Relazione morale anno massonico 1987
(Eros Rossi)
Risp.mo M.’. V .’.,
Carissimi Fratelli,
l’anno 1987 si é fortemente caratterizzato, per la nostra Loggia, per la ricorrenza dei 20 anni dalla sua fondazione che abbiamo solennemente festeggiato nel Tempio, in modo semplice e intimo, senza eccessivi sfarzi ma con intensa e partecipata commozione.
E’ stato un momento di grande soddisfazione per la Loggia, in una cerimonia che ci ha donato il conforto e l’affetto di molti Fratelli, giunti da tutti gli Orienti vicini, a testimonianza della stima che circonda il nostro lavoro.
In quella festosa occasione abbiamo avuto l’onore e il piacere di celebrare i 40 anni di appartenenza all’Istituzione del carissimo fratello Mauro Meschini, uno dei fondatori della nostra loggia.
Nel mese di giugno abbiamo completato i festeggiamenti con la gita a Firenze in compagnia delle nostre mogli e con un agape bianca; abbiamo visitato i locali del Collegio Circoscrizionale e i Templi, vivendo un momento di grande serenità e armonia.
Le nostre colonne si sono arricchite dei fratelli M. e S. dai quali la Loggia si aspetta, date le loro qualità umane e morali, un fattivo contributo.
All’inizio del passato anno massonico ci siamo dati una cornice di riferimento che conteneva tutti gli ideali e i valori cari ad ogni uomo libero e di buoni costumi, con lo scopo da tutti noi condiviso di tracciare, tornata dopo tornata, un quadro armonioso nel quale, pur nella complessità del disegno e nella difficoltà della sua esecuzione, ciascuno di noi vedesse riflessi ed esaltati i principi universali della Massoneria.
La nostra Loggia ha, nella sua tradizione, percorso sempre una strada in salita: ha scelto di vivere la parte più complessa e difficile della Istituzione, che é anche la più bella e affascinante, appartenendo alla vera essenza dell’animo umano.
L’onestà materiale e intellettuale, il rigore, il rifiuto di qualsiasi dogma, la ricerca costante della verità, il piacere di frequentare i lavori in armonia con i propri Fratelli per migliorare il livello spirituale e di sensibilità di ognuno, il rifiuto di confondere l’Istituzione con gli affari e con gli interessi : questi sono stati e sono alcuni dei pilastri posti a sostegno di questo Tempio.
La stragrande maggioranza dei Fratelli continua ad identificarsi in questi valori nonostante tutte le difficoltà, segno che la Loggia è unita e viva; la strada da percorrere per il nostro perfezionamento é ancora molto lunga e faticosa, ma possiamo con serenità affermare che un piccolo tratto é stato quest’anno certamente compiuto, pur con tutti i dubbi che l’animo umano può avere.
D’altra parte il dubbio é e deve essere un nostro prezioso compagno di viaggio, con il quale ogni tanto dobbiamo confrontarci apertamente; più di ogni altro uomo il massone non può mai pensare di avere raggiunto la certezza totale e assoluta su un certo argomento, ma deve sempre dubitare e verificare e correggere, riformulando i propri pensieri.
Questo metodo critico nel pensare e nell’agire, fondamentale per una mente veramente libera, non può e non deve essere confuso con l’incertezza, con l’inattività; pur con tutti i dubbi possibili, una volta che il proprio pensiero e la propria azione hanno superato positivamente l’importante e ineluttabile barriera della critica interiore e del confronto con i Fratelli, il massone deve agire senza indugi con la serenità che gli deriva dalla consapevolezza di essere nel giusto e dal sostegno della saggezza degli altri Fratelli.
Per il I988 abbiamo individuato una vasta area di lavoro che é stata sottoposta alla verifica della Loggia e che é stata sintetizzata nel triplice interrogativo : da dove veniamo? chi siamo? dove andiamo?. Possiamo rilevare con gioia che alcuni Fratelli hanno recentemente portato in Loggia interessanti lavori (B, L e stasera M,)che ci invitano a profonde riflessioni e stimolano in noi il desiderio di approfondire gli argomenti trattati; sappiamo che altri interventi sono in preparazione e credo che di tutto questo la Loggia debba, senza presunzione, compiacersi e rafforzarsi nella convinzione che la strada intrapresa é quella giusta.
Rinnoviamo pertanto l’invito a tutti i Fratelli ad impegnarsi su tutti i temi legati al simbolismo e all’esoterismo, in modo da contribuire, con il lavoro di ciascuno, al miglioramento di tutti, in armonia e serenità.
Se saremo capaci di portare avanti il nostro programma di lavoro, renderemo le nostre tornate rituali più interessanti e aggiungeremo al piacere sincero di ritrovarci e di stare insieme il gusto di uscire dal Tempio ogni volta più ricchi spiritualmente e moralmente e proveremo la gioia di avere contribuito al nostro reciproco perfezionamento, guadagnandoci realmente ad ogni tornata il salario che il 1° Sorvegliante ci elargisce, mandandoci via contenti e soddisfatti per il bene dell’Ordine e dell’Umanità.
Il Fratello oratore
Or..’. di FOLLONICA 08-01-1988