RIFLESSIONI 3

“Non è tanto importante quello che ci accade,
quanto il modo con cui vi reagiamo”.

Hans Selye (1907-1982)

“Tutto il mondo intero aspira alla libertà,
tuttavia ciascuna creatura è innamorata delle proprie catene.
Tale è il primo paradosso ed il nodo inestricabile
della nostra natura”.

Aurobindo (1872-1950)

“Per quanto una persona possa essere ornata di gioielli,
il cuore può tuttavia aver vinto i sensi.
La forma esteriore non costituisce la religione e non tocca la mente”.

Buddha

“La mia felicità consiste nel sapere che provengo dal principio,
nel contemplare lo yin e lo yang,
nell’osservare il succedersi delle stagioni,
l’alternarsi del giorno e della notte,
e nel sapere che al principio farò ritorno”.

Chuang-tzu

“Mentre discordavano sulla maniera con cui dovesse essere concepito e venerato il nume, tutte le religioni convenivano sul fatto di dover perseguitare, opprimere e distruggere quelli che erano di religione diversa, di dover vendicare con il risentimento più atroce le offese, e di nutrir un odio implacabile verso tutto il resto del genere umano”

G. Ortes (1713-1790)

“C’era una quiete immensa mentre stavamo seduti sulla panchina,
perduti per il mondo”.

Krishnamurti (1895-1986)

“So che senza di me Dio non può un istante vivere:
Se io divento nulla, deve di necessità morire.”

Angelus Silesius (1624-1677)

“Chi disse vox populi vox Dei,
o mirava ad imbrogliare le carte adulando il volgo,
o aveva di Dio un’idea molto infelice”

A. Gabelli (1830-1891)

“Gli estremi di vizio e di virtù sono parimenti detestabili:
la virtù assoluta uccide un uomo quanto il vizio assoluto”

S. Butler (1835-1902)

“Ma se i buoi, i cavalli e i leoni avessero le mani,
o potessero disegnare con le mani,
e fare opere come quelle degli uomini,
raffigurerebbero gli dei, il cavallo simili ai cavalli, il bue ai buoi,
e farebbero loro dei corpi come quelli che ha ciascuno di loro”

Senofane (565-470 ca. a.C.)

“Come fiamma più cresce più contesa dal vento,
ogni virtù, che il cielo esalta,
tanto più splende quant’è più offesa”

Michelangelo Buonarroti (1568-1646)

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