CATENA D’UNIONE

Catena d’Unione

Maestro Venerabile, Fratelli carissimi,

La catena d’unione è una tradizione che si trova sia nel Compagnage che nella Massoneria.

Consiste nel formare una catena a circolo dandosi reciprocamente le mani (senza guanti) incrociando le braccia sul petto (braccio destro sovrapposto al sinistro), e il nuovo iniziato è invitato, alla sua ammissione, a formare un anello di essa.

Si esegue generalmente alla fine della Tomata perché fa sì che la chiusura dei lavori sia ben altra cosa di un semplice atto formale.

Molte Officine, trascurandone l’importante valore rituale e magico, la realizzano solo due volte l’anno per la comunicazione delle parole semestrali.

Non è senza ragione che questa cerimonia è stata introdotta nel Rituale ed il Fratello Marius Lepage la spiega eccellentemente: “I riti, dice, tra le funzioni essenziali uniscono il visibile con I ‘invisibile costituendo il legame fluidico che unisce il corpo massonico allo spirito massonico sprigionantesi dalla Loggia in azione […] Purtroppo si deve constatare che questo spirito va sempre più ritraendosi dalle Logge ove pochi lo invocano e nel caos dei Riti in vigore diviene addirittura eccezionale scoprire una scintilla di fede”.

Plantageneto dice che la Catena simboleggia l’universalità dell’Ordine e ricorda ad ognuno che “tutti i Massoni, qualunque sia la loro patria formano un ‘unica famiglia di fratelli sulla faccia della terra; essa avvicina tutti i cuori ravvivando nelle coscienze il sentimento della solidarietà che ci unisce e dell’interdipendenza che ci lega, ed ognuno che partecipa con piena consapevolezza e senza reticenze alla Catena rituale ne risente gli effetti suggestivi e riconfortanti”.

In questioni di ordine rituale a proposito della Catena varrà chiarire che le braccia, anziché riunirsi con le mani all ‘uso dei bambini quando formano il girotondo, vengono incrociate comprimendo il petto per rendere più facile la concentrazione di volontà necessaria per la realizzazione di una Catena efficace.

Il principio della Catena si può appropriatamente ricollegare alla teoria del punto di appoggio per cui ogni forma, per manifestarsi nel mondo materiale, ha bisogno di un intermediario che sia allo stesso tempo una solida base di partenza.

È quindi possibile aggiungere, a tale proposito, che il segreto della magia della Catena si riassume in un aforisma i cui termini sono quelli di creare un punto fisso ove potersi poggiare e stabilire il ritmo psico-dinamico; eletto questo punto come centro, irradiare nell’Universo la Luce astrale indirizzandola con fermezza e volontà secondo un’idea ben precisa.

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Per non turbare il ritmo dei lavori, queste visite saranno di preferenza effettuate in occasione delle tornate informali.

I rapporti con la Rispettabile Loggia van Tongeren no 204 all’oriente di Ütrecht continueranno secondo la linea già tracciata senza che venga turbato il rispetto delle reciproche e libere volontà. Sarà prezioso l’aiuto ed il supporto logistico dall’Ex Maestro Venerabile

Riteniamo interessante, ad esempio, un progetto di studio comparato tra i diversi rituali.

Il commento musicale ai lavori di Loggia sarà di competenza dell’Ex Maestro Venerabile che non avrà certamente bisogno di uno stage appropriato.

Sarebbe quasi giusto e quasi perfetto se i Fratelli in sonno Rptt e Vlbrg rientrassero tra le colonne. E’ una ipotesi di lavoro per il Maestro Venerabile

Dopo l’assunzione del maglietto e al termine di questa breve tavola, mi guardo intorno con la mente e mi rivedo tra le colonne. E in questa veste di Ex Oratore, quasi in uno sdoppiamento della personalità, che vorrei concludere dicendo, come ho fatto fino a ieri, nel rivolgermi all’Oriente, ho detto Venerabile Maestro. Ma da oggi, fino a quando il mandato non sarà scaduto, non potrò più dire questa frase. Ho un po’ di nostalgia.

Carissimi Fratelli! Pace e bene a tutti noi.

TAVOLA DEL FR.’.  E.  Scld

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