STORIA DELLA FILOSOFIA

STORIA DELLA FILOSOFIA – SINTESI DEL PENSIERO DEGLI AUTORI CITATI NELLE DISPENSE DEL PROF. A. AGUTI

A cura di Anna Traverso

(Parte prima)

SOCRATE

PLATONE

ARISTOTELE

STOICISMO (Zenone, Crisippo)

SOFISMO

AGOSTINO DI IPPONA

TOMMASO D’AQUINO

LUTERO

CARTESIO

BARUCH SPINOZA

JOHN LOCKE

DAVID HUME

IMMANUEL KANT

Per Kant l’etica si riferisce alla capacità di dominare i propri impulsi. Libertà e razionalità dovrebbero essere il presupposto di ogni azione umana

LUDWIG FEUERBACH

KARL MARX

FRIEDRICH NIETZCHE

CHARLES DARWIN

• La sua teoria è esclusivamente scientifica, ma viene trattata nel corso di storia della filosofia perché fu presupposto della teoria filosofica dell’evoluzionismo di Spencer

• Si oppone al creazionismo, grazie alla concezione “trasformistica” (le specie animali e vegetali sono cambiate nel corso del tempo e manifestano parentele tra loro)

• Le variazioni avvengono per due ragioni

o Per variazioni del tutto casuali (mutazioni)

o Per adattamento dell’organo o della funzione

• La selezione operata dall’ambiente fa leva soprattutto sul secondo tipo di variazione, poiché promuove gli organismi meglio adattati

• Nella teoria darwiniana è assente qualsiasi tipo di concezione finalistica: l’adattamento dell’organismo all’ambiente è il fine, ma non operato da nessuno (teleonomia)

• Sulla base del trasformismo appare difficile pensare all’esistenza di specie rigidamente definibili (Darwin preferisce parlare di “varietà”)

• Darwin restringe il concetto di morale all’istinto di socialità presente nell’uomo,ma anche egli animali e che dipende dalla simpatia che un individuo può nutrire nei confronti del suo simile

MAX SCHELER

• Lo spirito fa parte del fenomeno della vita e distingue nel vivente vari gradi del vita psichica:

o L’impulso all’affezione vitale che si trova nella vita vegetale

o L’istinto, ovvero il comportamento strutturale innato ed ereditario proprio della specie, che è sempre costante e che si trova nella vita animale

o La memoria associativa, cioè l’associazione di uno stimolo con una risposta in grado di generare in modo casuale un comportamento nuovo che soddisfa a degli impulsi e tende a diventare abitudinario, proprio degli animali superiori

o L’intelligenza pratica, cioè la capacità di comportamenti nuovi con l’obiettivo di anticipare una situazione, propria anch’essa degli animali superiori

• Esiste un ultimo grado della vita che è proprio dell’uomo: lo spirito, cioè la capacità di oggettivazione, capacità di determinazione, attraverso l’essenza delle cose stesse

• L’uomo può oggettivare la realtà, ma non può a sua volta essere oggettivato: come agente di atti spirituali lo spirito è persona

• Tra le idee che l’uomo elabora vi è un essere un essere ultramondano, infinito e assoluto. Scoprendo la possibilità del nulla assoluto, l’uomo supera il nichilismo attraverso il mito e il culto che lo protegge dal nulla: la religione

HELMUTH PLESSNER

CHARLES DARWIN

• La sua teoria è esclusivamente scientifica, ma viene trattata nel corso di storia della filosofia perché fu presupposto della teoria filosofica dell’evoluzionismo di Spencer

• Si oppone al creazionismo, grazie alla concezione “trasformistica” (le specie animali e vegetali sono cambiate nel corso del tempo e manifestano parentele tra loro)

• Le variazioni avvengono per due ragioni

o Per variazioni del tutto casuali (mutazioni)

o Per adattamento dell’organo o della funzione

• La selezione operata dall’ambiente fa leva soprattutto sul secondo tipo di variazione, poiché promuove gli organismi meglio adattati

• Nella teoria darwiniana è assente qualsiasi tipo di concezione finalistica: l’adattamento dell’organismo all’ambiente è il fine, ma non operato da nessuno (teleonomia)

• Sulla base del trasformismo appare difficile pensare all’esistenza di specie rigidamente definibili (Darwin preferisce parlare di “varietà”)

• Darwin restringe il concetto di morale all’istinto di socialità presente nell’uomo,ma anche egli animali e che dipende dalla simpatia che un individuo può nutrire nei confronti del suo simile

MAX SCHELER

• Lo spirito fa parte del fenomeno della vita e distingue nel vivente vari gradi del vita psichica:

o L’impulso all’affezione vitale che si trova nella vita vegetale

o L’istinto, ovvero il comportamento strutturale innato ed ereditario proprio della specie, che è sempre costante e che si trova nella vita animale

o La memoria associativa, cioè l’associazione di uno stimolo con una risposta in grado di generare in modo casuale un comportamento nuovo che soddisfa a degli impulsi e tende a diventare abitudinario, proprio degli animali superiori

o L’intelligenza pratica, cioè la capacità di comportamenti nuovi con l’obiettivo di anticipare una situazione, propria anch’essa degli animali superiori

• Esiste un ultimo grado della vita che è proprio dell’uomo: lo spirito, cioè la capacità di oggettivazione, capacità di determinazione, attraverso l’essenza delle cose stesse

• L’uomo può oggettivare la realtà, ma non può a sua volta essere oggettivato: come agente di atti spirituali lo spirito è persona

• Tra le idee che l’uomo elabora vi è un essere un essere ultramondano, infinito e assoluto. Scoprendo la possibilità del nulla assoluto, l’uomo supera il nichilismo attraverso il mito e il culto che lo protegge dal nulla: la religione

HELMUTH PLESSNER

• Individua tra leggi fondamentali dell’antropologia filosofica:

o La legge dell’artificialità naturale: l’uomo non vive nell’ambiente immediato, ma produce per sé strumenti artificiali (fa della natura qualcosa di culturale)

o La legge dell’immediatezza mediata: l’uomo non può fare a meno dell’immediatezza di ciò che gli è offerto dalla natura e tuttavia lo media costantemente facendone il suo mondo umano

o La legge del “luogo utopico”: l’uomo sperimenta se stesso e il mondo nella loro nullità e volge lo sguardo a Dio, come fondamento assoluto del mondo (antropologia della religione)

• L’insieme delle tre leggi rappresenta la “libertà fondamentale”, che non è libera scelta, ma la non-vincolatezza dell’uomo all’ambiente che rende possibile l’attuazione del sé e l’autodeterminazione

ARNOLD GEHLEN

HILARY PUTNAM

KARL POPPER

RICHARD SWINBURNE

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