Libertà del Massone
Dante all’inizio del Purgatorio fa dire a Virgilio che …
“libertà va cercando ch’è si cara / come sa chi per lei vita rifiuta”
“Liberté” è la prima parola che figura nel vessillo della Rivoluzione francese
Libertà è soprattutto uno dei pilastri fondamentali del credo massonico.
La Libertà concepita in senso massonico non incontra quegli ostacoli che la delimitano sul piano dei rapporti umani e sociali. Nell’interiorità dell’individuo non esistono confini o spazi altrui da rispettare. Lo spirito ha una dimensione assoluta, incommensurabile. Lo spaziare nell’infinito è un viaggio affascinante, in cui l’uomo nella visione massonica può provare l’ebbrezza che si prova a contatto con l’ossigeno puro.
Se poi il viaggio avviene in compagnia di altri Fratelli, esploratori dello spirito come lui, sarà ancora più emozionante. Si arriverà al G.A.D.U.? Si rimarrà delusi di non averlo trovato? Si giungerà in un porto tranquillo o si navigherà in eterno in acque burrascose? Si ritroverà se stessi o ci si perderà? Non conosciamo la meta, il Massone segue un istinto insopprimibile, quello che da sempre ha animato i migliori spiriti. Il suo viaggio avviene a tappe, ognuna delle quali gli riserva una nuova emozione. Ad ogni traguardo raggiunto gli si dischiudono nuovi orizzonti più lontani; la sensazione che prova è quella di un viaggio senza fine, ma di un viaggio che lo arricchirà interiormente e che, comunque si concluda, rappresenterà per lui un’esperienza irripetibile. La sua Libertà si manifesterà proprio nel poter condurre a tutto campo una ricerca che si estende negli sconfinati spazi dello spirito.
Come diceva Giorgio Gaber:
“La
libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione”
G. T.