Il Segreto Massonico
I massoni giurano promettendo di osservare rigorosamente il “segreto massonico”. Per la maggior parte di essi, questo obbligo è inerente all’appartenenza all’Ordine, al Rito. Tuttavia, ad esempio nelle “Costituzioni di Anderson” del 1723, non si usa mai il termine “Segreto”, si raccomanda solo cautela…
Per le vecchie confraternite di mestiere, che noi identifichiamo con la massoneria “operativa” del Medioevo, l’unico segreto risiedeva nella “parola del muratore” che permetteva al lavoratore di essere riconosciuto nei cantieri, in una Gilda, come apprendista, per trovare lavoro, per ricevere poi il dovuto “salario”. Una sorta di diploma, attestato orale che prefigurava accordi collettivi moderni. L’iniziazione stessa sembrava ridotta alla sua espressione più semplice, a volte persino del tutto concentrata nella “comunicazione della parola”. I segreti erano però anche tanto altro: abilità, tecniche, metodi, metodi di calcolo. Il manoscritto Regius del 1390, come tutti i testi del giornalista, spiega questa situazione che è garanzia di occupazione e di reddito.
segreto massonico silenzio tacere
Per la Massoneria moderna, detta speculativa, che sicuramente non sembra essere la continuazione di quella operativa, almeno per l’Inghilterra, era quindi necessario creare simboli e rituali, meno professionali e più iniziatici. Il segreto di mestiere divenne quindi il segreto dell’iniziazione. Tutti gli scritti del XVIII secolo, che si tratti di difendere o denigrare la libera muratoria, sottolineano l’importanza della segretezza nei proclamati “misteri” dell’Ordine Massonico.
Il tema del segreto massonico è uno degli elementi essenziali dell’iniziazione alla massoneria. Al tempo delle corporazioni di muratori operativi come abbiamo anticipato, i segreti commerciali che i professionisti si sforzano di mantenere vengono trasmessi tra i lavoratori del sito. La Bassoneria “speculativa” che assume culturalmente una parte di questi simboli raccomanda ai suoi membri un impegno discrezione che mira a mantenere segreti i mezzi simbolici di riconoscimento dei suoi membri, dei suoi “segni, parole e strette di mano” (segni, parole e prese).
Sebbene questi segreti siano stati pubblicati e divulgati dalle indiscrezioni al pubblico, in Italia, così come in Inghilterra e come in Francia, dagli anni ’30 del 1730, i massoni hanno sempre continuato a rispettarli e ad astenersi dal comunicarli al di fuori delle loro logge. A poco a poco, questo tema del segreto ha continuato a svilupparsi e oggi distinguiamo diversi aspetti storici, iniziatici, filosofici e pratici del segreto massonico.
Il Real Segreto, il Segreto Massonico, è legato proprio all’azione che ciascun Massone, alla sua apertura di compasso, alla sua propensione verso la Verticalità. Il segreto massonico è esclusivamente di natura spirituale e riguarda appunto il viaggio dell’individuo massone nel suo progresso e processo verso la Reintegrazione (almeno per quanto concerne il segreto massonico egizio). Il segreto risiede nel carattere assolutamente incomunicabile dell’esperienza iniziatica del libero muratore. Avendolo vissuto in prima persona, in maniera cardiaca, non può essere riportato riportato da un discorso razionale, qualunque sia il mezzo.
Per essere autentica ed efficace, questa esperienza iniziatica del massone, ancor di più se Iniziato alla Massoneria Egizia, può esistere solo tra donne e uomini che praticano lo stesso Rituale, soggetti alle stesse regole, rivendicando una Tradizione comune, unica e perenne, che porta ad escludere dai luoghi in cui è praticata qualsiasi persona che non lo fa e non è impegnato in questo percorso.
La segretezza massonica in tal senso è richiesta al libero muratore su due punti essenziali:
il contenuto dell’iniziazione per i motivi sopra riportati
la qualità massonica degli altri; in effetti, se ogni massone è libero di stabilire o meno la propria appartenenza massonica, non deve mai denunciare quello degli altri.
Il Fratello Giacomo Casanova sul Mistero in Massoneria affermava:
“Il Mistero della Massoneria è per sua natura inviolabile. Il Massone lo conosce solo per intuizione, non per averlo appreso. Lo scopre a forza di frequentare la Loggia, di osservare, di ragionare e dedurre. Quando lo ha conosciuto si guarda bene dal far parte della scoperta a chicchessia, sia pure il migliore amico massone, perché, se costui non è stato capace di penetrare il Mistero, non sarà nemmeno capace di approfittarne se lo apprenderà da altri. Il Mistero rimarrà sempre tale.”