di suppor­to” , che possiamo definire come “materiale” in senso lato. (Per “manifesta­zione esistenziale” qui si intende tutto ciò che si esprime e manifesta su qualsiasi livello e stato di essere, sia individualmente che col­lettivamente. E quindi tale è anche una civil­tà, una nazione, un movimento di opinione, un istituzione).

La “manifestazione esistenziale” concre­tizzata in una struttura di supporto “mate­riale” è tale in quanto motivata e causata da un agente, da un principio attivo che la infor­ma e ne costituisce la “sua” essenza intrinse­ca e specifica.

Se ne evidenzia una costituzione duale di base di ogni “manifestazione esistenziale” nella necessaria complementarietà di “spiri­to e materia’’, di ‘‘essenza’’ e di ‘‘sostan­za”.

L’“essenza” ha un valore “qualitativo, esprime cioè un valore “assoluto”, un valore “principiale” e quindi “immodificabile”, un valore permanente al di sopra e al di fuori del tempo.

La “sostanza”, invece, esprime un valore “quantitativo” e quindi “quantificabile”, cioè misurabile e, in conseguenza, esprime un valore relativo.

Dato il suo valore relativo, la “sostanza’’, cioè la “struttura di supporto” di ogni manifestazione esistenziale, è sottoposta al fattore “tempo”. Ne consegue che ogni manifesta­zione esistenziale ha un proprio ciclo di vita, che copre un arco di tempo proporzionato all’intrinseca forza vitale aggregante.

E questo “ciclo vitale” si svolge attraverso un processo di crescita, espansione, avvizzi­mento e decadimento, e, quindi, attraverso quattro fasi dalle caratteristiche analoghe a quelle del ciclo annuale del Sole: Primavera, Estate, Autunno e Inverno.

Basta guardare e considerare tutto quello che ci circonda per rendersi conto della realtà sostanziale della legge dei cicli. Tutto ha un inizio fulgente, pieno di carica vitale, poi ma­tura, invecchia e muore. Si attua una parabo­la discendente. – Non si tratta ora di svilup­pare il discorso sui cicli attraverso cui si svolge la storia dell’umanità. Ai fini dell’attuale di­scorso è sufficiente precisare che oggi l ‘uma­nità sta vivendo gli ultimi momenti della quarta fase, cioè della fase finale, di uno di questi cicli, e molti sono i segni che lo mani­festano.

La Via Iniziatica Muratoria

La realizzazione iniziatica consiste in uno sviluppo coscienziale tale da ripristinare lo stato d’essere, il livello spirituale primordiale che era patrimonio dell’umanità durante la prima fase del ciclo, cioè nell’età dell’Oro, secondo la denominazione della tradizione greco-latina. Ma come questa perdita è avve­nuta gradualmente e in fasi successive, così il ricupero dovrà avvenire per gradi, percorren­do in senso inverso le stesse fasi fino a rag­giungere lo stato iniziale. In altre parole, per restaurare in noi lo stato primordiale dobbia­mo, in un certo senso, ripercorrere a ritroso, con la nostra coscienza, la strada compiuta dall’uomo, partendo dall’attuale età del FERRO, passare per l’età del RAME prima, poi per quella dell’ARGENTO, per giunge­re, infine, all’età dell’ORO.

Partendo da questo assunto, è possibile ri­cercare nel simbolismo muratorio le indica­zioni per la realizzazione dell’operazione in­teriore di risalita allo stato iniziale, cioè prin­cipiale. Si tratta di trasferire, analogicamen­te, quanto avviene a livello macrocosmico, cioè del mondo, a livello del microcosmo, e cioè dell’uomo.

Il Tempio muratorio rappresenta simboli­camente il Cosmo. La volta del Tempio è di colore azzurro e cosparsa di stelle. Tutto in­torno compaiono gli emblemi dei Segni dello Zodiaco, nella loro sequenza e posizione cor­relata all’orientamento simbolico del Tem­pio: asse EST-OVEST. A questo punto della ricerca appare chiaro come sia opportuno uti­lizzare la chiave astrologica, dato che l’astro­logia è una scienza tradizionale.

Come è noto, la configurazione astrologica del Sistema Solare è geocentrica, e quindi è il Sole che, in apparenza, si muove, completan­do l’orbita di rivoluzione in un anno, detto appunto, solare. Il moto apparente del Sole, nel suo ciclo annuale, è in senso antiorario, e quindi, partendo dal punto equinoziale di Primavera ad EST, inizio del segno zodiacale di Ariete, raggiunge la sua massima declina­zione a NORD, alla cuspide del segno del Cancro, il solstizio d’Estate, poi a OVEST, in Bilancia, si verifica l’equinozio d’Autunno, ed infine a SUD, in Capricorno, si ha la mini­ma declinazione e quindi il solstizio d’Inver­no.

Così il ciclo annuale della determina le quattro stagioni.

Nella natura, in primavera abbiamo l’esplosione della forza vitale, nell’estate lo splendore caldo e pieno della maturità, in au­tunno l’acquietamento e l’affievolimento delle energie e in inverno il fermo di ogni at­tività esterna.

Ogni ciclo di rivoluzione sola­re passa attraverso le quattro-fasi e, mediante l’analogia, è possibi­le determinare una corrispondenza tra le quattro età dei cicli dell’umanità e le quattro stagioni dei cicli annuali della natura terre­stre, il luogo dove vive l’umanità. Così si può far corrispondere l’Età dell’Oro alla Primave­ra, quella dell’Argento all’Estate, quella del Rame all’Autunno e l’ultima, l’età del Ferro, all‘Inverno.

Il cammino iniziatico a ritroso deve perciò partire, simbolicamente, dall’Inverno, che corrisponde nella fascia zodiacale, sempre procedendo a ritroso, ai segni dei PESCI, AC­QUARIO, CAPRICORNO, per passare all’Autunno, segni del SAGITTARIO, SCORPIONE, BILANCIA, all’Estate con VERGINE, LEONE, CANCRO, ed infine al­la Primavera con GEMELLI, TORO e ARIETE.

Per tradurre in indicazioni operative que­sto assunto, occorre considerare le caratteristi­che modali e qualitative delle Energie rappre­sentate dai Segni dello Zodiaco.

Le “caratteristiche qualitative” sono espresse da 4 dei 5 Elementi tradizionali:

FUOCO, ACQUA, ARIA, TERRA. Il quinto elemento, l’ETERE, la Quintessenza alche­mica, il cui posto è al centro dello Zodiaco, è il principio da cui traggono origine gli altri quattro, e ne è la comune base contenendoli tutti allo stato indiviso.

Gli ELEMENTI definiscono, concettual­mente, i valori vibrazionali che determinano certe qualità di base della “sostanza” in se stessa (cioè della “struttura di supporto” di tutto ciò che è esistente).

Tali caratteristiche essenziali, dunque, conferiscono una certa qualità non solo alla “materia” propriamente detta, cioè alla so­stanza corporea, il mondo della natura, ma anche alla “materia” psichica, cioè quella che attiene al “sentimento” ed alla mente

Gli elementi FUOCO ed ARIA sono di na­tura attiva, positiva, elettrica, centrifuga, di­namica, espansiva, esteriorizzante.

Gli elementi ACQUA e TERRA sono di natura passiva, negativa, magnetica, centri­peta, statica, ricettiva, interiorizzante.

IL FUOCO A esprime la forza ascensionale, lo stato di incandescenza, d’animazione, la sua azione è dominatrice, trasformatrice (an­che distruttrice), e creatrice. Si manifesta nel­la vitalità, nella volontà, nello slancio, nell’ir­ruenza impetuosa.

L’ACQUA  V esprime il rilassamento, la dissoluzione; lo stato di ricettività, di tran­quillità, di disponibilità, di sensibilità.

L’ARIA -A- esprime la fluidità leggera e

l’espansione; lo stato di mobilità, di diffusio­ne. La sua azione è di intermediazione, di collegamento, di scambio.

LA TERRA V-esprime la solidificazione, la concentrazione; lo stato di contrazione, di re­sistenza, di fissazione, di determinazione, di concretizzazione.

Ogni “elemento” conferisce la sua natura qualitativa a tre segni zodiacali.

L’energia di ognuno di questi tre segni si esprime attraverso una diversa modalità fun­zionale. A seconda della modalità espressa, in linguaggio astrologico, sono denominati co­me CARDINALI, FISSI E MOBILI.

I segni CARDINALI esprimono l’essenzia­lità, cioè la stretta conformità al principio informatore.

I segni FISSI esprimono la fissità, cioè la modalità realizzatrice o concretizzante, quin­di un aspetto di mantenimento e di conserva­zione.

I segni MOBILI esprimono la mobilità, cioè la modalità trasformatrice, quella che prepara il passaggio, il cambiamento.

E’ appunto dalla combinazione degli Ele­menti con le loro modalità di manifestazione che nascono i Segni zodiacali, ognuno con la sua specifica caratteristica qualitativa e modale. — Quindi ogni Elemento “colora” tre Se­gni, ognuno esprimente la specifica modalità funzionale: quella essenziale (segni Cardina­li), quella realizzatrice (segni Fissi), quella trasformatrice (segni Mobili).

I tre Segni che, come abbiamo già visto, contraddistinguono ogni stagione, e quindi ognuna delle quattro fasi del ciclo, esprimo­no le tre modalità funzionali riferite ad un di­verso Elemento.

Nell’ordine in cui procediamo nel cammi­no a ritroso rispetto al ciclo solare i tre segni sono disposti nella sequenza: Mobile, Fisso, Cardinale.

Ogni fase culmina quindi con un segno Cardinale espressione dell’essenza di un Ele­mento, che possiamo considerare come carat­terizzante la fase stessa. Nell’ordine abbiamo così la sequenza Terra, Aria, Acqua e Fuoco, che è poi la stessa delle prove alle quali viene sottoposto il candidato nell’iniziazione mura­toria.

A questo punto è possibile formulare le se­guenti equivalenze analogiche:

• età del ferro = fase di partenza = Gabi­netto di Riflessione = elemento  -V-

• età del rame = prima fase = Apprendista = elemento -A-

• età dell’argento = seconda fase = Compa­gno = elemento V

• età dell’oro = terza fase = Maestro = ele­mento A

In sostanza in ogni fase, e quindi in ogni grado, si deve realizzare lo stato di coscienza corrispondente alle espressioni qualitative dell’Elemento caratterizzante, vivendolo ed estrinsecandolo nei lavori di Loggia.

I valori modali e qualitativi degli altri due segni di ciascuna fase entrano in gioco nel processo iniziatico con le loro espressioni e con le loro indicazioni simboliche ed analogi­che.

Per “stato di coscienza” intendo il far con­vergere l’attenzione della coscienza sui valori di un Elemento, per poi, con l’immaginazio­ne, far affluire la relativa energia nell’ambi­to, o negli ambiti, interiore (sfera sensoriale / istintuale, sfera sentimentale I emozionale, sfera mentale / razionale) in cui si vuole ope­rare, in modo da essere come impregnati da quelle particolari vibrazioni.

Si realizza così lo specifico “stato d’essere” cosciente, richiesto per il lavoro operativo o speculativo, che ci accingiamo a svolgere.

La completa acquisizione cosciente dei va­lori dell’Elemento caratterizzante la fase mu­ratoria costituisce uno dei suoi obiettivi fina­li, in quanto la conoscenza e padronanza dei suoi valori qualitativi è la base indispensabile per l’esecuzione del lavoro attribuito al grado successivo.

Così, la conoscenza dell’elemento V- cioè “riqualificazione” della struttura umana (sensi, emozioni, pensieri) —, simbolicamen­te acquisita nel Gabinetto di Riflessione, co­stituisce il fondamento per il lavoro di “puri­ficazione” dell’Apprendista. Questi, a sua volta, ha per obiettivo la conoscenza dell’ -A-­  -utilizzo dell’analogia, dei valori di equili­brio e di armonia -, che viene ad essere stru­mento di base necessario per il lavoro di ricer­ca dell’“illuminazione” mediante la Cono­scenza sapienziale tradizionale, compito del Compagno. Questi si pone l’obiettivo dell’acquisizione dei valori dell’ V   – ricetti­vità, quiete emozionale e mentale, magneti­smo -, perché solo se l’anima e il corpo sono posti in stato passivo il Maestro può lavorare per essere folgorato dall’intuizione intellet­tuale e ricercare la conoscenza del A  – l’ener­gia spirituale che sola può aprire le porte del divino.

Prendiamo ora in esame ognuna delle quattro fasi, correlate al livello muratorio pertinente, evidenziandone sinteticamente il simbolismo di base, gli obiettivi conseguenti e le relative indicazioni operative che scaturi­scono dai valori qualitativi e modali degli ele­menti in gioco.

Gabinetto di Riflessione

• Simbolismo:

La formula ermetica V.I.T.R.I.O.L. (Visita interiora terrae, rectificandoque invenies oc­cultum lapidem.), cioè ricerca nel profondo di te stesso i mezzi per trovare la verità. La spo­liazione dei “metalli”. Il Testamento.

• Obiettivi:

Presa di coscienza di se stesso. Il morire alla vita profana attraverso l’abbandono delle passioni, concezioni, pregiudizi ad essa corre­lati e quindi effettuare una riqualificazione del proprio essere interiore.

• Indicazioni operative:

Questa fase muratoria è correlata analogi­camente all’età del Ferro, quella attuale. È da tener presente che in questa età, data la mas­sima distanza dal Principio, gli Elementi si esprimono, in via normale, generalmente nei loro aspetti di polarità negativa.

Il predominio, con la sua essenzialità, della -V- di Capricorno, materializzante, solidifica­trice e sistematizzante, caratterizzata, in ne­gativo, da lucida e forte ambizione, ha porta­to ad esaltare il polo “sostanza”, la “mate­ria” secondo l’accezione comune, in tutti gli ambiti umani. La scienza opera strettamente in questo campo. Il concetto di “massa”, di “quantità”, predomina nel politico e nel so­ciale. Le religioni ed i testi sacri tradizionali sono interpretati al solo livello letterale,

esteriore, mitologico.  Il mondo “intermedio”, quello della “psiche”, cioè della mente e del sentimento, è anch’esso stravolto.

L’azione dissolvente dell’V di Pesci, nella sua modalità trasformatrice, si è espressa nel suo ambito analogico, quello del “sentimen­to”, facendolo degenerare in “sentimentali­smo” ed in “moralismo”. A sua volta, l’azione espansiva dell’-A- di Acquario, con la modalità realizzatrice, nell’analogico ambito della “ragione”, l’ha fatta degenerare nel “razionalismo” e nello ‘‘scientismo’’.

È interessante sottolineare che in questa fa­se non compare l’elemento A, espressione analogica dello Spirito. In questa età, invero, la sfera spirituale è del tutto trascendente all’umanità, tanto è vero che la scienza acca­demica utilizza solo da dicotomia dogmatica, da essa creata, tra il “razionale” e l’”irrazio­nale”, calderone questo dove fa confluire tutto ciò che è fuori del suo ambito.

Il Candidato, per vivere la sua morte al mondo profano, deve concretizzare (-V- cardinale di Capricorno) la riqualificazione di tutta la sua individualità (sensi, sentimenti, pensieri), comprendendo la differenza che passa tra razionalismo e ragione, tra senti­mentalismo e sentimento, tra massificazione e concretezza (V mobile di Pesci e -A- fissa di Acquario).

Si tratta di un lavoro di analisi e di riflessio­ne interiore, in cui ci si spoglia dei metalli, cioè di tutte le passioni e modi comportamentali, che sono tipici del mondo profano, e si chiariscono le proprie aspirazioni per l’av­venire, in modo da essere predisposti a riceve­re l’iniziazione.

Nella pratica, questa riflessione e analisi non può esaurirsi nel giro di poche decine di minuti, e così, l’Apprendista, prima di af­frontare il suo specifico compito, dovrà com­pletare e confermare questo lavoro.

Apprendista

• Simbolismo:

Sgrossamento della Pietra Grezza, avvalen­dosi del Martello, dello Scalpello, e della Riga di 24 pollici.

Il 2° Sorvegliante controlla l’esecuzione del lavoro con il Filo a Piombo.

• Obiettivi:

Purificazione fisio-psichica, cioè riorienta­mento e rigenerazione sensoriale, sentimen­tale e mentale.

• Indicazioni operative:

Riqualificata, cioè dato un nuovo indirizzo alla propria struttura fisio-psichica, il Candi­dato ha acquisito i valori essenziali di -V-  – tenacia, pazienza, prudenza, serietà, senso del dovere, laboriosità -. Soltanto realizzan­do questo “stato d ‘essere”, soltanto quando si è raggiunta la conoscenza dell’elemento Terra, allora l’influenza spirituale trasmessa nel rito di iniziazione irrompe nella coscienza con la rapidità e la precisione di una freccia, suscitando entusiasmo, ottimismo, volontà di progredire sulla strada del ritorno allo stato d’essere primordiale. È il A mobile, trasfor­mante, di Sagittario. Questa aspirazione alla luce, alla conoscenza, al divino deve essere guidata dal 2° Sorvegliante e indirizzata ad effettuare questa ricerca previamente in se stessi, nella profondità del nostro essere.

Dobbiamo immergerci nell’infocata V fis­sa di Scorpione per rigenerarci, cioè distrug­gere definitivamente ogni profanità in noi, in tutti gli ambiti (sensoriali, sentimentali, mentali).

Grazie a queste esperienze purificatorie, siamo in grado di acquisire i valori di armo­nia, equilibrio, giustizia, comprensione, coo­perazione, tolleranza, che sono propri dell’-A­-  cardinale di Bilancia.

Compagno

• Simbolismo:

Regolarizzare e levigare la Pietra sgrossata, in modo da renderla cubica, utilizzando la Squadra, oltre al Martello, lo Scalpello e la Leva.

Vedere la Stella fiammeggiante.

• Obiettivi:

Illuminazione, cioè ricerca e approfondi­mento della Conoscenza sapienziale tradizio­nale.

• Indicazioni operative:

La padronanza dell’-A- con i suoi valori flui­di di mobilità, di collegamento, di scambio, di assimilazione fornisce al neo-Compagno la capacità di utilizzare il principio dell’analo­gia, indispensabile per esperire a fondo il proprio compito di ricerca illuminativa della conoscenza.

L’opera di purificazione ha provocato nella nostra struttura interiore una situazione di verginità, che ci permette di operare con con­cretezza, ordine e metodo, spirito critico ed analitico, nell’approfondimento sapienziale; è la -V- trasformante di Vergine. In questo la­voro dobbiamo far intervenire il A costrutti­vo di Leone, che ci fornisce lo slancio, l’ardo­re, l’energia volitiva necessari per il suo com­pimento.

L’anima, mente e cuore, è colma d’amore per la conoscenza, ma ad un certo punto la nostra coscienza avverte i limiti del mentale, ed allora comprende che occorre rendere ‘‘passiva’’ l’anima rispetto allo spirito, per poter ampliare le nostre possibilità di cono­scenza, e di coscienza, operando ai livelli dell’intuizione intellettuale.

Per poter questo dobbiamo acquisire la co­noscenza dell’V cardinale di Cancro, cioè dei valori essenziali di passività magnetica, di ri­cettività, di sensibilità, di impressionabilità.

Maestro

• Simbolismo:

Processo di morte e rinascita. Conoscenza dell’Acacia, simbolo della vita che trascende la nascita e la morte. Ricerca della Parola Per­duta, simbolo dei segreti dell’iniziazione rea­le. Tracciamento dei piani costruttivi sulla Tavola da disegno utilizzando la Squadra e il Compasso. Diffondere la Luce e radunare quello che è sparso.

• Obiettivi:

Conoscenza metafisica con l’ausilio dell’in­tuizione intellettuale. Reintegrazione nello stato edenico primordiale. Costruire per l’umanità sotto la guida illuminante dello spirito.

• Indicazioni operative:

Nello stato d ‘essere essenziale di V, che dissolve ogni nostra positività animistica, si vie­ne ricevuti nella Camera di Mezzo, con l’ani­ma disposta ad essere fecondata dallo spirito.

Attraverso una sorta di dialettica delle espressioni più alte del pensiero razionale e del sentimento –  -A- mobile di Gemelli, la cui natura esprime questa dualità, opposta e complementare -, avendo sempre presente che ogni azione umana, per essere tale, deve essere concretizzata nel mondo terrestre, il terreno dove siamo chiamati ad operare – -V- fissa di Toro -, si ricerca il contatto con la sfera dell’intuizione intellettuale, con la luce dello spirito – A cardinale di Ariete -.

Con la conoscenza del Fuoco nei suoi valori di dinamicità espansiva, di vitalità prorom­pente, di azione trasmutatrice, il Maestro giunge ad uno stato d’essere analogico a quello primordiale umano.

La manifestazione esistenziale umana si esprime attraverso le tre modalità funzionali di CORPO, la fissità, ANIMA, la mobilità, SPIRITO, l’essenzialità. I tre segni zodiacali di quest’ultima fase muratoria, che definisco­no lo stato primordiale, esprimono i valori massimi delle tre modalità di manifestazione dell’essere. La -V- di Toro è la “fissità” per ec­cellenza, la materia, la sostanza per antono­masia, la durevolezza, la conservazione. L’ -A- di Gemelli è l’espressione per eccellenza della mobilità, del movimento, dei contatti, della fusione. Il A di Ariete è la massima espressio­ne dell’essenzialità, della pura essenza princi­piale informatrice –

È significativa la corrispondenza analogica tra la tripartizione strutturale umana e questi tre segni zodiacali, che possiamo definire co­me principiali.

Come l’Uomo è il mediatore cosmico tra il Cielo e la Terra, come si esprime la tradizione cinese, così l’Anima svolge analogicamente la funzione mediatrice tra il Corpo, la sostanza, e lo Spirito, l’essenza. Cosmologicamente questa funzione è svolta dai Gemelli, segno d’aria, ma, come abbiamo già visto, di natura doppia, mentale ed emotiva assieme, come, appunto, l’Anima umana.

L’Anima umana che nell’oscurità profana guarda di norma in basso, attenta alle sole co­se del Corpo, della materia, quando si proce­de sulla via iniziatica svolge appieno la sua funzione mediatrice attingendo ispirazione in alto, nella sfera dello spirito, per poter me­glio operare nel mondo delle cose, per il bene dell’Umanità ed alla gloria del Grande Archi­tetto dell’Universo.

* * *

Utilizzando le indicazioni operative qui sintetizzate il Libero Muratore può avviarsi decisamente e fattivamente lungo la strada della realizzazione iniziatica. Ma, a questo proposito, citando una delle ultime espressio­ni di Erich Fromm, è giusto rammentare che:

“non è importante in quale punto del cam­mino cesserò di vivere, purché abbia la certez­za di essermi mosso nella direzione giusta”

UGO POLI

(Hiram 1980 n. 4)

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