La Rosa Croce, tradizionale e profetica, è quella intercalata nel piano di Tebe a tratti rossa.
Il suo numero kabbalistico e profetico è 18, e come tutto è doppio nel cammino degli avvenimenti, essa ammette i 36 décani talismanici di Salomone così come i 72 nomi divini.
Il grande pentacolo di Tebe comprende la croce di Gesù Cristo, la croce di San Pietro e la croce di Sant’Andrea dove l’umanità è inchiodata.
Le Rosa Croce, depositaria della suprema e pacifica saggezza, depositaria di tutti i doni della natura che possono disporre a loro gradimento ed ai loro comandi degli spiriti e dei geni più potenti per mezzo della luce della vera scienza.
In ogni spirito di giustizia e di verità, ed al contrario dei pretesi scienziati che si titolano della venerabile scuola Massonica, ma che sono solamente dei bambini di una delle due, sapendo troppo e non abbastanza come quelli che il Faraone fece sgozzare perché erano il flagello della gerarchia e della libertà.
La Rosa Croce ha sempre portato rispetto alla religione dominante rivelata perché non poteva essere nemica del Papato e neanche della monarchia legittima.
E se talvolta cospiravano contro i papi e contro i re, è perchè li consideravano come gli apostati del dovere e dei sostenitori supremi dell’anarchia che si imponeva con la forza, perché ogni despota è un monarca anarchico, un mostro coronato, un vizio deificato, come l’anarchia dispotica, senza Dio e senza principio.
La Rosa Croce, oppure la Rosa Crociata, rappresenta l’unione dei dogmi della scienza a causa della Fede in una stessa aureola; perché la rosa è il grazioso simbolismo del puro amore cristiano e la croce è il simbolismo severo.
Questo è così come l’amore, in Gesù iod-he-shin-vav-he si è esteso sulla croce del mondo.
Questo meraviglioso e misterioso pentacolo intitolato la Rosa Croce pentagrammatica è un grande e potente talismano della vita che contiene tutte le attribuzioni della Kabbala.
Perché si sa che il più potente talismano è nel sacrificio permanente del Cristo divino ed umano il quale è lo spirito di vita, di verità e di pace nella natura dell’umanità.
Questo grande sacrificio continuo dell’umanità regge ed è retto da tutte le leggi di reciprocità nel movimento della vita unica.
Il sacrificio che si dà a questo potere che attira tutto e può elevarsi al disopra di tutto.
Così il Cristo-umanità in croce, o l’Adamo rigenerato dal dolore, vivente nel corpo per il sudore della sua fronte e nella sua anima per il lavoro della sua intelligenza e delle sue ispirazioni.
L’uomo di tutti gli uomini vive della vita di tutti gli uomini nei quattro animali elementari, raffigurati nelle quattro lettere del nome incomunicabile di Dio iod-he-vav-he.
Quest’uomo è la luce stessa, il Verbo o la Parola per il quale Dio vive eternamente nella Natura che è il suo corpo.
Il Cristo Dio, si fa uomo ed un’uomo si fa Dio, o diversamente, è il centro o il focolare dove il divino diventa umano e l’umano divino negli splendori della creazione di cui il dolore è la ragione di essere, perché nessuna bellezza è senza la sua bruttezza e nessuno godimento senza il suo dolore.Così, su questo ammirevole pentacolo che riassume, nel suo insieme, la Kabbala, descritta dall’eminente kabbalista Henri Khunrath.
Nel mezzo di questo bello ed efficace talismano, il figlio di Dio è rappresentato come il figlio dell’uomo che si è dovuto fare figlio delle sue opere.
È in croce, da dove risplende lo sfavillio di luce e di vita per mezzo del suo sacrificio.
Intorno a questa croce vivente, è scritto in carattere piccoli filius Dei Vere eral ipse!
Il vero figlio di Dio, nei giusti, è Dio stesso “.
In caratteri più grandi, sulla stessa ruota di luce radiosa e di vita, intorno alla croce dov’è inchiodato il creatore che si è fatto che si fa e che si farà carne, è scritto In Hoc signo vinces;
In questo segno, vincerai “.
Perché chiunque conosce il valore del sacrificio sa che può vincere sé stesso,può vincere gli ostacoli e dominare il mondo, facendosi servire dagli elementi.
Direttamente, sotto i piedi del salvatore sulla croce, c’è un grande drago alato di ferro, che ha la forma di una shin il quale equilibra fatalmente il mondo sotto le leggi del genio della croce. Questo Drago di fuoco è il grande agente magico della vita e della morte che si attiene agli ordini dei giusti che conoscono e comprendono il valore del sacrificio, E, nel senso della vita dei sensi, è la bestia dell’angelo così è lo sgabello del Salvatore.
È anche il fuoco insaziabile dei poteri bassi, si alimenta della combustione continua dei corpi e centralizza i corpi per scioglierli. È la morte delle anime,che dilata ed illumina le loro facoltà. Tutto sommato è il drago astrale delle perversità.
Intorno al cerchio risplende,avente al centro l’uomo Dio in croce, fiammeggiano tutte la sublimità del sacrificio dell’Adamo divinizzate in Gesù Cristo.
Ci sono cinque parti di luce nella quale risplende la saggezza del Figlio dell’uomo nell’intelligenza dei giusti di tutti i tempi. Questi cinque scompartimenti o divisioni pentagrammatiche contengono ciascuno una delle lettere che compongono il Nome sublime, adorabile, in verità, realtà, ragione, giustizia, iod-ehi-shin-vav-Ehi IESCHOE è il nome indicibile dell’essere assoluto, infinito che nella finitezza ma mai definito.
È centralizzato nello shin rappresenta la luce che Dio creò la prima per sostentare ed equilibrare l’universo, sotto l’emblema delle tre lingue di fuoco estratto dall’ignoto misterioso.
In principio ed alla fine questo nome comincia per: Iod che rappresenta l’energia spirituale di tutto e dalla quale lettera tutte le lettere dell’alfabeto sacro sono formate.
Ehi, la luce polarizzata e la maternità provvidenziale.
Vau, l’attrazione repulsiva dei contrari così come l’amore del lavoro che dà la libertà e che unisce l’attivo al passivo.
He, la realizzazione del mondo e del regno di Dio, la grande famiglia umana, la grande opera.
Queste quattro forze relative della Natura vivente sono rette così nella creazione dalla trinità della energia di cui sono rivestite le anime che la Santa Trinità equilibra e sostenta tutte le forme e tutte le forze della Natura.
Intorno alla sfera radiosa della fiamma divina dove è steso il Cristo-umanità e tra le cinque punte triangolari della stella dei Re Magi dove sono le cinque lettere iod-he-shin-vav-he ci sono cinque capanne con ciascuna un’iscrizione in ebraico sono le condizioni intellettuali, morali e fisiche che la scuola dei giusti esige dal discepolo di saggezza.
Le parole che sono intorno cominciano dalla cima e scendono a destra per risalire a sinistra
1°, mem-lamed-kaph aleph-daleth-guimel-iod, Il Re Signore non deve essere confuso col
2° Re idolo delle passioni e Dio delle bestie: perché la monarchia divina è per il re giusto dei giuramenti.
3° (iod-ehi) dove la Divinità è un’abbreviazione iod-he-vav-he e di alleluia a Dio ed al Verbo della sua luce eterna.
4° (iod-he) Iaia = l’eterno, è il nome più sublime di Dio.
5° (aleph-lamed) Forza di Dio, potere, movimento ciclico Alohim, i poteri.
6° Agenti della natura; è il plurale di aleph-lamed-ehi nel potere di Dio, Ghibbor che crea l’essere bravo e fa vincere gli ostacoli.
7° (aleph-lamed-vav-ehi) seguito di aleph-lamed, forza astrale delle correnti magnetiche, e iod-ehi-vav-ehi, Dio è in in lui.
8° (tsade-beth-aleph-vav-he) Tsebaoth o la Divinità governano gli anni celesti in aleph-lamed-ehi-iod-mem o Egli, il Dio che ha detto che la luce sia e lei fu, luce.
9° Gli Alohim Tsebaoth, sono il plurale del potere degli eserciti, degli angeli, delle stelle, delle forze celesti nella natura. shin-daleth-iod è il tutto
10° potere dopo iod-he-vav-he in tsade-beth-aleph l’esercito delle correnti di idee e degli acquazzoni del progresso civilizzatore.
Dopo questa nomenclatura in ebraico intorno alle cinque facoltà progressive della stella che rappresenta l’essere assoluto che esprime approssimativamente il valore geroglifico delle cinque lettere del nome di iod-he-shin-vav-he.
Vengono di seguito i dieci nomi Séphirotici, o come diversamente possiamo dire il nome di ciascuno dei dieci libri della legge che sono le leggi del Creatore per la sua creazione.
Ciascuno di questi nomi e numeri nel pentacolo di Khunrath il quale rappresenta il pentacolo della Thorah o della Legge delle leggi, ciascuno è raffigurato in una fiamma a tre zampilli, perché tutto è fondato sul ternario dell’equilibrio universale, in modo che tutti i numeri sono un ternario.Ogni sfera è circondata delle nuvole misteriose del simbolismo.
aleph-tsade-lamed-iod-tav, L’Aziluth nel cerchio nero superiore dei Séphiroth, ciò che vuole dire al centro dei Séphiroth e che corrisponde per i veggenti al mondo della rivelazione intuitiva, perfetta e rappresentata dalla copertura dell’arco di Mosé, come cerchio celeste dell’ideale misterioso e sovrumano, inaccessibile al pensiero dell’uomo di quaggiù.
Se viene indicato solamente con aleph-he -iod-he, AIEIE. È Aïn-Soph, in greco, significa anche l’inesprimibile, l’assoluto sovrumano ed ineffabile, senza sesso, l’esistenza non esistente ma per la quale la vita è il clan di tutti i viventi.
È il Grande Nulla = Più di tutto quello che la nostra povera concezione può concepire e che ha fatto dire a Tertulien credo perché è assurdo e tuttavia senza il Grande Nulla, niente sarebbe.
Perché l’ideale di sublimità o di sublime perfezione di Dio non è niente di concepibile né di palpabile per il nostro pensiero.
Ma questa Unità suprema non ne può essere una per il pensiero dell’uomo che non può cominciare a comprendere l’incomprensibile che in un suo Binario o nel suo Verbo che diventa allora l’unità per noi nel suo modo di intendere.
I Séphiroth sono una delle sue grandi divisioni. Scienza dei segni e significano nozioni con i numeri.
Costituiscono il libro universale della legge di transizione delle Chiese; si moltiplicano sempre da sè stessi e l’albero intero dei Séphiroth, l’albero del bene e del male secondo la Genesi di Mosé, nel quale sono stati trovati i dieci frutti di cui Adamo ha mangiato il decimo.
Il triangolo che fiammeggia rappresenta il sublime ideale della Trinità divina che è sulla cima del grande pentacolo contiene le quattro lettere del nome sacro dove lo yod è ripetuto 4 volte, l’Ehi 3 volte, il Vau, 2 ed il secondo Ehi 1 volta, perché il numero 4 vale dieci per la moltiplicazione kabbalistica di 1 2 3 4 = 10 che qui rappresenta la corona del regno della natura e della vita.
Intorno ai dieci libri della Legge delle leggi o Séphiroth, ci sono le 22 grandi chiavi del Tarocco, della grande ruota della vita universale, rappresentata dalle 22 lettere dell’alfabeto ebraico.
La descrizione geroglifica
1° Aleph lo spirito individuale “A” con il sacrificio “L” si alza all’intelligenza dell’anima della natura “F”. il simbolo dell’Aleph è rappresentato da un uomo che alza verso il cielo una mano ed abbassa l’altro braccio verso la terra per significare che il senso superiore dell’altezza, è lo spirito che dirige la volatilità del grande agente astrale e della sostanza prima di tutte le forme e di tutti i corpi, e che l’eterno è l’espressione di questa stessa sostanza coagulata in forme materiali della vita degli esseri e delle cose.
Di più, questa forma di croce ci dà l’idea di alzare i nostri pensieri e le nostre preghiere per sostenerci nelle nostre necessità terrene verso il cielo.
È l’unità, principio della vita nella sintesi dello spirito dell’essere adamitico universale; è l’appendice vivente di tutte le forme della natura e della vita, come Adamo è l’origine di tutti i nomi della creazione.
2° Beth. La saggezza che arriva a tutto per lo spirito di unità. E’ la casa o la scuola della scienza universale.
Questa lettera ha la forma di un raggio di luce che si distende su tutti gli orizzonti e si verticalizzano per alimentare la terra che si estende sotto di lui e forma, tra lo spirito e la materia, l’argomento dei più alti studi fisici e metafisici.
È l’uomo e la donna sono il prodotto della famiglia sotto le cure della madre, la chiesa e lo stato che governano i popoli e fanno le nazioni, il bene ed il vero che fanno la vita dei giusti, il male ed il falso che sono la morte dei cattivi.
È l’insegnamento divino ed umano che fa, per mezzo della Carità, l’Éo-lise ed il suo sacerdozio;
È la casa di Dio e dell’uomo che introduce le due colonne del tempio della natura;
La saggezza universale, nell’archetipo delle forme della vita, nella scienza degli Elohim.
La filosofia e la religione, costituiscono le due colonne del mondo sociale.
3° Ghimel – La forma di questa lettera è quella del parto, quella della produzione, quella della pianta che produce il suo seme e dell’albero che lascia cadere il suo frutto maturo;
È l’espressione dello spirito generatore e creatore, il mezzo intermedio tra la chiesa spirituale o interna e le chiese ufficiali o esterne;
Lo spirito santo, consolatore degli afflitti, intermediario tra Dio e gli uomini,;
Il fermento élettro-spermatico di ogni decomposizione e ricomposizione, per il germoglio delle vite nuove, in tutti i principi degli esseri e delle cose,;
Lo spirito di discernimento che distingue i contrari apparenti, il parto continuo della natura;