Pinocchio: una fiaba massonica?
Cari FF.RR.
nell’affrontare questo impegno mi ha fatto molto riflettere la valenza dell’aggettivo “Massonico”, che spesso si viene a dare alle opere di FF.RR. Massoni.
La domanda è se sia sufficiente che l’opera, di qualunque tipo, sia realizzata do un Fr:. per essere identificata come massonica.
Il mio primo istinto è quello di rifiutare questo tipo di etichette, volendo valutare le opere o i pensieri per quello che sono e non per colui che le ha realizzate; d’altro canto le convinzioni dell’autore spesso si riflettono nell’opera che realizza, ma credo che questo non sia sufficiente per etichettare un’intera produzione.
Mozart ha creato delle musiche specifiche per i rituali di Loggia, ma da questo a dire che tutta la sua musica sia massonica il passo è ancora lungo.
Credo che si possa definire un’opera massonica se è stata pensata, progettata, realizzata utilizzando il nostro linguaggio simbolico e finalizzata a suscitare quelle emozioni che spingono coloro che leggono, vedono o ascoltano alla ricerca più approfondita del significato apparente.
Il discrimine tra un’opera massonica ed una profana è la “consapevolezza” del fr:. autore di mirare e scoccare la freccia verso quel bersaglio ideale che è la nostra utopia. con dogmi o instillino sensi di colpa per condizionarne le scelte.
La Fatina dai capelli Turchini è l’impersonificazione della Massoneria (cit. Tav. Fr.), i suoi interventi non sono di tipo fideistico ne caritatevole.
Soccorre Pinocchio alla Grande Quercia, lo accoglie nella sua abitazione, ma ha bisogno di Tre dottori che confermino se è vivo o morto, gli dà lo zuccherino, ma subito dopo la medicina amara, e, apparsa come una bambina, gli dice: “tu sarai mio Fratellino”, è sempre presente nei momenti di necessità, lo conforta, ma è pronta a punirlo se il suo comportamento non è in linea con la probità necessaria al proprio miglioramento.
Dobbiamo dire che la “Storia di un burattino” terminava al 15° capitolo con la morte di Pinocchio impiccato alla Grande Quercia e sicuramente non esprime quella filosofia esoterica della libera ricerca intimistica, quella volontà di non accettare i consigli come verità rivelate che il burattino esprime nell’opera completa, manca l’ultimazione di quel percorso iniziatico che fa dire al protagonista: “Com’ero buffo quando ero un burattino!”.
Certamente quei 20 centesimi a riga hanno fortemente contribuito alla rivisitazione e continuazione della fiaba, ma il risultato è un concentrato di Massoneria che parla ai FFRR:. In modo inequivocabile.
Il disegno appare ora completo, c’è un autore Massone, un linguaggio ricco di simboli, un disegno per chi conosce l’Acacia inconfondibile; possiamo dire: Pinocchio è una fiaba massonica.
Possiamo riprendere ora la domanda, “Pinocchio: una fiaba massonica?” e scorporarla per i requisiti necessari a dare una risposta: autore, linguaggio e finalità.
Carlo Lorenzini, alias Collodi, giornalista, educatore, mazziniano (Laboratorio: Riflessioni su Pinocchio – Roberto Cabib) e gran giocatore d’azzardo, nasce nel 1826 e muore nel 1890.
La sua appartenenza non è comprovata da nessun documento ufficiale, ma è universalmente riconosciuta, numerosi sono i riferimenti in tal senso. La fondazione del periodico liberale “Il Lampione” nel 1848, che deve “far lume a chi brancola nelle tenebre”, la vicinanza a Mazzini e la partecipazione alle prime due guerre di indipendenza.
I simboli a noi familiari vi sono tutti: lo scalpello ed il maglietto di Geppetto, i cappucci neri dei conigli che si avvicinano al burattino che non vuole prendere la medicina amara, il cappio a cui il Gatto e la Volpe appendono Pinocchio alla Quercia grande, la barba di mangiafuoco che come un grembiale copriva il petto e le gambe del burattino.
Vi è poi il colombo che trasporta Pinocchio in riva al mare, il fuoco che brucia i piedi del burattino ed il mare che ingoia il ciuco.
Un’allegoria dell’iniziazione massonica con le difficoltà della vita, gli errori, i ripensamenti ed i ravvedimenti.
Il mondo che distrae Pinocchio dalla strada che vuole percorrere.
E’ importante sottolineare che nel mondo iniziatico di Pinocchio non vi è una figura religiosa, ne una figura femminile.
Il percorso iniziatici è esclusivamente personale, non ha bisogno di figure che diano la loro approvazione