LIBERA MURATORIA UNIVERSALE,
MASSONERIA AZZURRA E
RITO SCOZZESE ANTICO ED ACCETTATO
Ho la ponderata convinzione che i doveri iniziatici con i quali, nell’ambito della Libera Muratoria Universale, il Rito Scozzese Antico ed Accattato è vincolato all’Ordine, cioè la Massoneria Azzurra, siano perfettamente enunciati e stabiliti nei rispettivi testi statutari, ma che, invece, per un insieme di ragioni, siano solo parzialmente conosciuti e praticati dai fratelli Scozzesi.
Poiché disattendere questi doveri, può avere delle conseguenze negative sullo svolgimento dei Lavori iniziatici, ritengo non sia vano richiamare l’attenzione su questa situazione. L’argomento sarà trattato sommariamente: mi limiterò, quindi, ad esporne schematicamente i temi principali, e sarò lieto se riuscirò a stimolare altri Fratelli ad esprimere la loro opinione in proposito.
La Comunione muratoria italiana, come a tutti noto, è composta dall’Ordine che può prendere anche i nomi di Massoneria Azzurra o Simbolica, e dai Corpi Massonici Rituali fra i quali il Rito Scozzese Antico ed Accettato. Tutti insieme, Ordine e Corpi Rituali riconosciuti, lavorano iniziaticamente, secondo le finalità della Massoneria Universale che, come è precisato nell’art. 1 della Costituzione dell’Ordine, “Intende all’elevazione morale, materiale e spirituale dell’Uomo e dell’Umana Famiglia.”
Ciò premesso, e continuando a dire cose note, si può affermare che il Lavoro iniziatico della Massoneria Azzurra, nei tre Gradi che compongono il suo iter, deve produrre, se adeguatamente e proficuamente seguito dai suoi Adepti, il miglioramento individuale necessario per conseguire la creazione di un Maestro Libero Muratore.
Appena un po’ più nel dettaglio, si può dire che, durante l’Iter Iniziatico l’Adepto impara a conoscere se stesso e prendere coscienza dell’Io; impara a servirsi degli strumenti simbolici e cioè apprende la capacità di dominare se stesso, approfondisce la capacità di migliorare i rapporti con gli altri esseri umani, fino a prendere coscienza dell’umanitá ed infine nel Grado di Maestro Libero Muratore, l’Adepto è in condizione di lavorare sulla Tavola da Disegno e cioè di progettare; potrà, in altre parole, porsi in relazione con la natura, per costruire, con responsabile consapevolezza, la propria visione del mondo, eticamente orientata, nella quale vivere, continuare a crescere e sviluppare una coscienza che ha superato le limitazioni dell’antropocentrismo.
Appare subito chiaramente che questo Lavoro iniziatico affidato all’Ordine e che deve essere svolto fra le Colonne, nelle Logge, è un percorso di apprendimento completo ed esaustivo, per conseguire la Maestranza e cioè per ottenere la creazione di uomini i quali, dopo essere riusciti a spostare i limiti del proprio interesse individuale, ed a costruire se stessi secondo princìpi etici, sono in grado di operare, per il bene dell’Umana Famiglia, con la Purezza di azioni impeccabili, con leale Fedeltà alla Massoneria, con la Luce dell’Idealità, che è simboleggiata dal G.A.D.U.
Ma, viene ora spontanea la domanda: se la Massoneria Azzurra realizza un ciclo iniziatico completo e che può essere conclusivo, secondo le finalità della Massoneria Universale, cosa può restare da fare al Rito Scozzese Antico ed Accettato?
Ebbene, da un attento esame dei Rituali risulta evidente che, mentre all’Ordine spetta, come abbiamo accennato, la funzione di forgiare uomini consapevoli, responsabili padroni di se stessi e della propria Maestria, con un Lavoro iniziatico che l’Adepto deve fare su se stesso e cioè tutto incentrato nel perfezionamento individuale a vari livelli di coscienza, al R.S.A.A. sono assegnati vari altri adempimenti che possono essere distinti in due compiti specifici e molto diversi fra loro.
Un tipo d’impegno, che si può dire speculativo, è di conferma e di approfondimento della Maestria conseguita nell’Ordine, mirante ad un più complesso perfezionamento iniziatico individuale, ma c’è anche un altro tipo di Lavoro, non meno importante, che si può definire, senza dubbi, operativo. Questo Lavoro operativo, che è ancora individuale, comporta l’assunzione di precise responsabilità da parte d’ogni singolo Fratello Scozzese ed è fatto, rigorosamente., nell’interesse di tutta la collettività iniziatica.
È sufficiente rileggere i Rituali delle Logge di Perfezione e delle Camere Superiori per individuare subito le esortazioni riguardanti quest’impegno operativo.
Già nella Loggia di Perfezione dei Maestri Segreti, al quarto Grado, inizia l’impostazione di questo Lavoro. Si ritiene, infatti, che il Maestro Segreto, passato dalla Squadra al Compasso, sia diventato “capace di meglio misurare le proprie azioni” ed avendo visto la Tomba di Hiram, conosca bene le nefaste conseguenze dell’ignoranza, del fanatismo e dell’ambizione, tanto bene da essere in condizione di saperle combattere adeguatamente e di aiutare i fratelli a fare altrettanto.
Ed è per questa ragione che il Maestro Segreto viene eletto, anche, Custode del Tempio; in altre parole, gli si chiede di essere particolarmente attento e responsabile per quanto riguarda il proselitismo proprio nell’Ordine, infatti, nella sua qualità di Maestro Segreto – è il Rituale che lo dice – deve ormai conoscere bene quali materiali possono essere accettati, perché il Tempio s’innalzi alto e sicuro, a gloria del G.A.D.U.
E nelle istruzioni, sempre per i Maestri Segreti, sono chiaramente indicati quali debbono essere i loro precisi doveri: praticare la virtù, istruire e sorvegliare gli operai, conservare il silenzio e migliorare le proprie convinzioni.
Salendo, poi, i gradini della Piramide rituale, i temi “operativi” e cioè i compiti da assolvere per il bene della Massoneria, si fanno sempre più espliciti e sono specificati indicando le finalità della Libera Muratoria ma, anche, segnalando le carenze che si possono riscontrare nel Lavoro iniziatico dei Gradi inferiori, alle quali lo Scozzese deve, con cauta premura e ponderatezza, cercare di opporsi inducendo i Fratelli di Loggia a comprendere, correggere e lavorare proficuamente. Il Rito, per mezzo dei Rituali, dice espressamente che il dovere di ogni Scozzese è vigilare ovunque, opponendosi, con la dovuta discrezione, a tutto ciò che è contrario al bene iniziatico dell’Ordine ed agli scopi della Massoneria Universale.Dovere preciso degli Scozzesi è contribuire, usando tutto il riguardo e la premura necessari, all’educazione massonica dei Fratelli di Grado inferiore sia nelle Logge sia nel Rito.
Sappiate Fratelli – ci dicono ancora i Rituali – molti sono i massoni che parlano, sentono ma non agiscono. Per loro non vi è vittoria su se stessi, né progresso. Occuperanno, durante tutta la vita, un posto in Loggia e mai saranno più massoni di quanto lo erano nel primo giorno della loro Iniziazione al Grado di Apprendista. Attenzione, vi sono anche massoni che non sentono un vero attaccamento alla Massoneria, perché non la comprendono. Aiutiamoli tutti questi Fratelli a capire, a migliorare se stessi, a ritrovare l’entusiasmo che avevano quando bussarono alla Porta del Tempio. A questo punto, anche se sono stati evidenziati solo alcuni dei numerosi moniti rintracciabili nel Rituali del R.S.A.A., risulta evidente quanto debba essere importante l’opera degli Scozzesi nelle Logge dell’Ordine, per favorire il conseguimento di buoni risultati iniziatici. I Fratelli Scozzesi non possono fare a meno, se non l’hanno già fatto, di prendere atto delle responsabilità che, senza ombra di dubbio, sono chiamati ad assolvere. Forse, però, è necessario fare un po’ di chiarezza anche su di un comune malinteso fuorviante.
Secondo me, è troppo drastica l’interpretazione che alcuni Fratelli Scozzesi danno a quella che è, e che deve essere, l’assoluta ed intangibile indipendenza dell’Ordine dal R.S.A.A. Questa interpretazione, se mal compresa, può portare gli Scozzesi verso una insensibilità, ed in certi casi al completo disinteresse, nei riguardi dello stato di salute iniziatica dell’Ordine. E questo è né giusto né buono.
L’attenzione che gli Scozzesi hanno il dovere di esercitare sul proselitismo e sul buon andamento dei Lavori iniziatici nelle rispettive Logge, non può, assolutamente, venir considerata un’ingerenza nella vita dell’Ordine perché, come è chiaramente espresso negli Statuti del R.S.A.A.: “Il Supremo Consiglio (del Rito), non s’ingerisce nella legislazione, nell’organizzazione e nell’amministrazione della Libera Muratoria simbolica tradizionale e regolare, nonché delle Logge che la costituiscono”; e su questo non possono esserci dubbi o riserve. Ma, per tutto quello che riguarda la pratica dottrinaria e le finalità iniziatiche da raggiungere, fra l’Ordine ed il R.S.A.A., non ci può essere che la più fraterna collaborazione perché, in effetti, si tratta di realizzare gli stessi scopi della Massoneria Universale.
Ecco perché è naturale, lecita ed opportuna la vigile e misurata attenzione degli Scozzesi nel riguardi del Lavoro iniziatico nelle Logge; azione, certamente moderata e discreta, che deve, essere sostenuta, e questo è un punto fondamentale, da un continuo ed approfondito studio, facente parte dei Lavori nelle Camere rituali, che sviluppi nei Fratelli Scozzesi, una sicura e maturata conoscenza della Libera Muratoria, nella sua storia, nel suoi simboli, nella sua morale ma anche, primariamente, in tutto ciò che riguarda la Via Iniziatica seguita dall’Ordine.
E, certamente, di non minore importanza è la funzione di sorveglianza attenta, cauta e prudente verso il proselitismo, per evitare, nel modo più efficace possibile, errori di scelta che, com’è ben noto, si pagano, molto spesso senza rimedio, con guai a non finire per tutta la Comunione.
Queste funzioni operative del R.S.A.A., in effetti, trovano la loro piena giustificazione, come già detto, in una visione globale dell’Istituzione e cioè nel solo ed esclusivo interesse della Massoneria Universale.
Ogni eventuale indebolimento nella capacità formativa dell’Ordine ha, come conseguenza, la creazione di Maestri Liberi Muratori sempre meno ineccepibili, sempre meno preparati per i compiti che li aspettano.
E, soprattutto, senza Maestri Liberi Muratori, non ci sarebbe più nemmeno la Massoneria; ci sarebbe solamente un’associazione profana che usurperebbe un nome prestigioso ed autorevole e che farebbe tante altre cose, meno quella di aiutare i propri Adepti a seguire, con profitto, una precisa Via iniziatica
Un appello, quindi, ai Fratelli Scozzesi, a quelli che non si stanno già adoperando al conseguimento dei fini sopra accennati: con la responsabile consapevolezza che ha sempre distinto il R.S.A.A. nella storia della Massoneria Universale, adempiamo i doveri indicati dai Rituali e portiamo, con affettuosa premura, tra le Colonne delle rispettive Logge di appartenenza, tutto quell’entusiasmo, quel fervore, quell’alto grado di esperienza umana ed iniziatica maturate durante la lunga militanza nella Libera Muratoria. È vero che alla fine di questo millennio ci troviamo ad affrontare una crisi spirituale planetaria, ma è proprio per questa ragione che diventa ancora più inderogabile ravvivare e potenziare le capacità iniziatiche della Massoneria Universale, perché possa dare, come sempre nella storia, un contributo, forse decisivo, di uomini preparati, generosi e tolleranti, per un migliore futuro di tutta l’Umanità.
Luigi Ferraris
Ponte S. Giovanni 25 ottobre 1999