IL R.S.A.A. DI FRONTE ALLE SFIDE ETICHE . . .

Il  R.’.S.’.A.’.A.’. di fronte alle sfide etiche della ricerca

(Eros  Rossi)

Carissimi Fratelli,

prima di esaminare il ruolo del Rito di fronte alle sfide etiche poste all’umanità dalla ricerca scientifica, le cui frontiere vengono ogni giorno spinte più avanti da nuove scoperte, ritengo opportuno fare alcune sintetiche riflessioni più generali.

Nella civiltà occidentale è molto diffuso e affermato il principio (talora contrastato da un certo integralismo religioso) che non sia giusto negare od ostacolare la libertà della Scienza, così com’è necessario affermare, in ogni circostanza, la libertà della ricerca scientifica (dal potere politico, da quello religioso, dai pregiudizi, dai preconcetti).

Occorre tuttavia marcare nettamente la differenza fra la scienza e le applicazioni tecnologiche, le quali sono accettabili solo in funzione del bene dell’umanità; ogni ricerca scientifica è legittima, con un solo e invalicabile limite etico: i risultati e i successivi utilizzi sono da considerare eticamente corretti se non provocano danno alle persone, alle cose, all’ambiente.

E’ innegabile che il progresso scientifico e tecnologico sia una delle espressioni più elevate della mente umana ed è una fonte di conoscenza e di benessere per l’umanità, come la storia degli ultimi secoli dimostra ampiamente. Tuttavia esso deve essere continuamente e doverosamente sottoposto ad una forte tensione morale ed etica, con un costante controllo da parte della società civile, in modo da indirizzare sempre ogni nuova risorsa verso il miglioramento della vita in ogni sua espressione.

Il Fr .’. C.  S., in una sua recente Tavola, ha scritto: “Le sfide della bioetica e la ricerca genetica sono questioni fondamentali per il futuro della convivenza umana. La morale in senso generale, in questa società sempre più multietnica, non può essere statica ma deve essere dinamica, cioè subire una continua mutazione, affinché tutti gli individui, anche se di culture e morali diverse, possano vivere in pace e libertà”.

E’ un concetto da condividere pienamente, in quanto la società pluralistica attuale ha, a mio parere, l’obbligo “morale” prima ancora che legislativo di accogliere una gamma di etiche diverse, che siano ovviamente in qualche misura fra loro compatibili ed integrabili, senza intransigenze religiose o ideologiche.

Quale che sia la scelta etica personale, tuttavia, uno Stato democratico non può prescindere da un’etica laica; l’etica che la Società assume come propria deve corrispondere a principi e a valori che ogni cittadino, credente o non credente, possa liberamente accettare come validi.

La morale massonica indirizza i comportamenti individuali derivandoli da un’etica di stampo laico; si fonda e si sostanzia sui principi della libertà e della pari dignità di tutti gli esseri umani.

L’Ordine Massonico evidenzia con chiarezza, in tutti i suoi enunciati, i valori fondamentali sui quali si basa il proprio pensiero e la propria filosofia e indica a tutti i massoni gli obiettivi da raggiungere per realizzare il bene e il progresso dell’umanità.

Il R.S-A.A-, rifacendosi totalmente a tali principi e a tali valori e utilizzando il metodo operativo dell’Ordine, basato sull’esoterismo, sul simbolismo e sulla più ampia ricerca individuale, mette a disposizione dei Fratelli gli strumenti necessari per dare contenuto e concretezza d’azione alle enunciazioni teoriche.

A cominciare dalla iniziazione al 4°grado, ad ogni elevazione successiva si precisa e si rafforza questa caratteristica dello Scozzesismo di fornire indicazioni e indirizzi su come agire e sulle azioni da compiere nel mondo profano, sui mezzi più appropriati per passare dalla teoria alla pratica, affinché la morale e l’etica massonica si possano affermare in ogni campo e contribuiscano in maniera reale e concreta al bene dell’umanità.

A mio avviso, carissimi Fratelli, questo è il ruolo che il Rito può e deve assolvere di fronte alle sfide della ricerca scientifica e più in generale di fronte ai grandi temi etici del nostro tempo: preparare e fornire alla società civile degli uomini capaci di portare in ogni attività i valori e i principi massonici, mostrando un grande equilibrio interiore, una notevole forza d’animo, un ragionato ottimismo, una fiducia illimitata nella capacità della mente umana mai disgiunta dall’intuizione e dal sentimento.

Il Massone così formato sarà certamente in grado di affrontare con serenità qualsiasi problematica esistenziale, di discernere sempre il bene dal male, di proporsi come, operatore del bello e del giusto e di rappresentare un punto di riferimento per gli altri uomini.

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