CONVERGENZA TRA I TRE TEMPLI: MISTICO INIZIATICO E INTERIORE

CONVERGENZA TRA I TRE TEMPLI:

MISTICO INIZIATICO ED INTERIORE

PREMESSA Attraverso un’interpretazione rigorosamente simbolica del Tempio, abbiamo cercato di trasmettervi le nostre personali esperienze e conoscenze esoteriche sull’argomento; non parliamo del tempio massonico in se stesso, ma vi proponiamo vari spunti interpretativi sul tema, adoperando il metodo massonico, e conseguentemente indicando il percorso iniziatico, esoterico, e simbolico, attraverso il quale il massone percorre il proprio cammino. Poniamo delle domande, evitiamo quanto più è possibile affermazioni, trasmettiamo la nostra esperienza personale di massoni e di studiosi d’esoterismo, coscienti del fatto che la ricerca, la costruzione del tempio, ed il cammino lungo il percorso dell’Arte Reale, non hanno mai fine. Consapevoli di essere in camera d’apprendista, non abbiamo potuto ne voluto dimenticare che la massoneria scozzese, alla quale apparteniamo, consta di trentatré gradi attraverso i quali, si compie il percorso iniziatico del massone. Il nostro leggere a tre voci quanto scritto, non significa soltanto che vi leggiamo ciò che ognuno di noi ha scritto. La nostra esperienza iniziatica ci trova perfettamente in accordo su vari punti fondamentali del cammino intrapreso, ma ci diversifica completamente il tipo di studi compiuto, pertanto proprio in virtù dei principi massonici che ci accomunano, abbiamo voluto trasmettervi le nostre conoscenze senza mescolarle tra loro laddove non fossero equivalentemente approfondite, concordiamo inoltre ancora sul fatto che l’atteggiamento inizialmente agnostico, che conduce lo studioso verso un qualsiasi percorso iniziatico, ci avvicina alla verità solo ed esclusivamente nel momento in cui è consapevolmente superato. Ogni cammino iniziatico dev’essere compiuto fin dove la capacità e la conoscenza di ognuno riescono ad esprimersi coscientemente e consapevolmente, qualunque altra giustificazione al proseguimento di un percorso iniziatico è falsa, ed in quanto tale deviante e soprattutto inutile al conseguimento della Grande Opera.   Vitriol “Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem”

1 a  Tavola.

*Non è nostra intenzione spiegare le differenze costruttive e architettoniche di Cattedrali e Templi iniziatici, bensì vogliamo indicare alle nostre menti l’individuazione del diverso “linguaggio” di lettura che collega i tre templi che prenderemo in considerazione. Cercheremo di entrare con voi nella struttura più intima del tempio per aprire la via alla comprensione dei messaggi celati e comuni nei tre templi: mistico, iniziatico ed interiore. Cominciamo soffermandoci sul “costruire.

La costruzione dei templi non è, come può apparire ad un occhio profano, statica. Prendiamo per esempio la visita ad una cattedrale: frequentemente ci troviamo in Cattedrali costruite sui resti di precedenti templi, (siano essi paleocristiani o piccole Chiese) dopo secoli abbattuti o crollati in seguito a disastri naturali, questi nuovi, ci appaiono splendidamente ricostruiti ed ampliati. Notiamo quindi un continuo ricostruire, su antiche fondamenta… Sovente, il visitatore profano ammira la cattedrale o il tempio in modo assai frettoloso, ne osserva la maestosità e la bellezza della costruzione, fermandosi ad una considerazione di globalità estetica, non potendone percepire, proprio per la sua posizione di profano, i messaggi racchiusi nei velati simboli alchemici, esoterici e misteriosofici, che sono spesso celati in questi luoghi che mi piace definire: “spartiti di una sinfonia nascosta”. Il visitatore profano, perde dunque gran parte della musicalità e del messaggio racchiusi in quel mosaico di forme, proporzioni e colori, dove tutto in assoluto, non è casuale, ma frammento prezioso di messaggi che formano “La Grande Opera”.

– Un inciso –

Passiamo per un attimo alla costruzione del tempio iniziatico, per ricordare che durante le assemblee per le cerimonie rituali, veniva “tracciato” in un preciso punto sul terreno il disegno simbolico del tempio che alla fine del rito era cancellato. Anche nell’Antico rituale Massonico si tracciava il disegno essenziale del Tempio sul terreno per poi cancellarlo alla fine dei lavori e più recentemente, quando i templi Massonici erano siti in luoghi chiusi, si usava srotolare, con l’inizio dei “lavori,” un tappeto raffigurante i simboli del Tempio e al termine del Rito, il tappeto veniva riarrotolato cancellando, se così mi si consente il tracciato o il disegno del Tempio. Questa ritualità del costruire e poi al fine cancellare si ritrova anche nella costruzione grafica del Mandala tantrico nella ritualità del Buddismo Tibetano. Anche qui, quindi, si costruisce pazientemente per cancellare rispettosamente e dopo una riflessione si ricostruisce ancora pazientemente e umilmente. La costruzione del tempio interiore, non avviene forse all’insegna del “Solve et coagula”? Ovvero, supera (rettifica) e ampliando ricostruisci incessantemente? Ecco allora che si comincia a delineare quanto suddetto, in altre parole si chiarisce il concetto che la costruzione del tempio è incessante e perpetua nel tempo.

Torniamo al nostro profano, questi, difficilmente si chiede perché molte cattedrali hanno una cupola con dipinto un cielo stellato, e certamente non si pone il problema di: cosa rappresenta la cattedrale? Raramente, si accorge del fatto che molte sono con l’altare orientato a levante; ed ancora, non si chiederà se la circuambulazione effettuata nel percorso attraverso le stazioni della Via Crucis, possa essere anche un viaggio diverso, o si porrà mai la domanda: sono solo fiori ornamentali le rosse rose delle icone? Se questo stesso profano, di lì a poco fosse iniziato in una “scuola di pensiero”, magari come apprendista massone, e con il tempo, riuscisse a divenirne un attento maestro, una volta lasciato il “compitare” per il “riunire ciò che è sparso”, potrà finalmente gustare una visione armonica e completa dei templi. Allora anche entrando in un tempio massonico, forse stupito, troverà, simbologie, forme e direzioni, simili a quelle degli altri templi mistici.  

** Se per la cattedrale, alla domanda “cosa rappresenta”? La risposta di un profano, sarà scontata, e la maggior parte di loro risponderà che è un luogo di culto, oppure che è la casa del Padre, per l’iniziato, la cattedrale e/o il tempio, ha una valenza molteplice ben più complessa. Non si tratta soltanto di una casa o di una costruzione fatta ponendo abilmente pietra su pietra, ma è una costruzione di pietre vive, ogni iniziato è pietra di un grande tempio comune, sono le energie vive di ognuno, cementate dall’amore fraterno che creano un armonico Tempio, la costruzione del quale mai si conclude, perché è compito di ognuno crescere e far crescere quel tempio. Ora magari qualcuno si chiederà: cos’è, cosa c’entra il tempio interiore? Se l’iniziato vede il tempio come una costruzione fatta di pietre vive, pulsanti, cementate dall’amore fraterno, e trasporta questo concetto dentro di Se, troverà la sede principale del proprio tempio interiore: il cuore. Il cuore è l’energia viva d’amore e di pulsione del nostro costruire: Il profano lascia che sia la mente a parlare, l’iniziato fa sì che i suoi pensieri prima di essere espressi dalle parole, siano filtrati “dal cuore”. Nella simbologia massonica ci aiuta a capire questa assonanza quella parte dell’allegoria rituale espressa nel punto in cui si “recita” che ci spogliamo dei nostri metalli (ovvero gli affanni quotidiani) fuori della porta del tempio, affinché ognuno di noi possa portare nel tempio armonia ed amore per “costruire”, con i Fratelli, nuovi disegni per l’ampliamento del tempio. Come possiamo fare questo se prima non costruiamo l’armonia nei nostri cuori, in altre parole nel nostro tempio interiore, o come lo chiamava il mio maestro, il nostro piccolo Tabernacolo d’Amore?  

Bene, il tempo stringe ed i “segni” che abbiamo lanciato sono molti, riprendiamone qualcuno; la deambulazione circolare della Via Crucis, che ci riporta all’apparente moto circolare del Sole, i passaggi cadenzati dalle stazioni, non ci ricordano i segni della ruota zodiacale? Entrando in un tempio massonico troviamo i segni dello zodiaco, posti nel modo indicante la “circulatio” basilare nel processo alchemico, quella che si mima simbolicamente nella deambulazione all’interno del tempio massonico. Nel nostro tempio interiore d’iniziati facciamo il cammino dalla nascita della primavera arietina, (che possiamo assimilare alla primavera della vita) in un susseguirsi di prove fino al Capricorno Solstiziale dell’inverno, e poi nuovamente, in un moto perpetuo alla ricerca della Luce che si fa sempre più viva, avvicinandosi al calore primaverile attraverso la “metamorfosi” spirituale, quasi una morte iniziatica nel segno dei pesci, per rinascere ancora, rinnovati, nella primavera arietina. Troppo bello sarebbe potermi soffermare sul simbolismo “parlante” della ruota zodiacale, ma non è questa la sede, rischieremmo di perderci. La direzione della cattedrale, come quella del tempio massonico, e quella del tempio interiore, va da Occidente ad Oriente.

Questo si può costatarlo in molte cattedrali (ad esempio: S.Maria del Fiore, S.Croce, S.Miniato, S.Salvatore…eccetera) la posizione geografica dell’asse che dal portone attraverso la navata giunge all’altare va da Occidente ad Oriente, la cattedrale è quindi rivolta verso il sorgere del Sole. Il sole sorgente era simbolicamente considerato sorgente di Luce, per analogia la luce di Cristo. E’ dalla finestra o vetrata sita dietro l’altare che penetra la luce del sole nascente, che illumina e si proietta, dopo aver inondato la navata verso l’ingresso posto ad occidente, da lì va verso il mondo esterno e dunque simbolicamente inonda l’universo. Sia il tempio iniziatico, sia quello massonico sono rivolti verso levante, in altre parole, verso il sorgere della “luce che divora le tenebre”, interpretando il simbolismo nella duplice versione di luce che distrugge il male, e che contrasta la tenebra cieca dell’ignoranza ( “non uno stupido ateo”…). Così come per l’esempio fatto per la cattedrale, l’altare con il celebrante era il punto d’emanazione, così il punto occupato dal Maestro Venerabile è sorgente di luminosa saggezza. Dal trono ad Oriente si diffonde la luce che ancora tenue, come quella dell’alba, va verso la colonna degli apprendisti, in un crescendo verso sud, alla colonna dei compagni. Così la luce della cattedrale si diffonde all’esterno attraverso l’ingresso occidentale, così il massone non lascia la propria luce confinata nel tempio, ma l’accompagna nel mondo, ed oltre, poiché il tempio massonico non ha confini; sono la volta stellata e le colonne dell’universo, i suoi confini.

In questa sede, non importa se per il sacerdote la luce simboleggia quella cristica, per l’agnostico massone è la luminosa sorgente della Conoscenza, che nella vista dell’intimo tempio interiore può identificarsi nella conoscenza illuminata e intrisa d’amore.

** Carissime Sorelle e Fratelli, abusando ancora della vostra pazienza, attributo fondamentale per il buon massone, vorrei riprendere anch’io uno dei “segni lanciati” prima, e visto che le ho citate, vorrei parlarvi delle rose. Non c’è cattedrale senza icone con una croce e delle rose, così come, più o meno chiaramente, sono presenti nei templi iniziatici e naturalmente, simbolicamente, anche in quello interiore.

La rosa d’oro benedetta dal Papa per le regine, oppure la rossa rosa a cinque o sette petali tanto cara al pensiero alchemico, ma forse, quella più vicina a tutti e tre i templi, è semplicemente quella rossa. Nella cattedrale, e nel tempio iniziatico è l’espressione di un dono d’amore. Amo particolarmente la seguente interpretazione, che peraltro, a mio avviso è quella che maggiormente collega il nostro disegno. Non vedo più quella rosa rossa solo come dono profumato, ma come qualcosa di ben più “alto”. Si fa vibrante l’eco del ricordo del Graal trasfigurato simbolicamente nella rosa che si tinge di rosso raccogliendo il Sangue del Cristo. Di quello stesso Uomo che appeso alla sua croce lasciò che il suo cuore squarciato donasse il prezioso sangue a coprire di grazia, di misericordia e di amore il mondo intero. E’ in quel tempio interiore che il profumo della rosa si fa musica e armonia, e l’amore di cui è intrisa, lo scalda in un fuoco simile a quello del roseto che arde ma non brucia.

Spenderò le ultime parole per il tempio interiore. E’ lì in quella fucina alchemica che la fiamma votiva della candela della cattedrale, passata dal tempio iniziatico è divenuta fuoco distruttivo e creativo che nel Solve et Coagula si è trasfusa dentro di noi, divenendo un fuoco d’amore che “arde ma non brucia” che arde ma non si consuma perché perenne sia l’amore nei nostri cuori. E’ nel cuore di quel tempio, è lì dove tutti i simboli trovati sulle pareti dei templi, si fondono a quel fuoco, non più separatore ma calcinante, che dona vita ad una musica avvincente, ad un’energia nuova che è collante d’amore. E’ il tempio dove non è più necessaria una cupola stellata per ricordarci il mondo “sottile” sopra di noi.

E’ il tempio dove nasce un Arcobaleno, stupendo ponte incalcabile dalla materia pesante, veicolo perfetto per lo spirito illuminato che cerca ancora maggior Luce fin a percepire quella musica che diviene alfine “armonia nelle vibranti sfere”. I tre templi potrebbero essere visti come tre gradinate susseguenti, proiettate progressivamente verso la scoperta di “letture” sempre più vaste, complete e luminose, ma anche e soprattutto, più intime e personali. Ecco come i simboli che sono presenti nei luoghi di culto dell’umanità, nei templi, “trasmettono” il loro significato universale

2a Tavola

Meditiamo su la profonda simbologia del Tempio, poiché questa è allo stesso tempo concreta ed astratta, rivelando nella sua forma esteriore significati interiori profondi.

Il tendere dell’uomo alla costruzione perfetta di tali architetture per creare al loro interno quelle alchimie e riti tali da avvicinarlo e metterlo in contatto con livelli di esistenza superiori, non è che l’espressione, il riflesso di un qualcosa di naturale che avviene in lui e lo porta a costruire, con il trascorrere delle vite, il proprio Tempio interiore per elevarsi ai livelli spirituali ritrovando la via per la “Casa del Padre”.

Anche il pellegrinaggio verso il Tempio contiene significati profondi, simboleggiando il cammino interiore dell’uomo sul “Sentiero del Discepolo” e la ricerca naturale del proprio Tempio interiore. Ma questo, fratelli, risiede sempre in cima alla vetta più alta e la strada da percorrere è una, lunga, difficile, tutta in salita, che richiede il trascorrere di tutte le vite terrene con le loro sofferenze; e l’uomo comune la percorre ignaro, come spinto da una forza progressiva che da impulso ad ogni vita manifesta, generata dal “Grande Respiro di Dio”.

L’uomo, con il suo libero arbitrio, può ritardare o accelerare il suo cammino, può fermarsi e trascorrere vite intere attratto da ciò che illusoriamente appare bello lungo la strada, preso da false gioie che risiedono lungo il sentiero, capaci solo di soddisfare l’egoismo umano; oppure può avere la forza di alzare lo sguardo e di intravedere la Luce del Tempio ed iniziare a comprendere lo scopo.

L’uomo così, per potersi illuminare del suo pieno bagliore, lascerà la strada in cui fluiscono moltitudini umane e si arrampicherà su sentieri laterali più duri e scoscesi ma sicuramente più brevi, iniziando a camminare sulla terra senza più affondare il piede nel fango.

Questi sentieri che paiono così ardui e faticosi sono i “Sentieri del Servizio”, sentieri dove l’uomo si arrampica spinto dalla gioia dell’Anima che vede il proposito e dove , tutte le volte che sale è disposto a scendere per aiutare coloro che sono più in basso di lui.

Questo spirito, che durante il percorso avrà purificato la sua personalità e cancellato l’ultima stilla di egoismo, consacrando le sue energie per il bene dell’Umanità, questo Spirito allora potrà accedere alla “Corte Esterna del Tempio”.

Qui affronterà il Labirinto che ricorda all’uomo che solo dopo aver superato la confusione e l’illusione del mondo materiale si può trovare la strada che porta alla Luce della Conoscenza e passandolo si troverà al cospetto del Tempio con tutti coloro che, nel loro diverso modo di giungervi, vi si ritrovano animati dalle stesse aspirazioni e comprenderà chiaramente il Proposito.

E’ nella “Corte Esterna” che inizierà il “Grande Lavoro”, poiché coloro che detengono le chiavi del Tempio non spalancheranno mai le porte a chi non vi può accedere.

Qui continuerà la purificazione dei nostri difetti, lo sviluppo dell’Amore altruistico ed il controllo del pensiero con l’eliminazione delle bassezze delle nostre vibrazioni per creare una grande fratellanza mentale dove convoglieranno i pensieri più alti e nobili. Quando con il Lavoro, durante il trascorrere delle vite, la personalità sarà purificata e pronta ad infondersi della “Luce dell’Anima”, le porte del Tempio si spalancheranno e finiranno le “iniziazioni continue della vita” per affrontare le “Quattro Grandi Iniziazioni” delle Quattro Porte d’Oro del Tempio.

Qui disposti alla “Grande Rinuncia” del desiderio della vita, non lasceremo che un solo legame con ciò che è terreno: il “Servizio”, disposti al sacrificio del peso di un corpo fisico solo per l’aiuto degli altri.

Così il Tabernacolo del Tempio sarà aperto e il calice, che simboleggia l’Anima racchiusa nel corpo fisico, sarà elevato al cospetto dei Maestri per liberarla dal fardello delle vite terrene.

Alla Massoneria che, secondo i Maestri spirituali, dovrebbe essere la depositaria delle Conoscenze, dei simboli, dei rituali e delle Parole di Passo che permettono il contatto fra il Regno Umano e quello dei Deva, spetta l’impegno di divulgare la Scienza dello Spirito e a noi massoni di tutti i gradi su questa terra, in questa vita, in questa nostra evoluzione, comprendere che anche il cuore umano diviene il più sacro dei Templi, il più santo dei Luoghi Santi, una volta che vi sia penetrato al suo interno l’Amore Universale.

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