Di cosa parla “Cuore” di Edmondo de Amicis “Cuore”, è un romanzo per ragazzi scritto da Edmondo de Amicis. E’ una storia ambientata nel periodo successivo all’Unità d’Italia e il protagonista è un bambino di dieci anni, Enrico, che attraverso un diario scrive giornalmente quello che vede e sente, tutto quello che gli accade intorno. Nel romanzo l’attenzione è posta in particolare sul mondo della scuola, la maggior parte delle riflessioni sono sugli insegnanti e gli alunni della classe di Enrico, che racconta aneddoti e descrive i suoi compagni di avventura. Lo scrittore, attraverso la penna del protagonista, fa notare le differenze che intercorrono tra i vari bambini, ponendo l’accento sulla provenienza sociale; è questo che marca di più la distanza di comportamento tra un ragazzo ed un altro. E’ fondamentale nel percorso individuale del bambino l’educazione familiare, la disciplina, i valori che vengono dati dai genitori, che formano il carattere dei figli. Ogni alunno è descritto con attenzione, ognuno ha una particolarità che lo rende differente da un altro. Nei racconti di Enrico c’è l’immancabile secchione, il ragazzo astuto, intelligente, c’è quello burbero che si mette puntualmente nei guai, e il bambino che ha un animo gentile e tende sempre a difendere gli altri, facendosi da scudo per prendersi cura dei più deboli. Il libro “Cuore” però non è il racconto visto solo dalla prospettiva di Enrico, c’è anche la visione adulta dei genitori, che attraverso lettere affettuose, cercano di rimandargli insegnamenti molto importanti per affrontare la vita, le difficoltà e le delusioni di tutti i giorni. I valori che cercano di trasmettergli i suoi genitori sono l’amore per la patria, il rispetto degli altri, superando le diversità, che non devono essere considerate un limite, ma un modo per confrontarsi e arricchirsi, l’importanza del lavoro e del suo svolgimento, la morale e la necessità in certi casi di sacrificarsi. In questo romanzo, che ha fatto storia ed è uno dei libri più letti in Italia – che ancora circola tra i banchi di scuola – c’è la descrizione, ovviamente infantile, di un bambino che racconta quello che gli accade e che non si rende conto, di riportare nel suo diario uno spaccato di storia italiana nel periodo successivo all’Unità d’Italia. L’intento di Edmondo de Amicis, attraverso una scrittura semplice, avvalendosi della voce di un bambino – che data la sua giovane età non fa congetture, ma riporta semplicemente quello che osserva – è quello di mostrare un’Italia priva di radici comuni, che cerca di superare le diversità sociali e culturali, costruendo una base che realizzi la reale unità del paese. Chi è Edmondo de Amicis Nato a Oneglia nel 1846, morto a Bordighera nel 1908. Divenne ben presto ufficiale e a vent’anni combatté la battaglia di Custoza, dove subì la sconfitta e in seguito a questo evento lasciò l’esercito. Scrisse “La vita militare”, una raccolta di racconti sulla sua esperienza nell’esercito, che venne pubblicata su L’Italia militare. Nel 1886 uscì il romanzo “Cuore” che nel giro di poche settimane ebbe grande diffusione e fu in seguito tradotto in decine di lingue. Nel 1896 aderì al partito socialista e iniziò a collaborare con alcuni giornali tra cui “Critica sociale” e “La lotta di classe”. Seguirono alcuni libri “Sull’oceano” che tratta la condizione degli emigranti, “Il romanzo di un maestro”, “La carrozza di tutti” e “Questione sociale” che raccoglie articoli di ispirazione socialista. E’ stato eletto socio dell’Accademia della Crusca. Nel 1984 la Rai ha trasmesso uno sceneggiato diretto da Luigi Comencini tratto dal romanzo “Cuore”. |
DI COSA PARLA “CUORE” Di cosa parla “Cuore” di Edmondo de Amicis “Cuore”, è un romanzo per ragazzi scritto da Edmondo de Amicis. E’ una storia ambientata nel periodo successivo all’Unità d’Italia e il protagonista è un bambino di dieci anni, Enrico, che attraverso un diario scrive giornalmente quello che vede e sente, tutto quello che gli accade intorno. Nel romanzo l’attenzione è posta in particolare sul mondo della scuola, la maggior parte delle riflessioni sono sugli insegnanti e gli alunni della classe di Enrico, che racconta aneddoti e descrive i suoi compagni di avventura. Lo scrittore, attraverso la penna del protagonista, fa notare le differenze che intercorrono tra i vari bambini, ponendo l’accento sulla provenienza sociale; è questo che marca di più la distanza di comportamento tra un ragazzo ed un altro. E’ fondamentale nel percorso individuale del bambino l’educazione familiare, la disciplina, i valori che vengono dati dai genitori, che formano il carattere dei figli. Ogni alunno è descritto con attenzione, ognuno ha una particolarità che lo rende differente da un altro. Nei racconti di Enrico c’è l’immancabile secchione, il ragazzo astuto, intelligente, c’è quello burbero che si mette puntualmente nei guai, e il bambino che ha un animo gentile e tende sempre a difendere gli altri, facendosi da scudo per prendersi cura dei più deboli. Il libro “Cuore” però non è il racconto visto solo dalla prospettiva di Enrico, c’è anche la visione adulta dei genitori, che attraverso lettere affettuose, cercano di rimandargli insegnamenti molto importanti per affrontare la vita, le difficoltà e le delusioni di tutti i giorni. I valori che cercano di trasmettergli i suoi genitori sono l’amore per la patria, il rispetto degli altri, superando le diversità, che non devono essere considerate un limite, ma un modo per confrontarsi e arricchirsi, l’importanza del lavoro e del suo svolgimento, la morale e la necessità in certi casi di sacrificarsi. In questo romanzo, che ha fatto storia ed è uno dei libri più letti in Italia – che ancora circola tra i banchi di scuola – c’è la descrizione, ovviamente infantile, di un bambino che racconta quello che gli accade e che non si rende conto, di riportare nel suo diario uno spaccato di storia italiana nel periodo successivo all’Unità d’Italia. L’intento di Edmondo de Amicis, attraverso una scrittura semplice, avvalendosi della voce di un bambino – che data la sua giovane età non fa congetture, ma riporta semplicemente quello che osserva – è quello di mostrare un’Italia priva di radici comuni, che cerca di superare le diversità sociali e culturali, costruendo una base che realizzi la reale unità del paese. Chi è Edmondo de Amicis Nato a Oneglia nel 1846, morto a Bordighera nel 1908. Divenne ben presto ufficiale e a vent’anni combatté la battaglia di Custoza, dove subì la sconfitta e in seguito a questo evento lasciò l’esercito. Scrisse “La vita militare”, una raccolta di racconti sulla sua esperienza nell’esercito, che venne pubblicata su L’Italia militare. Nel 1886 uscì il romanzo “Cuore” che nel giro di poche settimane ebbe grande diffusione e fu in seguito tradotto in decine di lingue. Nel 1896 aderì al partito socialista e iniziò a collaborare con alcuni giornali tra cui “Critica sociale” e “La lotta di classe”. Seguirono alcuni libri “Sull’oceano” che tratta la condizione degli emigranti, “Il romanzo di un maestro”, “La carrozza di tutti” e “Questione sociale” che raccoglie articoli di ispirazione socialista. E’ stato eletto socio dell’Accademia della Crusca. Nel 1984 la Rai ha trasmesso uno sceneggiato diretto da Luigi Comencini tratto dal romanzo “Cuore”. |
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