MITI, DEI E LIBERA MURATORIA

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MITI, DEI E LIBERA MURATORIA

PREFAZIONE

La simbologia delle divinità greche assume una particolare importanza per Noi, Liberi Muratori, che svolgiamo i Nostri Architettonici Lavori all’interno di questo Tempio di Ghirlanda; perché in esso le immagini di Atena, Venere ed Ercole, magistralmente affrescate dal Fr. “Artista” Fabrizio Piccioli di Massa Marittima, impattano esteticamente in senso positivo le pareti. In altre Officine, queste figure mitologiche non sono così evidenti…spesso sono rappresentate sotto forma di piccole statuette, che captano ugualmente l’attenzione dell’osservatore, ma non in modo così incisivo come nel NostroTempio

Perché è importante parlare in Loggia nel 2015 ancora di queste figure mitologiche?

 Che cosa è un “Mito”? Con il termine “my’thos” i greci indicavano la “parola”, il “discorso”, il “racconto” …un racconto, che pur essendo trascendente, assumeva una propria veridicità, qualcosa su cui si poteva parlare, riflettere, meditare, imparare. Esso e’ un racconto “efficace” per chi, semplicemente lo ascolta ed ha uncarattere indiscutibilmente “autorevole. Infatti, esso non doveva, nella Grecia classica, essere pronunziato né da donne, né da maschi troppo giovani ma solo da locutori altrettanto autorevoli.

Si dice che occorre una particolare vocazione, entusiasmo, grazia per cogliere l’essenza… il significato di un Mito. Credo che nessuno, meglio di un “Iniziato” abbia quella particolare predisposizione d’animo per amare ed interpretare il racconto mitologico.

In un affascinante libro scritto da John Banville “Teoria degli Infiniti “ ( Ed. Guanda 2011), l’Autore fa dire alla divinità “Ermes” , figlio di Zeus e di Maia, la donna della caverna, durante un dialogo con il protagonista – un uomo dal nome Adam Godley – : ”…capisco il vostro scetticismo. Perché di questi tempi gli dei tornerebbero tra gli uomini? Ma, il fatto è che non ce ne siamo mai andati…voi avete solo smesso di riceverci. E come avremmo fatto ad andarcene, noi che non possiamo essere che ovunque? Ci siamo limitati a fingere di esserci ritirati per un decoroso intervallo di tempo , come a dire, che sappiamo quando siamo indesiderati. Eppure non sappiamo resistere di rivelarci a voi di tanto in tanto, in ragione del nostro tedio incurabile o del nostro amor di malizia o per quella persistente nostalgia che coviamo per questo accidentato mondo di nostra fattura: voglio dire, perché è ovvio che esistono infiniti altri, come questo che abbiamo fatto e che dobbiamo custodire sempre, vigili con ogni cura. Quando in un giorno d’estate un temporale improvviso strappa le cime degli alberi o …quando la terra si deformae spalanca le fauci per divorare intere città, quando il mare si solleva ed inghiottisce tutto un arcipelago ..ed una miriadi di nativi ululanti, state sicuri che uno del nostro novero è gravemente contrariato….Quanti sforzi abbiamo compiuto, quante pene ci siamo dati…e a quale scopo tutta questa maestria…tutta questa fatica? Affinchè gli uomini di fango, fatti da Prometeo ed Atena in combutta, potessimo credersi signori del creato…siamo stati buoni con voi. Dandovi quanto pensavate di volere…Tutto questo ovvio lo esprimo con la lingua di voi umani, di necessità. Parlassi con la mia voce, vale a dire la voce della divinità, rimarreste sconcertati dal suono, non sareste più in grado di udirmi …Noi ci rivolgiamo gli uni agli altri, per così dire , unicamente come aria, come luce, come qualcosa di simile alla qualità dell’azzurro più profondo e trasparente che vedete rimirando la sommità dell’Empireo. E il Paradiso che cosa è? Per noi immortali non esisteil Paradiso e neppure l’Inferno, né alto né basso, solo l’infinito qui, che è una specie di non-qui. Pensateci”.

Le figure mitologiche degli “dei” furono raccontate dai primi poeti dell’antichità, intorno all’VIII secolo a. C. edin particolare da Esiodo, nel libro “Teogonia”. Egli descrive ed esaltal’origine dell’universoe la complessa struttura genealogica del mondo divino, fino a Zeus – figlio della stirpe di Urano (Cielo) e Gaia ( Terra) ultimo figlio di Crono e Rea. Zeus – re degli uomini e degli dei- è la sola potenza divina in grado di assicurare l’equilibrio dell’universo. Con esso è riaffermata la distanza incolmabile tra gli dei e gli uomini; tra gli immortali, destinatari di onori sacrificali, e i mortali, destinati ad onorarli.

La luce della “Bellezza”, della “Saggezza” e della “Forza” ha caratterizzato ed illuminato tutta la cultura greco-romana diffondendosi, successivamente, a tutto il mondo occidentale.

Nonostante l’affermarsi del messaggio cristiano, che riuscì, nel giro di pochi secoli, a trasformare e convertire il paganesimo greco-romano, il “mito”– per la pluralità di valori- continua ad affascinare la mente dell’uomo post-moderno.

Le allegorie di Atena o Minerva, Afrodite o Venere ed Eracle o Ercole, da cui derivano i nomi delle tre Luci – la Saggezza, la Bellezza e la Forza- rappresentano uno degli aspetti simbolici più rilevanti sia del Tempio, sia del pensiero Iniziatico-Libero Muratorio.

L’Iniziato, infatti, nel suo magico percorso di perfezione, è alla loro continua ricerca.

Fr. C.- S.

M.V.R.L. G. Garibaldi n° 1436

Or. di Follonica

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