Le cinque vie e i quattro percorsi
La radice massonica: le cinque vie del cammino
La vita d’ogni singolo massone si presenta come un
cammino che prende
l’avvio
con la prima morte, profana (il rito d’iniziazione), si svolge
nel viaggio
continuo nel tempio
interiore e nel mondo, si conclude con la morte
iniziatica (la morte
corporea) e si proietta verso ciò che va oltre la vita.
Le vie del cammino sono
parallele in quanto possono essere percorse allo
stesso tempo,
complementari perché si completano vicendevolmente, ma
non sono alternative
perché solo percorrendole tutte si può dare attuazione
piena e duratura alla
radice massonica.
La via veritativa (o della ricerca della verità)
Non di rado si ritiene che né la
Massoneria né il singolo massone abbiano
verità da presentare e
da difendere e in ciò risiederebbe il loro
atteggiamento tollerante
e antidogmatico e la loro libertà di pensiero. Si
parla così di
relativismo massonico in riferimento alla verità e a ogni altro
aspetto del pensiero e
dell’azione della Massoneria. Questa
concezione non
solo non rispecchia la
natura e la prassi massonica nei templi e nel mondo e
non tiene conto di
quanto affermato nelle Costituzioni e nella tradizione
massonica, ma porta con
sé una profonda confusione tra ricerca della verità,
assolutezza delle verità
e fondamento della verità. Solo un chiarimento su
questi temi può fare
luce sulla nozione massonica di verità e chiarire che il
pensiero massonico non
si fonda in alcun modo sul relativismo.
La via veritativa (della
ricerca della verità) presuppone che esista la verità,
intesa come insieme di
verità diverse, e che sia accessibile all’uomo. Questa
affermazione non
dichiara in alcun modo che la verità sia già raggiunta
interamente dall’uomo
o che l’uomo possa coglierla e raggiungerla in
modo
globale e definitivo.
Per questo è più corretto parlare di universo delle verità
piuttosto che di una
verità unica, definitiva e incontrovertibile. In ambito
massonico l’universo
delle verità è concepito come sempre aperto e costituito
da una infinità di
diverse e singole verità: un universo limite verso cui si
tende con continuità
raggiungendolo e cogliendolo poco alla volta.
Questa via veritativa si
differenzia da quella posizione secondo cui l’universo
delle verità è dato
tutto in una volta ed ad esso nulla si può aggiungere. La
prima posizione (quella
massonica) invece, ritiene che vi siano verità
raggiunte dalla mente umana
e quindi come tali possono essere considerate
come accettate anche se
non tutte come definitive e che, allo stesso tempo,
l’universo
delle verità sia illimitato e quindi raggiungibile dalla mente
umana solo in parte e
poco alla volta.
Un altro carattere
discriminante della posizione massonica consiste nel
ritenere che l’uomo
sia compartecipe della costruzione dell’universo
veritativo: questo
universo è costituito da verità che l’uomo ha raggiunto,
da
altre a cui l’uomo
tende, da verità sconosciute ancora dall’uomo e da verità a
cui l’uomo
ha partecipato alla loro costituzione. La ricerca della verità è una
via fondamentale al
cammino iniziatico per cui si può asserire che:
1.la tradizione massonica è portatrice di verità il cui fondamento è relato
allo sviluppo storico del pensiero e della prassi massonica. Queste
verità hanno un diverso fondamento: sono verità razionali, esoteriche,
intuitive e spirituali;
2.la
ricerca della verità è un obiettivo fondamentale del cammino
massonico;
3.l’istituzione
massonica si propone di presentare e difendere le proprie
verità.
Per completare la concezione massonica rispetto alla verità è utile introdurre
almeno due distinzioni.
La prima riguarda la verità della conoscenza e la
verità dell’essenza;
l’altra, invece, concerne l’ambito
delle verità. La prima
distinzione vuole
indicare che quando si parla di verità non ci si riferisce
solo alla conoscenza,
cioè a verità che riguardano i rapporti conoscitivi tra
l’uomo
e il mondo; in questo caso, si considera vero, o meglio una
conoscenza vera, quando,
dopo adeguati controlli, si asserisce che questa
conoscenza afferma
qualcosa che corrisponde a ciò che esiste nel mondo.
Nel secondo senso, la
verità dell’essenza, sostiene che si può considerare
come vero ciò che si
ritiene sia esistente; in tal modo ci si riferisce alla
struttura e alla natura
del reale e quindi alla sua essenza: il concetto di
verità corrisponde a
quello di essenza.
La seconda distinzione
riguarda, come s’è detto, gli ambiti della verità; si
può dire che la verità
secondo il pensiero massonico riguarda il mondo
concreto, la realtà e la
sua essenza, il mondo dello spirito e del
trascendente, l’uomo
e il suo mondo interiore, la società umana e la natura
del bene e della virtù.
La concezione massonica
della verità, quindi, nega ogni forma di relativismo,
secondo cui esistono
solo opinioni e non verità, e allo stesso tempo sollecita
un atteggiamento di
rispetto e di dialogo verso le diverse verità considerate
come differenti
prospettive che si completano vicendevolmente.
La ricerca della verità
è una delle vie fondamentali del cammino massonico:
ciò significa sia
affermazione delle verità massoniche sia ricerca della verità.
In tal senso, la Massoneria si muove
sempre mirando a penetrare più a
fondo nell’universo
delle verità.
La via spirituale
La nozione di spirito pervade molti settori della cultura, in senso lato, della
filosofia, della
religione, di molte correnti iniziatiche ed esoteriche e
dell’intero
edificio filosofico-culturale della tradizione massonica. La
dimensione spirituale
concerne sia l’uomo e la sua natura sia il mondo e la
realtà in senso globale.
Si potrà così parlare della dimensione spirituale
dell’uomo
e degli aspetti spirituali della realtà.
Per dimensione
spirituale si può intendere quella dimensione della realtà
costituita da tutto ciò
che non è riducibile al mondo fisico e materiale in
senso lato e all’apparenza
e che è protesa verso ciò che è sempre oltre a ogni
condizione. La
dimensione dello spirito può essere considerata come la
dimensione dell’oltre
che è posta al di là dello spazio e del tempo dei
fenomeni e della vita
quotidiana.
In tal senso, vivere
nella dimensione spirituale significa vivere mirando a
porsi al di sopra e al
di là di ciò che si è e proiettarsi verso l’oltre che è
costituito dall’origine,
dal fondamento, dall’essenza, dal senso e dal fine di
tutte le cose e della vita
individuale ed umana. Per ogni cosa, per ogni
evento e per ogni uomo,
vi è sempre qualcosa che è in più e oltre che gli è
proprio e che al
contempo se ne distanzia. Lo spirito è quindi al contempo
l’origine,
il fondamento, l’essenza, il senso e il fine di ogni
cosa. Per questo
intraprendere la via
dello spirito significa muoversi nella ricerca che mira a
comprendere e a fare
propri questi costituenti della vita e di ogni cosa.
Questa ricerca è
certamente di natura interiore e gradualistica e ad ogni
passo percorso, ad ogni
levigazione della pietra, non solo si accresce la
propria partecipazione
alla dimensione spirituale ma si arricchisce di
spiritualità la propria
vita. Questa dimensione è una mèta della vita
iniziatica per cui ogni
massone tende a vivere in essa con una continua
trasformazione di se
stesso mirando ad accrescere la propria spiritualità.
Lo spiritualismo
massonico tuttavia non considera la spiritualità come una
dimensione che totalizza
l’esistenza negando valore agli altri
aspetti della
vita e ad altre
concezioni della realtà. Questo spiritualismo non è un
riduzionismo che non
assegna valore né alla vita pratica né alla conoscenza
quotidiana e
scientifica; al contrario, esso tende ad assegnare ad ognuno di
questi aspetti quella
accezione che mira a farli partecipi della dimensione
spirituale. Per questo
lo spiritualismo massonico non distingue due mondi
separati, distinti e
inconciliabili, quello dello spirito e quello del fenomenico,
al contrario, pur non
negando le differenze, sostiene la loro compatibilità e il
fatto che l’uno,
quello dello spirito, riesce anche ad accettare l’altro e ad
assegnare ad esso una
attributo spirituale.
Questa dimensione dello
spirito è al contempo la via dell’ascesi verso il
trascendente come
obiettivo ultimo della via spirituale. La via spirituale è
certamente una via
percorsa entro la propria coscienza che tuttavia può
svolgersi sia in una
condizione ascetica e mistica, in una sorta di isolamento
dal mondo, sia in una
dimensione quotidiana di impegno e di dialogo nel
mondo con tutti gli
uomini.
La via etica (o via dei valori)
La vita di ogni massone si svolge sempre su un piano etico per cui il suo
comportamento e il suo
pensiero si pongono entro l’ambito dell’etica.
La via
etica è un percorso che
segna la vita di ogni massone in riferimento a se
stesso (il rispetto
etico della sua persona), al suo prossimo (il rispetto etico di
ogni uomo) e al suo
comportamento nel mondo. Il Massone non può vivere
senza la guida etica,
proprio perché è fondamentale per il suo cammino
iniziatico: non vi può
essere cammino di perfezionamento iniziatico se non
accompagnato da un modo
di essere che poggia sui valori etici. Il percorso
iniziatico non è certo
solo un cammino etico, ma è rivolto alla verità e allo
spirito, tuttavia, la
valenza etica è un elemento fondamentale su cui partire
per la via iniziatica.
L’etica
massonica non corrisponde necessariamente alle diverse morali
accettate e può porsi
anche in contrapposizione con esse come è accaduto
spesso in passato e come
accade ancora oggi, per esempio in riferimento alla
pena di morte o ai
diritti umani. La
Massoneria in campo etico si fonda sulle
seguenti tesi:
1.essa accetta e persegue valori etici,
2.pur
condividendo specifici valori etici rispetta i valori altrui mirando a
una pacifica convivenza di vie etiche differenti;
3.ritiene che i valori etici in cui crede abbiano un fondamento umano e
ultraumano e che vi sia una gerarchia di valori (fondamentalismo etico)
per cui non accetta il relativismo secondo cui ogni ’valore’
è accettabile
e ognuno di essi è al pari di ogni altro;
4.sostiene che vi siano valori che debbano valere per l’intera
comunità
umana (universalismo etico);
5.l’etica
non è riducibile a un insieme di norme di comportamento (la
morale positiva), ma è correlata con le dimensioni della verità e dello
spirito (eticismo).
Per questo la Massoneria
è portatrice e promulgatrice di valori etici e allo
stesso tempo si dispone
all’apertura etica verso prospettive etiche
che non
risultino in contrasto
con valori universali validi per l’intera comunità
umana. L’etica
massonica si fonda su alcuni principi fondamentali:
1.il rispetto del mondo naturale, della vita e della persona umana con la
sua dignità,
2.il
rispetto delle idee altrui,
3.l’accettazione
dell’altro,
4.il
dialogo aperto tra gli uomini,
5.la
compassione, la solidarietà, la fratellanza e la pace tra tutti gli
uomini.
L’etica massonica è un’etica
che trova il suo fondamento nella condizione
ontologica dell’uomo,
nella universalità dei valori e nella tradizione culturale
della Massoneria; essa
non solo è fondata nel modo indicato ma è fondativa
in quanto stabilisce i
principi generali della azione umana e dei fini
dell’esistenza.
Per questo, essa non è solo mirata a guidare il
comportamento
individuale e sociale, ma tende a indicare le vie per
raggiungere obiettivi
che superano la dimensione del quotidiano e in tal
modo è un etica che
tende al raggiungimento e al completamento del bene e
della virtù. In effetti,
il massone non riduce l’etica, come avviene in una
concezione positiva, a
guida del comportamento interpersonale ma la
considera come una via
che può perseguire non solo insieme agli altri, ma
anche solo con se stesso
in un confronto continuo tra il suo modo di essere,
di agire e di pensare e
l’obiettivo del bene, della virtù e il
perseguimento del
cammino iniziatico.
L’etica
massonica è un’etica principalmente interiore che solo
una volta che
si sia affermata nel
mondo intimo di ogni massone può trasformarsi in una
guida per il
comportamento (cioè sotto forma di norme morali). L’etica
massonica non si
sottopone al giudizio degli altri, ma solo al giudizio della
coscienza. Per questo,
come si è detto, l’etica massonica è una via
strettamente correlata
con la via spirituale e con quella veritativa: essa è
parte del globale
cammino iniziatico.
All’iniziato
non è sufficiente comportarsi bene, ma è necessario vivere il
bene all’interno
del suo mondo interiore e solo così percorre la via etica.
La via etica massonica,
allora, non si fonda su una morale positiva mirata
solo a guidare il
comportamento con gli altri, anche se questo è un elemento
fondamentale, ma su un
confronto continuo con ciò che viene considerato il
bene e la virtù come
obiettivo della via iniziatica verso la luce che non è solo
luce conoscitiva, ma
veritativa, etica e spirituale fondata sul senso assegnato
all’uomo,
alla realtà e a ciò che è oltre.
La via mondana
La via mondana è quella via che il massone percorre nel mondo con la sua
vita concreta
giornaliera nei diversi ambiti in cui egli opera. In questa via si
collocano, da un lato, l’impegno
del singolo massone nella vita di tutti i
giorni (i rapporti di
lavoro, le relazioni interpersonali, l’impegno sociale e
politico); dall’altro,
tutte quelle azioni che il singolo massone e l’istituzione
massonica progettano e
realizzano per il bene dell’uomo e dell’umanità
e
per la loro elevazione.
In questo ambito si collocano tutte quelle azioni che la
Massoneria nel suo
complesso svolge in diversi settori come i diritti umani,
la solidarietà, la
cultura, l’emarginazione sociale.
Il Massone non nega
valore al mondo e alla vita mondana degli uomini. Egli
pur muovendo verso ciò
che è oltre la mondanità, considera come un valore
tutto ciò che la mente e
lo spirito dell’uomo hanno prodotto e potranno
produrre nel futuro.
Egli allo stesso tempo sostiene che ciò che rende piena
la vita umana è
costituito anche dalla sua vita nel mondo: questa vita per il
massone è anch’essa
un viaggio che lo deve vedere impegnato non solo
secondo le vie indicate,
ma anche in uno sforzo giornaliero che partendo
dalle vie etica,
veritativa e spirituale possa permettergli di dare un
contributo non solo al
benessere dell’umanità, ma anche al coronamento
del bene e della
spiritualità. Anche in questo caso il suo impegno mondano
non è solo positivo,
cioè mirato al benessere materiale dell’umanità (che non
deve certo essere
sottovalutato) ma è anche trascendente nel senso che mira
ad accrescere la
spiritualità e l’eticità dell’umanità.
Per questo l’impegno del
massone nel mondo è
fortemente distinto da ogni impegno meramente
positivo, o se si vuole
laico, rivolto al bene quotidiano degli uomini. Ciò
sarebbe restrittivo per
il massone in quanto egli come iniziato anche nel
mondo si impegna secondo
le vie massoniche. Anche in questo senso il
massone non può
denominarsi laico in quanto non intende vivere
laicamente o
positivamente la sua vita, ma si propone di svolgere il suo
viaggio mondano seguendo
quelle vie indicate che lo portano verso il bene,
la verità e lo spirito.
La via mondana è allora
duplice: da un lato, l’impegno positivo verso le
condizioni dell’uomo
per liberarlo dalle schiavitù materiali, sociali ed
esistenziali; dall’altro,
per liberarlo dalle ristrettezze della vita quotidiana e
fare in modo che un
numero sempre maggiore di uomini siano rivolti alla
grande opera della
realizzazione e del completamento del Bene, della Verità
e dello Spirito.
La via fondativa (o del senso, dell’origine e del fondamento)
La via del senso, dell’origine e del fondamento è l’ultima
via del percorso
massonico. Si può dire
che essa si pone come ultima rispetto alle altre in
quanto i risultati
ottenuti in ognuna di esse acquistano valore una volta che
ad esse sia stato un
assegnato un senso, un’origine e un fondamento. Per
questo il senso, l’origine
e il fondamento appaiono vie fondamentali della
vita massonica. In
questa direzione, le verità, i valori etici, la dimensione
dello spirito e l’impegno
mondano acquistano il loro profondo significato solo
se sono accompagnati dai
risultati della ricerca che possa dare loro un
origine, un fondamento e
un senso. Ricercare l’origine, il fondamento e il
senso significa porsi al
di là di ciò che è materiale, fenomenico ed apparente
e rivolgersi verso le
essenze e verso ciò che è oltre. La dimensione di ciò che
è oltre e delle essenze
è, per così dire, la mèta ultima e limite di tutte le vie
massoniche che, proprio
in quanto è una mèta limite, è sempre al di là di
ogni sforzo, proprio
come accade nella metafora di Zenone in cui il bersaglio
non è mai raggiunto
dalla freccia scoccata.
I quattro percorsi per intraprendere le cinque vie
Il massone intraprende le vie massoniche attraverso diversi percorsi che
svolgono anche il ruolo
di metodi che regolano ed indicano le mète graduali
del cammino. Si possono
individuare quattro percorsi: esoterico-iniziatico,
intellettivo-razionale,
intrapsichico e dialogico.
Il percorso
esoterico-iniziatico poggia su due requisiti: la conoscenza e la
ritualità del sapere
della tradizione esoterica, iniziatica, simbolica ed
ermetica nella sua
universalità (cioè nella sua articolazione transculturale) e
la sua possibilità di
essere applicate nel cammino delle cinque vie.
All’interno
di questo percorso sono fondamentali le nozioni di gradualità
iniziatica e di
svelamento. La prima riguarda il fatto che le vie massoniche si
percorrono sempre
attraverso cammini graduali segnati dal raggiungimento
di risultati che sono la
base per intraprendere nuovi cammini e per
raggiungere nuovi
obiettivi; la seconda che il rivolgimento riflessivo e
speculativo mira alla
ricerca dell’essenza, dell’origine
e del fondamento e per
questo tende a muoversi
sempre oltre il naturale, il fenomenico, le
apparenze e l’attualità.
In tal senso la realtà, qualunque essa sia, è sempre
qualcosa di più di ciò
che appare e di ciò che si intende sia compreso in
essa, per questo risulta
fondamentale cogliere continuamente l’oltre e in
questa direzione si
raggiungono obiettivi da cui ripartire che sono costituiti
da ciò che si ritiene l’origine,
l’essenza e il fondamento delle cose su
cui si
rivolge l’attenzione
riflessiva.
Il percorso
intellettivo-razionale coniuga le capacità globali della mente
umana: quelle di natura
tipicamente razionale, cioè l’uso della ragione
investigativa ed
organizzativa, e quelle di natura diversa che si fondano su
aspetti come l’intuizione
e il sentimento come dimensioni intellettive in
grado di far raggiungere
risultati propri di ognuna delle cinque vie.
Il percorso
intrapsichico, tipico delle tradizioni iniziatiche, opera come
rapporto del sé con se
stesso e si contraddistingue dallo scavo all’interno
non solo della mente ma
dell’intero mondo interiore.
Il percorso dialogico è
quello per cui le cinque vie vengono attraversate non
in un solitario isolamento
ma con un rapporto e con un confronto continuo
con gli altri, massoni e
non massoni.
La vita massonica quindi
intraprende cinque vie diverse e per ognuna di
esse segue uno o tutti e
quattro i percorsi. Scegliendo un percorso le vie
vengono solcate in modi
diversi e così si raggiungono gradi e livelli diversi.
Per esempio, la via
veritativa, può essere intrapresa scegliendo il percorso
intellettivo-razionale,
come seguito da alcuni massoni, od ancora da un
percorso intrapsichico o
da tutti i quattro percorsi. Il cammino in ogni via e
solcato da percorsi
diversi dà luogo al raggiungimento di saperi, conoscenze
e stati differenti.
Se consideriamo le vie massoniche come parte del cammino massonico che
si muove dal basso verso
ciò che è oltre, allora queste vie sono ognuna il
proseguimento dell’altra
e in tal senso si possono rappresentare sotto forma
di una doppia spirale,
che possiamo chiamare spirale essenziale in quanto
mira a cogliere
gradualmente le essenze; essa è costituita da una via
ascendente dal mondo al
fondamento e da una via discendente dal
fondamento al mondo,
seguendo così, in modo dinamico, da un lato, il
principio fondamentale
esoterico della corrispondenza (tra macrocosmo e
microcosmo) e, dall’altro,
il simbolismo dell’uroboros.
A questo punto, dopo
aver chiarito la natura delle vie massoniche e i relativi
percorsi con cui si
attraversano è necessario chiedersi: dove si svolgono
queste vie?
I luoghi e il tempo delle vie massoniche
Le vie massoniche si svolgono in tre luoghi differenti. Si tratta di luoghi non
fisicamente determinati
anche se possono coincidere con luoghi fisici.
Questi luoghi sono: il
tempio, l’interiorità e il mondo. Il luogo del
tempio è la
dimora rituale e
profonda in cui le vie massoniche vengono intraprese
attraverso specifici
rituali simbolici e la esplicitazione della tradizione
esoterico-iniziatica.
Esso è costituito dalla loggia come spazio simbolico delle
vie massoniche: la
loggia come comunità fisica di massoni che opera in uno
specifico tempio.
Il luogo interiore è il
mondo interiore proprio di ogni uomo: la sua caverna
in cui egli ricerca se
stesso e lo ritrova nelle diverse fasi dello sviluppo del
suo intelletto e del suo
spirito, e in cui egli colloca i risultati di ciò che ha
raggiunto e si
predispone per raggiungere nuove mète.
Il mondo è la dimora
dell’esteriore che è costituita dal mondo non
templare,
quindi da ciò che è
esterno all’interiorità e al tempio. Questo luogo è
costituito quindi dalla
realtà fenomenica, naturale, umana e sociale.
Questi tre luoghi sono
innanzitutto luoghi simbolici ed astratti in cui si
svolgono le vie
massoniche, ma al contempo corrispondono anche agli
analoghi reali e fisici:
l’interiorità psichica (mente e cervello),
il tempio fisico
e il mondo fisico-
naturale, umano e sociale. Tuttavia, proprio perché le vie
massoniche sono
soprattutto vie che si svolgono su un piano non fisico, si
può dire che la
relazione con questi mondi è innanzitutto di natura non
fisica e solo
successivamente diventa fisica. Il massone opera in un tempio
simbolico che è poi
concretizzato in uno specifico tempio. Così come la via
mondana è vissuta nel
mondo umano e sociale simbolico ed è vivendo in
esso che successivamente
si opera concretamente negli analoghi e concreti
luoghi fisici, naturali,
umani e sociali. Il massone opera sempre nella sua
interiorità e nel
tempio, cioè in una realtà che è primariamente simbolica,
che si colloca al di là
ed oltre la realtà fisica, ma che si coniuga con essa,
nell’azione
concreta del massone nel mondo una volta che la realtà
simbolica viene
interpretata e trasferita nella specifica realtà naturale,
umana e sociale
caratterizzata dalla determinazione specifica di ogni epoca
storica. Proprio per
questo i risultati della tradizione massonica, svolti in
una realtà simbolica,
acquistano il carattere della atemporalità e della
universalità.
Si è detto che le vie
massoniche si svolgono sul duplice piano della realtà
simbolica e di quella
fisica e a questi luoghi corrispondono tempi diversi.
Al luogo templare
corrisponde il tempo del tempio scandito dalla ritualità,
dai gesti, dalle
cerimonie sacre, dalla vita comunitaria durante le tenute nel
tempio.
Al luogo dell’interiorità
corrisponde quel tempo non fisico in cui vengono
collocati gli eventi
mentali e psichici della vita interiore di ogni uomo.
Al luogo della
naturalità e della socialità corrisponde il tempo tipico di
queste realtà che muta a
seconda delle epoche storiche e delle diverse
condizioni umane e
sociali.
La loggia
A questo punto è necessario sottolineare che il tempio e la loggia sono i
luoghi privilegiati
della vita massonica. E’ infatti in essi che le vie
massoniche possono
essere percorse seguendo i quattro metodi. Per questo
ogni massone è tale solo
se partecipa con profonda intensità alla vita della
loggia ed è solo in essa
che egli può perseguire i fini iniziatici verso la verità,
la virtù e lo spirito.
In effetti un massone potrebbe vivere isolato nel mondo
sociale, lontano da ogni
uomo, ma non per questo egli non seguirebbe le
cinque vie, anche quella
mondana, se lavora assiduamente nella loggia,
perché, come si è detto,
la sua opera è in primo luogo un’opera nel mondo
simbolico. Da qui quelle
che possiamo dire le diversità dei percorsi dei
singoli massoni:
mistico, simbolico, razionale, esoterico, mondano, in cui
ogni massone sceglie di
operare esprimendo la sua tensione vitale.
Da quanto detto la vita
massonica, attraversata nelle cinque vie, intessuta
dai quattro percorsi e
vissuta nei luoghi sacri e profani, non solo è articolata
ma tortuosa, irta di
difficoltà, di sforzi e di sofferenze, ma è anche sempre
pregna di proiezioni
verso le essenze e ciò che è oltre recando entusiasmo,
forza, serenità, senso
alla vita umana e aprendo l’orizzonte verso
l’irraggiungibile
colto nella sua apparenza umana.