IL TEMPIO MASSONICO
Significato simbolico del tempio: la volta stellata. — Il tempio massonico: casa, scuola, chiesa. — Rapporto tra il Massone e la divinità. — La parola sacra e l’ara. — Le tre statue. — Che cosa s’intende per « uomo libero ». — Comportamento del massone nel Tempio. — Perché il Tempio Massonico è incompiuto. — Quando sarà compiuto. —
L’universalità della Massoneria è simboleggiata ed espressa nei suoi Templi, che non sono ricoperti né da travature artistiche e arabescate, né da soffitti istoriati o variopinti, ma dall’azzurra volta del cielo stellato. Il Libero Muratore, infatti, non pone limiti al suo pensiero, né confini al suo studio; dalle contingenze terrene salpa con ardito anelito verso le profondità abissali e le misteriose altezze cosmiche, alla ricerca della verità che le lontananze e i misteri nascondono, per avvicinarsi all’infinita sapienza di Dio e penetrarne lo spirito d’amore.
Tale sapienza e tale spirito si manifestano nei segni simbolici che ornano il Tempio, e risultano perciò ricchi di significazione e di nobiltà espressiva.
Non è nostro compito scendere ai particolari, ché a noi più che l’analisi minuta giova la sintesi costruttiva: non ci soffermeremo quindi a illustrare quanto forma oggetto di curiosità per la persona profana e di studio per il neofita, ma esporremo soltanto l’ideale rappresentazione dei valori effettivi che rendono l’ambiente muratorio casa, chiesa e scuola, vale a dire centro di affetti, di spirituali concezioni elevative e di comunicazioni disciplinari per l’esercizio della virtù e per la pratica della fatica liberatrice.
I Fratelli partecipanti alle sedute costituiscono le Colonne del Tempio, picchè questo non ha rilievo di costruzione reale se non in quanto vuoi dare il senso deI grande edificio della coscienza umana, che sempre più deve elevarsi per la felicità delle genti. E siccome tale edificio, presupponendo l’estrema perfezione etica, non appare raggiungibile che nella infinita evoluzione dei millenni, la rappresentazione del Tempio massonico non è mai finita. Ogni adepto porta all’opera costruttoria, secondo l’eccellenza o meno dell’arte, o la sublimità o meno del sacrificio, il contributo del suo mattone o del suo metro cubo di muratura. E così si perpetua il lavoro progressivo, e la laboriosa ascesa delle anime non ha tregua; così la speranza arride, il sacro fuoco non si consuma e la bellezza dell’attesa rischiara l’opaca lentezza del lavoro. Non finisce mai la scalata degli uomini verso i vertici dell’idealità divina, ma ogni gradino è un’affermazione e un acquisto. Il verme (nato a formar l’angelica farfalla » striscia dapprima sul terreno, diverrà poi multipede per accelerare il suo cammino ascensionale finché, spinto dal vitale impulso, metterà le ali e nei voli eccelsi toccherà le purezze stellari dell’indiamento. Fra Dio e il massone nel Tempio si stabilisce una comunione di luci: l’occhio dei Delta sacro, così denso di significati e di tradizioni iniziatiche, sorveglia i lavori dei Liberi Muratori, mentre questi traggono le loro inspirazioni fissando nel Delta stesso il loro occhio avido di sapienza, di forza e d’amore, e aprendo la mano sul petto a far continuo richiamo alla loro vigile coscienza. Per questo motivo la parola che passa fra le colonne dei Templi massonici suona misurata, serena, tollerante; e il senso della giustizia e della carità l’intride e la colora.
è vero: la Parola, che il mondo ha smarrita nel labirinto delle passioni e degli egoismi, si ritrova nitida sotto la volta stellata, tra le figurazioni simboliche dei grandi principi, tra la colonna dorica e quella corinzia; e la Bibbia, aperta sull’ara, accoglie il verbo santo, il giuramento e la promessa, che mai si spegneranno né muteranno senso e parvenza. Quivi si accosterà l’iniziando reverente e tremante; quivi sarà purificato dal fuoco, rinnovato dall’acqua; e la sua anima prenderà la trasparenza del cristallo e la levità dell’aria. A lui, dal capitello sottile, Ercole infonderà la forza e la risoluzione per le grandi imprese del suo stesso rinnovamento; a lui Minerva inspirerà l’esercizio della casta sapienza e il culto della ragione umana in concordanza col pensiero trascendente della divinità; a lui Venere dalla bellezza delle forme e dalla spiritualità degli atti insegnerà i motivi della grazia feconda e delle esaltazioni elleniche, che donano agli occhi il godimento estetico e alle anime l’acquisto del Vero-Bello-Buono, sintesi dell’armonia universale.
L’uomo libero di sensi e di parole obbedisce tuttavia a una duplice disciplina: a quella che limita parzialmente la sua stessa libertà individuale per rendere possibile l’esplicazione della libertà altrui, e a quella interiore per cui i suoi atti in ogni momento appaiono ordinati e volti ad una finalità morale. ~ veramente libero colui che, ottemperando a leggi, a costumi, a gerarchie costituite, conserva indipendenza di giudizio, capacità di spassionata critica; abbia cioè rispetto di forme, ma autonomia di movimenti psico-intellettuali e di idealità. L’emancipazione dalla tirannia degli «idola fori » e delle passioni è la manifestazione della più alta eticità individuale.
Il Libero Muratore tra le colonne del Tempio deve tenere un comportamento dignitoso ed ordinato; conservarsi lontano da ogni intemperanza o intolleranza; compiere gli atti rituali impostigli dal grado e .dall’ambiente; obbedire agli ordini del Venerabile; parlare un linguaggio inspirato a sentimenti fraterni e umani; salutare e incedere nelle forme prescritte; subire il fascino e il monito dei simboli iniziatici e filosofici che lo circondano; ma nelle sue espressioni, nei suoi sguardi, nei suoi movimenti, deve tradursi la sincerità e la spontaneità ‘degli affetti, la liberale agilità e verità degli apprezzamenti, l’integrale onestà dei suoi pareti, la trasparenza dell’anima e la calda sensibilità del cuore. Nella compostezza della persona deve tralucere la calma dignità dell’uomo, che sa superare se stesso e le caduche sensazioni del mondo; negli accenti, pur sempre misurati, ‘devono sentirsi vibrare le corde animiche più recondite e le risonanze aperte o misteriose della vita universale.
Quanto urge intorno e quanto s’agita interiormente deve trovare eco e commento nei dibattiti o nei lavori della Loggia, la quale è centro di convergenza e di propulsione dell’idea contingente e del fatto storico, delle tesi e delle antitesi, per cui il vero si afferma e la bellezza si esprime.
Con tale metodo l’uomo-pietra grezza si spiani, si squadra, si affini, diviene pietra levigata, diviene maestro di vita, condottiero di anime, propagatore di fede: egli educa gli altri con l’esempio, non più soltanto dentro il Tempio, ma anche fuori, nelle scuole, negli uffici, nelle officine, sui campi, sulle piazze; ovunque la sua parola disseta gli arsi spiriti; solleva i sofferenti; rischiara le menti oscure; accende i cuori; porta il sorriso sugli occhi velati di opacità e sulle labbra serrate dall’amarezza; guarisce con la luce come Orfeo; parla come socrate intorno all’immortale speranza; insegna come Pitagora la sapienza dei numeri e delle parole sacre, ripete il verbo d’amore di Cristo e canta la fraternità degli uomini e delle cose come Frate Francesco; è sereno e spande serenità; pratica il bene e rende trasparenti le anime cupe; vede ovunque purezza e ideale e fa che tutti trovino. nell’esistenza un segno di beltà e una vena di poesia.
Il Tempio del Dio vero, o del Grande Architetto dell’Universo, che è poi simbolicamente il tempio della virtù e s’identifica con la coscienza umana, non è finito. Lo ha lasciato incompiuto il Gran Maestro Abi lliram; non lo hanno potuto rendere perfetto. i Grandi Maestri e i Grandi Iniziati di tutti i tempi, perché gli uomini di tutti i tempi hanno amato piuttosto le tenebre che la luce e hanno trascurato di procedere dietro l’aurea scia degli insegnamenti sapienti.
Ma quando il progresso morale e quello tecnico-scientifico dell’Umanità, ora distanziati da lontananze immemorabili, si saranno potuti adeguare per l’opera singola e collettiva dei Liberi Muratori, quando cioè l’Uomo, non solo terrà in pugno il dominio della meccanica, della fisica, della chimica e delle altre scienze, per cui oggi è giunto alla rapidissima conquista degli spazi interoceanici e perfino interplanetari e alla disintegrazione nucleare, ma dominerà anche le insondabilità misteriose dello spirito e perverrà alle ultime acquisizioni elevative e creative, cioè al perfezionamento etico di se stesso e al suo immedesimamento della divinità, suprema regolatrice universale, allora il Tempio massonico sarà nei simboli e nella realtà ultimato e perfetto. E allora il Libero Muratore, che avrà compiuto la sua missione liberatrice ereditata dal Gran Maestro Abi Hiram, e avrà raggiunto il suo sublime ideale da tanti millenni sospirato, sarà davvero bello come il sole, puro come l’acqua, splendente come la verità.
E regneranno finalmente tra gli uomini la Felicità e l’Amore.