ETTORE SOCCI
Tangente è un vocabolo che fino a qualche tempo fa risvegliava, in molti, come al sottoscritto, il ricordo di interi pomeriggi dedicati a calcoli ed allo studio di definizioni matematiche che, l’indomani, un professore molto severo e pignolo, esigeva a menadito dagli studenti.
Oggi tangente è sinonimo di politico corrotto e tangentopoli è il paese dei politici.
Fare politica oggi, per fortuna non per tutti, ha come obiettivo finale arricchirsi e sistemare se stesso e gli eredi per alcune generazioni.
Giornali e televisioni con un incalzare impressionante, ogni giorno, come un bollettino di guerra, danno il resoconto dei politici corrotti e dei corruttori arrestati od indiziati, ed i bene informati affermano che siamo solo agli inizi.
Eppure non sono passati moltissimi anni da quando fare politica significava servire il prossimo e la Patria. Fare politica significava dedicare tutto se stesso, alcune volte a costo della vita, per raggiungere un ideale che ha permesso a tutti noi oggi, di vivere liberi in una nazione libera.
Vorrei dedicare questa mia ricerca a tutti i politici ancora onesti con la speranza che uomini illuminati come Ettore Socci fungano da faro verso l’Onest….
Ettore Socci, un nostro Fr… che ha reso grossi servizi alla nostra Ma- remma, ha meritato un monumento nella nostra citt…. Un modesto monumento a, dire il vero, un cippo di granito sovrastato da un busto in ghisa fusa collocato in mezzo ad un giardino in riva al mare.
Molti follonichesi, come me, hanno mosso i primi loro passi nel giardino di Ettore Socci e quel visone bonario e simpatico Š rimasto bene impresso nella loro mente; pochissimo per• si Š parlato di questo illustre personaggio.
Alcuni anni fa, terminata l’opera di restauro, al monumento sono state aggiunte, come ornamento, squadra, compasso e spade simboli inequivocabilmente massonici. Tutto questo ha fatto scattare in me il desiderio di conoscere meglio questo Fr… e dopo diverso tempo, trascorso in varie biblioteche, sono riuscito a mettere insieme il materiale che mi ha permesso di apprendere la vita del parlamentare maremmano ed apprezzarne gli aspetti massonici.
In breve desidererei far conoscere meglio a tutti questo nostro Fr…
Nacque a Pisa nel 1846 da madre scarlinese; inizi• gli studi a Pisa e li termin• a Firenze presso il Ginnasio dei Padri Scolopi. Firenze fu la sua seconda patria, qui contrasse amicizia con i pi- noti patrioti del tempo. Allora Firenze era la capitale d’Italia ed attirava a se gli elementi pi- libertari che facevano capo ai deputati delle estesa sinistra e qui si formarono i movimenti che dovevano condurre alla totale liberazione della penisola dalla dominazione straniera.
Nel 1866 E. Socci si arruol• fra i volontari garibaldini; con questi fu a Mentana nel 1867 per ” farla finita con il potere temporale”.
Fu una ecatombe. Torn• a Firenze ed inizi• la sua vita giornalistica e di scrittore. Ben presto lo ritroviamo al servizio della libert…, proprio con Garibaldi, a Digione per difendere la repubblica francese. Si distinse e merit• la Legion d’Onore proposta dallo stesso Garibaldi. Socci da uomo semplice qual’era, la tenne sempre nascosta e solo pochi intimi in vita seppero di tale onoreficenza. Lo ritroviamo ancora nel 1872 al servizio della citt… di Firenze durante la terribile inondazione dell’Arno di quell’anno. Il municipio di Firenze lo dichiar• benemerito della citt…. Ma anche di questo fatto non ne parlava mai, poichŠ secondo lui, qualunque azione volta al bene era considerata un dovere.
Lavor• per giornali impegnati politicamente: L’Italia Nuova, Satana, L’Unione Democraticasociale. Sub varie denunce e vari arresti. Nell’estate del 1876 sub un vero processo e Garibaldi che testimoni• a suo favore cos afferm•: “Onestissimo quanto prode sui campi di battaglia per la indipendenza della Patria. Quanto alle sue opinioni politiche, credo le sue aspirazioni siano quelle di ottenere un vero miglioramento della Patria comune.”
Il 18 Marzo 1876 cadde la destra parlamentare che aveva governato l’Italia per moltissimi anni. Gli succedette la sinistra con De Pretis, che sembrava voler mutare in paradiso la terra dei malanni, promettendo la Libert… pi- ampia per tutte le opinioni. Socci potŠ pertanto costituire a Roma, con personaggi come Bertani, Bovio, Cavallotti l’Associazione Repubblicana dei Diritti dell’Uomo che promosse conferenze educative che affrontarono temi scottanti come: Evoluzione o Rivoluzione? La Donna. I Bambini. A questi temi egli si dedic• personalmente ed in particolare ai bambini, che risentivano maggiormente della miseria (18.000 illegittimi su 160.000 nati pari all’ 11,25%) dichiarando:
“La democrazia deve sposare la causa dei bambini che saranno gli uomini di domani. La democrazia deve fare suoi i gridi di dolore che si elevano dalle officine, dalle miniere, dalle cave di zolfo, da ogni luogo di lavoro ove si calpesta impunemente il fanciullo perchŠ debole e si sfrutta a totale vantaggio degli ingordi capitalisti. La democrazia sa che il bambino Š l’avvenire suo, poichŠ Š il regno della giustizia.”
Nel 1890 Socci si present• come parlamentare per il collegio di Grosseto, il 23 Novembre 1890 furono effetuate le elezioni ma fu sconfitto a causa dei paesi della montagna non ancora liberati dal pregiudizio e asserviti al capitale. Quelle elezioni furono annullate, il 6 e 13 Novembre 1892, separato il collegio di Grosseto da quello di Scansano, fu eletto deputato della Maremma. Fu eletto pi- volte ed ininterrottamente tutel• gli interessi della Maremma in Parlamento accrescendo le simpatie che si erano formate intorno al suo nome, non per l’eloquenza piazzaiola o da promesse irrealizzabili, ma dal forte esempio delle opere; dalla sana e vera educazione democratica, dalla virt- del carattere e dalla dolcezza dei modi che non si smentirono neppure nei momenti pi- critici della sua vita amareggiata da sconforti, da delusioni, da invidie di menti piccole ed ottuse. Mostr• sempre una grande attivit… per quanto non la facesse apparire. Nella politica, nella stampa, nel Parlamento, nella sua opera in Maremma, lavor• costantemente ed indefessamente senza che il suo lavoro fosse mai pagato.
Si spense a Firenze il 18 Luglio 1905 e l’Uomo semplice ed umile, schivo di ogni forma di notoriet… non avrebbe disdegnato l’onore resogli dalla Massoneria Fiorentina che cos lo salut•:
“Vittima di un morbo inesorabile, ha cessato di vivere nella nostra citt…; nella citt… che egli ebbe caramente diletta, ove durante la balda giovinezza combattŠ tante nobili battaglie per la Patria e la Libert… Ettore Socci, che da lunghissimo tempo formava il vanto e lo orgoglio della nostra Istituzione.
“Vanto e orgoglio, bene e ragione dappoichŠ alla Massoneria aveva dato, entusiasta e convinto, non pure il suo nome ma tutta l’opera sua, animosa, efficace e serena.
“In Italia in Francia, dovunque infatti una causa giusta e santa da sostenere, Ettore Socci o con la spada o con la parola o con la penna strenuamente la sostenne.
“E quel che pi- importa ai nostri giorni, seppe con l’esempio proprio quotidiano, insegnare che il culto verace della Virt-, la nostra Dea, Š intessuto di stenti, di privazioni e di sacrifici di ogni maniera.
“Al cavaliere forte e gentile di tutte quante le idealit… onde la Massoneria fu, Š e sar… sempre simbolo del mondo intero, rendiamo l’ultimo omaggio riunendoci concordi a spargere di fiori e di lacrime l’amate spoglie di Lui.”
TAVOLA DEL FR.’. E. P.