LA GNOSI COME STRUMENTO DI RICERCA DELLA VERITA’
Riflessioni di G. C.
Carissimi Fratelli,
redigere un lavoro con lo stesso titolo dei tre precedenti ed a seguito di quelli redatti da cotanti Fratelli che lo hanno redatto con tanta e tale profondità, mi ha posto in seria difficoltà; la tematica pur se vasta considerando il lungo periodo che abbraccia è ricca di spunti e varianti ma ha pur sempre un limite specialmente per chi come me e non credo di essere il solo, non fa il filosofo per professione pertanto, altro non potevo fare che intraprendere una diversa strada, e pormi la domanda: Io come intendo la “ Gnosi”? questo percorso di conoscenza che dovrebbe avermi, arrivato a questo grado, consentirmi di percepire quelle profondità del mio essere che mi dovrebbero distinguere dalla maniera di vivere che in questo momento storico ancora di più si annienta in un pragmatismo esasperato.
Come dicevo, mi sembra abbastanza e superfluo ripetere ancora una volta, l’origine, la terminologia e i vari significati di detta parola, ma viceversa ciò che mi ha sempre colpito è l’etimo dalla parola greca gnosis, cioè ” conoscenza”, ed in questo caso: CONOSCENZA DI SE STESSI !
La conoscenza di sé è dunque l’inizio della saggezza? “ CONOSCI TE STESSO” è l’insegnamento di vita attribuito ad uno dei sette Sapienti, forse addirittura un precetto di origine divina per l’autorealizzazione. Scolpito all’ingresso del tempio di Apollo a Delfi, considerato nel mondo antico : “ l’ombelico del mondo”, il punto in cui due aquile liberate da Giove agli estremi della terra, e dirette al suo centro, si erano incontrate.
Detta frase mi ha sempre colpito sin dall’inizio del mio cammino Massonico ed è per questo che il mio cammino nell’ Istituzione, mi è sempre stata di monito nell’importanza di conoscere il prossimo o meglio dire “ comprendere il prossimo”.
Conoscere sé stessi, sapere chi siamo, da dove veniamo, a che scopo viviamo, sono sempre state delle domande che ogni essere umano si è posto più di una volta nella propria esistenza. Tuttavia, è chiaro che non possiamo accedere a questa conoscenza utilizzando i mezzi intellettuali ordinari, le teorie in voga o le varie credenze. E’ impossibile arrivare alla “conoscenza” ricorrendo alle abituali analisi.
Abbiamo un corpo in carne ed ossa, ovvio, ma pochi comprendono che abbiamo una particolare psicologia suscettibile alle trasformazioni.
Non a caso nella tradizione iconografica, la Saggezza è sempre rappresentata da una figura femminile che tiene in mano il prezioso strumento in cui è possibile guardarsi e conoscersi: lo “ SPECCHIO “.
Certo è che non dobbiamo fare lo stesso errore di Narciso, il quale guardandosi troppo allo specchio, s’innamorò di se stesso rimanendo prigioniero della propria immagine.
Ognuno di noi ha molti lati oscuri persino a se stesso e riuscire a capirsi, a comprendersi spesso è difficile se non impossibile. Il primo nemico che è insito nella nostra personalità è il “ pregiudizio “
Il pregiudizio del quale siamo facilmente influenzati e che di solito è frutto di una errata acquisizione di dati, conoscenze ai quali diamo la colpa, condizionamenti esterni quindi, la scuola, la famiglia e quant’altro ci può fornire delle mere giustificazioni del nostro comportamento.
Ma dal giorno della nostra Iniziazione nella Massoneria e ancor di più nel nostro primo passaggio nel cammino del R.S.A.A. ci viene data una chiave ( anche se spezzata) per cercare di aprire l’urna. L’urna che abbiamo dentro di noi, il nostro cuore, la nostra mente e conoscere e scoprire il nostro “IO” , abbandonare per sempre il Pregiudizio, qualsiasi esso sia , e prendere sempre più coscienza dei nostri limiti, ma anche delle nostre possibilità senza più nascondersi dietro la frase:
“ non posso far niente perché…….”.
Giordano Bruno scrisse sull’importanza della frase: “ conoscere se stessi “
“ Se questa scienza, che porterà grandi vantaggi all’uomo, non servisse a comprendere se stesso, finirà per rigirarsi conto l’uomo”.
In questi nostri “ tempi moderni “è possibile cercare e trovare una via che conduca alla Gnosi, ovvero ad una autentica conoscenza?
Per noi Massoni, la Gnosi è da considerare come un cammino che dovrebbe portare a riuscire a percepire in sé quella piccola particella di divino che è entrata in noi e che siamo riusciti a scoprire.
Il nostro cervello è abituato a tutti quei pensieri che devono rispondere ad una spiegazione “ logica” ma da Massoni come afferma in una sua tavola il fratello Ciapetti esistono i: Ragionevoli dubbi e, chi meglio di noi , visto che siamo Uomini del dubbio non dobbiamo negare a noi stessi la continua ricerca.
Ecco perché l’incontro con Sé Stesso deve assolutamente stimolare il desiderio, spesso sopito del cercatore e lo incita a continuare la propria ricerca nonostante tutti gli ostacoli e conscio di non esprimere certezze. Allora quante domande ci faremo davanti al proprio tribunale interiore e alle quali spesso non vengono trovate oggi le risposte ma forse domani se il nostro cammino sarà sempre attento e con tre requisiti fondamentali: spinta motivazionale, volontà e pazienza.
La spinta motivazionale è rappresentata dal grande desiderio di raggiungere un obbiettivo cioè la propria autorealizzazione. Ed è solo una grande determinazione ciò che permette di consentire a chi lavora interiormente di vincere i dubbi e le paure che prima o poi non tarderanno ad assalirlo.
All’inizio del nostro viaggio, di solito desideriamo fare in fretta. Ma nella strada percorsa abbiamo trovato una quantità di ostacoli che spesso si trasformano in vere e proprie prove e i dubbi che ci assalgono si fanno sempre più pressanti, ma se è vero che siamo arrivati , dove siamo arrivati, dobbiamo essere felici di aver intrapreso a suo tempo questo cammino, non dobbiamo comunque ancora essere contenti di noi stessi perché sicuramente avremmo potuto dare di più, fare di più,
e soprattutto conoscersi meglio.
Queste poche righe che ho scritto, carissimi Fratelli, non sono altro che una confessione personale di quanto sia stato, o meglio di quanto sia difficile per me comprendermi, conoscermi e quindi aiutarmi nel cammino della nostra vita sia profana che Massonica perché la frase:
Uomo del dubbio è stata scritta pensando alla mia personalità.
Mi permetto di terminare questo Lavoro con una frase di Carl Gustav Jung
“ Tutto ciò che ci irrita negli altri può potarci a capire noi stessi. “G