DAL PIANTO PER HIRAM AL TRIONFO DELL’UOMO

    Dal pianto per Hiram al trionfo dell’Uomo Vero I GRADI INTERMEDI DEL RITO SCOZZESE Parrà strano che soltanto sette dei trenta gradi del RSAA – che peraltro giunge al 33° grado, cominciando la numerazione dal quarto – siano effettivamente praticati, ovvero esercitati mediante una costante pratica rituale nelle rispettive officine, che rispondono alla denominazione di Loggia di perfezione per i gradi 4° e 9° (Maestro segreto e Cavaliere eletto dei Nove), Capitolo per il 18° (Sovrano principe Rosa+Croce, Cavaliere dell’Aquila e del Pellicano), Areopago per il 30° (Grande Eletto Cavaliere Kadosh, Cavaliere dell’Aquila Bianca e Nera), Tribunale, Concistoro e Supremo Consiglio per i tre gradi al vertice della piramide scozzese (Grande Ispettore Inquisitore Commendatore, Sublime Principe del Real Segreto, Sovrano Grande Ispettore Generale). Per capirne le ragioni basterà tenere conto della natura composita del RSAA, scaturito nel XVIII secolo dall’esigenza di sovrapporre ai tre gradi simbolici originari della Massoneria (Apprendista, Compagno e Maestro, numerati da 1 a 3) una serie ulteriore di esperienze tendenti a esprimere in un comune disegno iniziatico una ritualità proveniente dalle maggiori correnti di pensiero della tradizione occidentale, quali la cabala, l’alchimia, il rosacrocianesimo, il templarismo, l’ermetismo e il cristianesimo stesso nella sua complessità. E’ stato già spiegato  e torniamo a sottolinearlo  che i gradi al di fuori di quelli regolarmente praticati non devono considerarsi una pura virtualità. Al contrario, pur essendo comunemente definiti “dissueti”, questi gradi intermedi rappresentano con il loro patrimonio di simboli e di storia una continuità indispensabile alla coerenza filosofica dell’itinerario iniziatico scozzese. La loro conoscenza anche rituale è dunque richiesta per l’accesso ai gradi successivi. E’ per questo che l’iniziazione al 9° grado, al 18° e al 30° presuppone in concreto una investitura propedeutica di titoli e dignità dei gradi antecedenti, che si traduce nel dovere sostanziale di studiarne la ritualità approfondendone il significato storico e leggendario. Ed ecco qui di seguito una sintesi essenziale di tali significati: 5° Maestro perfetto. Dopo l’affidamento in custodia ai Maestri segreti della tomba di Hiram (4° grado) si procede alla costruzione in un luogo nascosto e inaccessibile del mausoleo dedicato al Maestro assassinato. Il lavoro viene svolto dai Maestri perfetti, che con la loro attività simboleggiano l’intento di superare il lutto e il dolore mediante la rigenerazione iniziatica. E’ un lavoro che richiede saggezza, potenza interiore, propensione al bene. 6° Segretario Intimo, Maestro di Curiosità. Il Re Salomone viene affrontato dal Re Tiro, che arrogantemente gli contesta il prezzo pattuito per l’acquisto dei cedri del Libano necessari alla costruzione del Tempio. Il segretario di Salomone interviene in difesa del suo re, violando in tal modo il protocollo. In realtà non avrebbe dovuto ascoltare quello che si dicevano i due re, né tanto meno interloquire, ma Salomone lo premia ugualmente per la sua fedeltà, nominandolo Segretario intimo. E’ un apprezzamento per stimoli talvolta negativi, come la curiosità e l’iniziativa impulsiva, che in determinati casi sortiscono effetti positivi. 7° Prevosto o Giudice. Re Salomone sceglie tra gli operai addetti alla costruzione del Tempio i più saggi, perché siano preposti al controllo dell’opera e all’amministrazione della giustizia tra i lavoranti. La doppia responsabilità di guida tecnica dei lavori e garante del giusto implicano un approccio diretto con le leggi della natura, nelle quali si riconoscono sia la scienza che il diritto. 8° Intendente agli Edifici. Salomone fonda la scuola di Architettura per formare i grandi dignitari del regno, ma l’iniziativa fallisce perché non si tiene nel dovuto conto l’eguaglianza umana. La ritualità del grado insegna che non bastano il censo e l’appartenenza a una classe dominante per conseguire la saggezza. E neanche lo studio appare risolutivo se non si hanno doti proprie. Il cenno all’uguaglianza va interpretato come preambolo di fratellanza: di un accordo, cioè, che consenta una distribuzione dei ruoli commisurata alle capacità di ciascuno. 10° Illustre Eletto dei Quindici.
E’ il momento della giustizia incompiuta. Dopo la caccia ai tre assassini di Hiram e l’uccisione del primo di essi ad opera del cavaliere Jhaobert (9° grado) ne restano liberi due, rifugiati nel regno di Geth. Re Salomone invia quindici maestri a cercarli. Questi ne ottengono l’estradizione e li consegnano a Salomone, che li condanna a morte. E’ un’operazione di polizia internazionale, nel segno del diritto e della rigenerazione.  Il lutto per la morte di Hiram acquista un nuovo significato in quest’ottica di riscatto. La morte dei compagni che tradirono segna la fine dell’uomo terrestre con i suoi limiti. 11° Sublime Cavaliere Eletto. Salomone sceglie dodici eletti tra i quindici maestri che portarono a compimento la missione precedente per affidare loro il governo delle dodici tribù d’Israele. E’ una lezione sulla ricompensa per i giusti e sulla garanzia che essi offrono come tutori dei destini di un popolo. La leggenda acquista ora, dopo la rigenerazione, una corda in più: quella del sociale. 12° Gran Maestro Architetto. L’amministrazione dei fondi destinati alla costruzione del Tempio è carente dopo la morte di Hiram. Ne consegue che i lavori debbano essere sospesi, ma riprendono dopo che le dodici tribù eleggono dodici architetti mediante un concorso che prevede l’elaborazione di un nuovo piano finanziario. L’obbiettivo è determinazione di equi tributi e possibilità di sgravio. Ne deriva una lezione di democrazia sulle prerogative che una libera elezione conferisce. 13° Cavaliere dell’Arco Reale. E’ il grado che simbolizza la ricerca esoterica dei costruttori: Salomone affida a tre architetti il compito di ritrovare il sacro Delta e altri simboli dell’Arte reale sotto i nove archi del Tempio. La ricerca premia la scienza e l’intuizione dei maestri, che recuperano insieme al Delta la Colonna di Bronzo, emblema di progresso umano. Qui l’insegnamento filosofico si distacca dalle contingenze operative per volgere verso la trascendenza, l’intuizione metafisica, il sogno rivelatore. E’ il grado che conclude la prima fase della via iniziatica scozzese, perfezionando un nuovo apprendistato. 14° Grande Eletto della Volta Sacra o Grande Eletto Perfetto e Sublime Muratore. Un leone difende l’Arca sacra del Tempio mettendo in fuga i guerrieri assiri, che dopo avere sconfitto l’esercito d’Israele tentavano d’impossessarsene. Il leone rimane a guardia dell’Arca tenendo la chiave tra le fauci per poi restituirla al Gran Sacerdote Mosé, detentore della parola sacra che corrisponde al “nome indicibile” di Dio. E’ il grado che segna il raccordo tra la prima e la seconda fase dell’itinerario scozzese affermando una filosofia che tende al superamento dei limiti metafisici connessi all’incapacità profana di pronunciare il nome della divinità. L’iniziato è ora un Uomo Vero, in grado di divenire Uomo Trascendente. 15° Cavaliere d’Oriente o della Spada. Iniziano a questo livello i gradi capitolari, che ripropongono l’esperienza muratoria di compagno d’arte (2° grado) a più elevati livelli di conoscenza, così come i gradi di perfezionamento (dal 4° al 14°) avevano riproposto quella di apprendistato. Il grado s’ispira alla schiavitù in Babilonia del popolo ebraico, alla sua liberazione e alla ripresa dei lavori del Tempio. Difficoltà e continue aggressioni da parte dei Samaritani inducono gli operai a farsi anche guerrieri, e a destreggiarsi nell’uso della spada oltre che della cazzuola. E’ una verifica dura, che l’iniziato deve affrontare mediante un esame di coscienza volto ad accertare quanto sia in grado d’intraprendere i lavori per la costruzione del Tempio. Il superamento della prova segna il trionfo di un’idea pura e meravigliosa attraverso le virtù massoniche di volontà e perseveranza. 16° Principe di Gerusalemme. Per poter continuare la costruzione del Tempio il re Zarobabel, che ha guidato il popolo d’Israele verso la liberazione, invia una delegazione al re Dario per chiedergli aiuto contro gli assalti dei Samaritani. E’ una scelta di giustizia ed umiltà, che insegna come si debba ricorrere a ogni aiuto in difesa della propria libertà. Il capo della delegazione è insignito del titolo di Principe di Gerusalemme. Allo scenario biblico si sovrappone così una connotazione cavalleresca: l’investitura sul campo del combattente intervenuto in difesa di una giusta causa. Alcuni esegeti l’interpretano come un’allusione alla nascita dell’Ordine templare, che però sarà più evidente nel grado successivo. 17° Cavaliere d’Oriente e d’Occidente. Un nuovo dramma interrompe la costruzione del Tempio: Gerusalemme è conquistata dai romani. Gli ebrei si rifugiano nel deserto, dove fondano le società dei Terapeutici e dei Giovanniti. E’ un chiaro riferimento al templarismo e ai rapporti intercorsi tra i cavalieri del tempio e gli eremiti del deserto, depositari dell’insegnamento di Giovanni di Patmos, da intendersi come pura fede nel GADU. E’ il grado della rigenerazione dopo la catastrofe. La denominazione richiama la possibilità che l’Ordine del Tempio possa essere scaturito dall’incontro tra Cavalieri d’Occidente e Cavalieri d’Oriente. Sarebbe tuttavia un errore dedurne che la Massoneria possa considerarsi una derivazione dell’Ordine templare. Semmai è il contrario: è l’Ordine del Tempio che nasce dalla rivelazione giovannita. 19° Gran Pontefice della Gerusalemme Celeste o Sublime Scozzese. Inizia dopo l’esperienza rosacrociana (18° grado) il cammino dei gradi filosofici, nel corso dei quali si compie l’evoluzione della maestria fino alla soglia della suprema iniziazione Kadosh (30° grado). La leggenda cui s’ispira è quella di Orazio Coclite, che per salvare Roma dall’invasione di Porsenna si attesta sull’unico ponte praticabile, ordinando ai soldati di tagliarlo alle sue spalle. In questo sacrificio è la metafora del coraggio consapevole. I simboli del grado (una donna velata con la fiamma in testa e lo specchio in una mano, il Delta nell’altra) illustrano la necessità di scoprire in se stessi la verità occultata. 20° Venerabile Gran Maestro a vita, Maestro di tutte le Logge. Prosegue la ricerca della verità velata, estendendosi però dall’interiorità dell’uomo al mondo esterno. I savi caldei scelgono nel deserto gli oratori in grado di scoprire il vero. E’ presente la medesima statua velata del grado precedente, ma per poterla scoprire si devono compiere dei viaggi, che simbolizzano la necessità di una proiezione universale della conoscenza. 21° Noachita o Cavaliere Prussiano. V’è una strana commistione di leggende all’origine di questo grado, la cui tematica spazia dalla tradizione biblica alle crociate. La società dei Noachiti (discendenti di Noè) accoglie i discendenti di Adonhiram, costituendo all’epoca delle crociate un Ordine dei cavalieri prussiani. Uno di questi cavalieri è ingiustamente privato dei suoi beni tramite un documento falso, ma otterrà giustizia dal tribunale dei Franchi Giudici. Il significato è da collegare all’antecedente ricerca: non basta trovare la Verità, bisogna sconfiggere il Falso. 22° Cavaliere dell’Ascia Reale, Principe del Libano. Lo scenario è ancora quello delle crociate, d’ispirazione palesemente templare: i cavalieri cristiani dell’Ascia si incontrano con i drusi ismaeliti per uno scambio di conoscenze esoteriche. Seggono a una Tavola Rotonda, simbolo d’armonia universale, e insieme abbattono alla radice l’albero dell’ignoranza. L’incontro Occidente-Oriente è tra i temi essenziali della tradizione templare. 23° Capo del Tabernacolo. Ritorno alla leggenda di Hiram: il figlio del maestro assassinato dal pregiudizio e dall’ignoranza distrugge l’idolo del dio Coccodrillo (egizio) e l’ara sacrificale del dio Moloch (ammonita), cui venivano sacrificati bambini. La leggenda rappresenta un’altra angolazione della ricerca della Verità: l’abbattimento degli idoli. 24° Principe del Tabernacolo. Un maestro viene ammesso in un luogo sacro per essere elevato a Sacerdote (illuminato). E’ anche questa una rappresentazione della ricerca della Verità: dopo la distruzione degli idoli dentro se stesso l’uomo è pronto a essere istruito alla conoscenza dell’immutabile libro della natura. E’ un richiamo di stampo illuminista alla necessità di cercare attraverso la Ragione un corretto approccio con la Natura. 25° Cavaliere del Serpente di Bronzo. E’ un grado che fonde nei suoi simboli tradizione biblica e moderno anelito al progresso scientifico. Mosè fa porre un Serpente di Bronzo su un’antenna di rame perché guardandola si possa guarire dal morso dei serpenti ardenti, mandati come flagello dal Signore. V’è un nesso con le crociate, con riferimento a una confraternita cavalleresca del Bronzo con finalità ospitaliere. Ma il significato di fondo è da ricercare nello sforzo intellettivo di chi ricorrendo alla scienza (bronzo su antenna di rame) produce una energia radiante (la scossa elettromagnetica provocata dall’antenna). Non è da sottovalutare l’allegoria libertaria della lotta contro i serpenti, emblema di tirannide. 26° Principe di Compassione o di Grazia, Scozzese Trinitario. E’ il trionfo dell’Uomo di Verità (Ameth) che si riconosce nell’armonia tra l’intelligenza e il potere orientato verso un giusto fine. E’ l’anima che si esprime nell’equilibrio tra principio di vita e potere intellettuale. La sua ritualità prevede una simbologia apocalittica orientata in chiave rigeneratrice: il Mistico Agnello è disteso sul Libro di Vera Luce o dei Sette sigilli. 27° Gran Commendatore del Tempio. Per il suo intento di commemorare la tragedia dei Templari è il grado che con maggiore evidenza anticipa lo spirito del 30°. Ritorna tra gli altri simboli la statua velata con lo specchio. Il velo è rosso, bianco e verde. Il che potrebbe voler costituire una variante risorgimentale (ma non è provato) sulla ispirazione templare. L’iniziazione avviene mediante lo scioglimento di corde che avvincono il neofita, perché comprenda la differenza tra schiavo ed uomo libero. 28° Cavaliere del Sole o Principe Adepto. Nel santuario governato da Adamo e custodito da un sorvegliante chiamato Fratello Verità siedono sette dignitari dai nomi angelici: Gabriele, Michele, Auriele, Raffaele, Aracchiele, Zachiele, Amaliele. Ognuno ha la propria corrispondenza coi pianeti, coi minerali, i colori e gli animali. Il rito evoca la presenza del dio solare Mitra che sacrifica un toro facendo germogliare spighe di grano dal suo sangue. 29° Grande Scozzese di Sant’Andrea. E’ il grande preambolo alla suprema iniziazione templare, che avrà luogo nell’areopago del 30° grado: vi compare il Bafometto, simbolo bifronte di sapienza e sincretismo tra le grandi civiltà contrapposte. L’azione rituale comporta il ritrovamento, durante i lavori di scavo nel Tempio, delle tre pietre che compongono la Grande Parola. L’adepto è alla soglia dell’immortalità, raffigurata dalla croce di Sant’Andrea. Quattro tau ai lati del Tempio indicano l’assenza di orizzonti, ovvero l’apertura universale. Finiscono con l’elevazione al grado di Grande Eletto Cavaliere Kadosh i gradi “dissueti”, nei quali ricorrono — come si è potuto constatare — leggende di origine diversa ed eterogenea. Figurano nella loro ritualità, accanto agli elementi propri della leggenda di Hiram, riferimenti all’immaginario templare o cavalleresco, alle storie vetero-testamentarie ma anche all’Apocalisse di Giovanni, a remote forme d’idolatria e a testimonianze di luce nelle tenebre di una paganità declinante, come nel caso del culto mitriaco. Non v’è però mai nulla di casuale in tutto questo. Si tratta di storie da leggere nel loro insieme, ricercando il senso di quell’unità che le indirizza verso un comune fine di conoscenza. Il puzzle da ricomporre corrisponde a un preciso disegno — nel quale convergono elementi d’introspezione profonda, dai quali dedurre circostanziate indicazioni sulle chiavi interpretative da adottare – anche laddove la trama parrebbe, a una prima lettura superficiale, sconnessa. (F.C.)  
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