IL SIMBOLISMO DEL RITO

IL SIMBOLISMO DEL RITO

Premessa:

Ho strutturato la tavola nel seguente ordine:

I)       Significato e scopo del IV grado

II)      L’aspetto occulto del concetto di morte e resurrezione

III)    L’urna ” contenitore dell’essenza”

IV)   I maestri segreti e la loro funzione

V)   Frammenti di interpretazione dei numeri simbolici del grado.

 Il IV grado ha una doppia funzione: quella di formare i custodi della soglia del Tempio e  quella di essere l’anello di congiunzione tra l’ordine ed il rito. Questa doppia funzione è  velata nella sua leggenda, che è la continuazione di quella del III grado dell’ordine. La  dottrina e la simbologia del IV grado tendono a rendere coscienti i principi di segreto e  fedeltà (silenzio/obbedienza).

 Perché Hiram si è fatto uccidere pur di non rivelare la parola segreta del maestro?

Non è un dio, ma forse è il migliore fra gli uomini, ucciso dal fanatismo, dall’ignoranza e dall’ambizione dell’uomo, come quotidianamente sono uccise la verità e la conoscenza.

Nel rituale del III grado si legge che quando i Fratelli maestri trovano il luogo dove è stato sepolto il cadavere di Hiram, segnato dal ramo di acacia, si accorgono che il corpo è in fase di decomposizione.  “E’ tutto putrefatto” dicono i maestri.  La morte  del  corpo,  la  “putrefazione“, secondo l’opera alchemica, rappresenta la riduzione alla “materia prima“.

 E’ l’Opera al Nero che corrisponde, a livello cosmologico, alla situazione primordiale, al Caos. “La Parola è Perduta, Profonde regnano le tenebre– recita il rituale quando, come in tutti i riti iniziatici, si assiste alla morte del Neofita (nigredo alchemica).

In alchimia questa riduzione alla materia primordiale è simboleggiata dall’Uovo filosofale” che porta in sé ” in potenza” ogni attitudine alla maturazione.

E’  il  Vas  Mirabile  nel  quale,  secondo  gli  alchimisti,  risiederebbe  tutto  il  segreto dell’alchimia, e dal quale nascerà il fìlius Philosoforum, la pietra miracolosa. Una specie di MatrìxUterus  che,  simboleggiando  la natura  allo  stato  primordiale,  traduce un’esperienza spirituale omologabile a ogni altra proiezione fuori del tempo; in altre parole alla reintegrazione di una situazione originaria da cui rinascere.

Tornare “ad originem“, reintegrare lo stato germinale della materia determina la resurrezione dopo la morte. Hiram è il seme di grano che deve occultarsi e putrefarsi nella terra per risorgere sotto forma di spiga. E’ la luce del sole che rinasce proprio nel giorno solstiziale, nel momento della sua massima discesa.

Non è possibile comunicare tali valori con il solo aiuto delle parole, ma occorrono fatti, simboli ed allegorie rituali per influenzare quella parte più sottile che è in ognuno degli uomini, quella scintilla divina inconscia che da sola, nonostante i suoi sforzi, non riesce a rendersi manifesta alla coscienza. La realtà dei sensi distrae l’uomo,  mette la sua intelligenza, creatività ed immaginazione al servizio delle cose materiali. Occorre abolire questa distrazione, mettere in silenzio gli stimoli sensoriali della materialità per poter fare emergere quella parte nascosta del suo “essere”, l’inconscia profondità del Sé, per metterlo in contatto con le energie dell’Universo, con la vibrazione armonica del Cosmo.

Guai se non fosse stato ritrovato il corpo di Hiram, quel simbolo di incorruttibilità spirituale che rinasce ogni volta nel maestro. La sua essenza è contenuta nell’Urna, nella Coppa, nel Graal, nel Cuore di ogni uomo. In essa è racchiusa la Pietra, seme e simbolo della conoscenza iniziatica, che ha già in se il concetto inesprimibile del Tempio Sacro, del Divino.

E’ necessario sorvegliare e tenere nascosto il suo luogo e il suo significato al profano distratto dai sensi. I maestri segreti sono custodi di questo luogo, della soglia del tempio, dove si trovano le spoglie di Hiram “Altezza dell’Anima e della Vita superiore“, rappresentato dall’Urna. Di quest’Urna i maestri segreti hanno la chiave, ma non sono in grado di aprirla perché la chiave è spezzata. L’Urna rimane ancora chiusa ma il Maestro Segreto sa ormai dov’è la Luce, la Verità. Questo luogo deve costituire il punto di partenza del suo viaggio interiore che lo porterà a percorrere come Gilgames, Ulisse, i Cavalieri di Rè Artù, Dante, la vera strada iniziatica.

Noi dobbiamo, come gli alchimisti, operare sulla materia con i nostri simboli, per risvegliare noi stessi, per entrare in possesso delle potenze divine sopite in noi, accedendo ad esperienze iniziatiche che, con il progredire “dell’Opera” possano trasformare il nostro Io.

Questo è il significato del termine VTTRIOL “visita le profondità della terra e attraverso la purificazione troverai la pietra segreta“. Iniziarne dunque il viaggio alla ricerca di quella chiave “le tenebre si sono dileguate dinanzi all’aurora” è stato trovato il luogo segnato dall’acacia, simbolo della rinascita, teniamolo fedelmente segreto ai profani e sorvegliamo i nostri Fratelli Maestri con “occhi ben aperti” per poter riconoscere quali fra essi siano i più degni ad essere avviati al cammino verso la Luce. Basterà che un solo Fratello riesca nell’Impresa, che giunga alla conoscenza, che riesca a trovare la giusta chiave perché si realizzi “LA GRANDE OPERA”.

Siamo entrati nel Sancta Santorum silenziosi e fedeli custodi del tempio. Maestri Segreti che se compiranno  il  cammino nel  I grado  della piramide  scozzese  consapevolmente, scopriranno che i gradi simbolici del R.S.S.A. non hanno altra funzione che quella di “trasmettere” progressivamente il significato esoterico della massoneria, che è totalmente racchiuso nei tre gradi dell’Ordine.

Attraverso il dovere della fedeltà e del silenzio coscientemente acquisiti, il Maestro Segreto tutela i Fratelli dell’ordine ben oltre la loro consapevolezza e la loro volontà. In silenzio per rispetto e conoscenza, fedelmente perché “rinato” dalle spoglie di Hiram, custode del Sancta Santorum che non deve essere profanato.

In questo grado il rituale di apertura e di chiusura dei lavori è scandito da una batteria di 7 colpi= 6+1, mentre sono 4= 3+1 i colpi battuti dalla batteria durante i lavori. Il numero 7 universalmente ritenuto magico, si manifesta in tutti gli aspetti della vita umana. E’ un numero primo, pertanto indivisibile e non ha alcun prodotto nella prima decade.

 “Non genera ne viene generato” secondo i pitagorici il numero 7 è originato e non generato dalla somma del 3 e del 4. Simbolo della dea Minerva, non generata ma originata dalla testa di Giove, senza madre, quindi non umanamente concepita, pertanto magica; rappresentazione della verginità e della sapienza divina.

In uno scritto attribuito ad Ippocrate, il 7 viene definito “numero strutturale cosmico “…” il numero 7 sulla base delle sue forze occulte tende a porre in essere tutte le cose, dispensa la vita ed è fonte di ogni mutamento, poiché la luna stessa modifica le sue (4) fasi ogni sette giorni, in questo modo, il 7 influenza tutte le cose sublunari“.

La concezione del 7 quale numero della creazione ha origini che si perdono veramente nella notte dei tempi, attraversa tutti i popoli per giungere fino ad oggi.

Sette i sentieri celesti e quattordici le dimore del regno dei morti in Egitto, 7 gli scalini del Tempio di Salomone, 7 i cieli nel Talmud e 7 i bracci della menorah, 7 le arti liberali, sette le virtù ed i vizi, 7 le pleiadi… Il legame fra le sette Stelle (i pianeti nell’antichità) ed i dodici segni zodiacali è riscontrabile in tutta l’Asia Minore ed in tutta l’area del Mediterraneo.

Tre + uno = quattro, i colpi della batteria durante i lavori, come abbiamo già visto sono i numeri che originano il sette, osserviamoli.

Il  numero  3:  sintesi  completa  (numero  perfetto)  trova  origine dall’unità,  dal  principio dell’uno più il due.

Il due è l’unità sommata a se stessa 1+1=2. E’ l’unità fecondata.

L’immagine speculare dell’unità. Lo stesso ed il suo contrario, il bene ed il male, il bianco ed il nero ….

Il 2 è il numero nel quale trova origine la creazione, non potrebbe esistere la vita senza la sua polarità, è simbiosi, il negativo non esiste senza il positivo. Dall’unione dell’uno con il due si genera il tre, la generazione:

il padre + il figlio = lo spirito.

Il 3 dunque quale nuova integrazione, che non nega lo sdoppiamento dell’unità bensì lo supera rigenerandola.

Nella storia speculativa delle religioni non a caso vi è la diffusione generale dell’idea di Dio “uno e trino”. La triade emerge prepotentemente semplicemente osservando la natura:

l’uomo nel mondo ha trovato la terra, l’aria e l’acqua (ha scoperto il fuoco), ha suddiviso le cose create in tre regni: minerale, vegetale, animale, ha coordinato lo spazio in tre dimensioni: altezza, lunghezza e profondità.

La vita è: divenire, essere e perire.

Tesi + antitesi = sintesi.

Il numero tre è il primo numero che ha un inizio, un centro ed una

fine, dal 3 si origina la prima figura geometrica: 3 punti racchiudono il triangolo e tre linee lo formano. (3X3=9).

11 quattro.  Abbiamo detto che l’uomo trovò: la terra, l’aria e l’acqua e scoprì il fuoco , 3+1=4 il numero della materia e dell’ordine materiale. Secondo i Pitagorici è il primo dei numeri pari (il 2 era il principio dei numeri pari e non un numero).

Terra, Aria, Acqua e Fuoco sono i principali elementi su cui si fonda l’esistenza del mondo materiale.

Il fuoco è l’energia creatrice, l’acqua è l’energia di gestazione (i due opposti) l’aria è l’energia equilibrante e combinatoria delle due precedenti, la terra è l’energia di cristallizzazione e fusione delle tre precedenti.

In geometria il 4 da origine alla prima figura “equilibrata”: il tetragono composto da quattro punti e da quattro linee parallele fra loro.

Ezechiele vide sul trono di Dio quattro figure: un uomo, un leone, un toro ed un’aquila: misteriosamente  collegate  alle  quattro  lettere  del  nome  divino  JHWH,  tetragono impronunziabile.

L’età simbolica del Maestro Segreto è il cubo di tre che è uguale a tre volte 27 cioè 81, che ridotto ad unità dà 9. Il numero 27 nella numerologia simbolica indica splendore e potenza, è considerato anche un numero lunare poiché la luna è normalmente visibile 27 notti su 28 del suo ciclo. 81 sono le lampade che illuminano il Tempio e sono poste su 9 candelabri a 9 bracci. Nella Cabbala il numero 81 è uno dei due jod che originano il verbo. Più precisamente 1’81 è lo jod finale contrapposto al 18 che è lo jod iniziale, 8+1= 9.

Il 9 è il prodotto del numero perfetto 3 moltiplicato per sé stesso; da qui la definizione per il 9 di compimento, di perfezione.

Nella tradizione cinese il 9 riveste un ruolo centrale, era considerato il numero maschile elevato a potenza. Nove gli orifìzi nel corpo umano, nove le armonie, nove i cieli… La città di Pechino è costituita da un centro con otto strade d’accesso, altre antiche città sono costruite con un centro circondato da otto quartieri.

Gli Arabi anticamente usavano portare nove doni, oppure “Tokuz” un dono composto da 9 oggetti.

Nella mitologia celtica re Artù possiede la nona parte della potenza del suo padre divino; nove sono i sovrani che gli rendono omaggio, ha nove maggiordomi e viene catturato dopo 9 notti.

Nel mondo cristiano il 9 è sempre associato a considerazioni sulla Trinità. Nove sono le schiere angeliche. (Gli Angeli sono il tramite fra Dio e l’uomo).

In astrologia la nona casa di un oroscopo è legata al viaggio, al pellegrinaggio, alla religione, alla fede alla divinità.

Ho riassunto in queste poche pagine il lavoro e le idee di alcuni Fratelli della camera di IV grado Costantino Nigra all’Oriente di Firenze, cercando di essere il più possibile “fedele” al loro pensiero.

Ovviamente per rendere più omogeneo il risultato di questo lavoro ho dovuto in parte riscriverlo  sia pure con il timore di travisare il lavoro altrui, ma mano a mano che procedevo nella stesura, scoprivo con gioia che le linee del pensiero esoterico che seguivamo erano assolutamente in armonia fra loro.

Questo mi induce a credere che, anche se lungo il cammino massonico molti fratelli si fermeranno, altri si perderanno, altri ancora si inganneranno, non uno solo (che sarebbe già sufficiente!) ma in molti riusciranno nell’Impresa, in diversi riusciranno a trovare la giusta chiave per ricongiungersi alla Luce.

                                                          A. Arcuri 


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