UN’IDEA

Un’idea

È con piacere misto a qualche preoccupazione che colgo l’invito del Maestro Venerabile a fare un breve resoconto sulla riunione che, anche quest’anno, un certo numero di fratelli ha organizzato in quel di Miasino.

Piacere perché, a mio modo di vedere, l’argomento è stato molto stimolante quindi è bene che anche coloro che, a vario titolo, non erano presenti, possano conoscerne i contenuti.

Preoccupazione perché è sempre molto difficile sintetizzare in poche righe tutta una serie di interventi differenziati ma che hanno contribuito ad ampliare ed approfondire il tema in discussione.

Ci proverò e mi perdonerete se non riuscirò a trasmettervi compiutamente tutto quello che nel mio animo ho in mente di dirvi.

Il tema da dibattere aveva come filo conduttore “la scuola iniziatica” e traeva spunto dal questionario che l’anno scorso era stato fatto circolare ad opera dell’allora fratello Oratore e le cui risultanze allego alla presente tavola.

Chiarisco per meglio intenderci che tali risultanze sono frutto di un’analisi da me fatta con tutti i limiti, quindi, di una interpretazione personale dei dati, ma ho cercato, ovviamente, di essere il più distaccato possibile esagerando più nell’analisi che nella sintesi.

A mio avvio da tali questionari emerge un quadro di fratelli sostanzialmente soddisfatti per essere entrati in Massoneria (domanda 6) e questo è abbastanza evidente altrimenti non sarebbero più fra le colonne, ma con una forte dicotomia fra quello che cercavano e quello che in realtà hanno trovato. Alla domanda no 4 (cosa cercavi?) 6 fratelli su 12 hanno dichiarato di cercare in qualche modo una crescita o un insegnamento, in definitiva un “metodo”, mentre alla domanda no 5 (cosa hai trovato?) soltanto 2 asseriscono di aver trovato insegnamenti o idee per la ricerca.

Pur nella ristrettezza del campione esaminato questo dato, a mio avviso, può essere interpretato come una sorta di richiesta di chiarimento circa l’effettiva capacità della Loggia di dare risposte circa il “metodo” che dobbiamo dare ai nostri lavori. Ecco quindi la motivazione che ci ha spinti ad affrontare il tema della “scuola iniziatica”.

Il lavoro è stato intenso grazie essenzialmente al fratello Fabrizio che ha fomito una traccia in grado di aiutarci ad affrontare il problema nelle sue varie possibilità interpretative. Anche di queste tracce unisco copia a beneficio di coloro che a Miasino non erano presenti.

Dal lavoro è scaturita un’idea che ci è sembrata interessante come traccia per i nostri futuri lavori e quindi riteniamo opportuno sottoporre alla Loggia nella sua globalità e nel modo più corretto: ritualmente a lavori aperti.

L’idea che poi non è un’idea ma una semplice constatazione è che la nostra Istituzione possiede in se tutti gli elementi necessari a considerarla una scuola iniziatica.

Ha un preciso obiettivo come tutte le scuole che si rispettino che nel nostro caso è: “la ricerca della Luce”.

Tale ricerca è da intendersi come progressivo avvicinamento alla comprensione del famoso detto “chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo”.

Non un rifiuto del mondo, quindi, e neppure un’accettazione supina del medesimo ma una presa di coscienza chiara e convinta dell’ambizioso obiettivo che la scuola ci consentirebbe di raggiungere: la comprensione.

Che poi tale comprensione non sia raggiungibile da tutti è ovviamente insito nel concetto stesso di scuola ma questo non significa che tale ricerca non debba essere portata avanti con tutto l’impegno e le risorse disponibili.

E quindi entriamo nel metodo che, fra tutti gli argomenti, è stato quello sicuramente più interessante.

La Massoneria possiede un metodo e se lo possiede quale è?

Ho sempre avuto la sensazione che la Pedemontana fosse un’ottima Loggia ma che, specialmente negli ultimi anni, avesse perso smalto e carica; l’ho anche scritto in più di una tavola ma senza riuscire mai a chiarirmi ed a chiarirvi il mio pensiero.

Io credo (noi crediamo) che sia possibile sostenere che il metodo in Massoneria sia semplicemente quello della comprensione dei simboli applicata ai vari gradi che costituiscono la Loggia stessa. La cosa parrebbe scontata ma altrettanto scontata è la considerazione che la Pedemontana è lungi dall’adottare siffatta metodologia.

Il primo grado deve essere un grado di istruzione per apprendisti inteso nel senso più ampio del termine, quindi si approfondiranno i simboli nel loro significato più semplice: quello letterario.

Compito già di per sè arduo solo se guardiamo alla mole impressionante dei simboli che ci accompagnano a cominciare dal gabinetto delle riflessioni.

Personalmente riconosco di non aver mai fatto questo lavoro in modo approfondito e sistematico ma ho la sensazione che molti fratelli siano nelle mie stesse condizioni.

Sono il primo a riconoscere che le tavole da me scolpite non si addicevano al primo grado perché riportavano stati d’animo e sensazioni che nulla avevano a che vedere con una camera d’istruzione.

La stessa metodologia andrebbe poi applicata ai gradi successivi in cui gli stessi simboli andrebbero rivisitati da punti di vista diversi e cioè quelli attinenti ai gradi di riferimento.

Cari fratelli il compito è certamente arduo se solo ci si sofferma a riflettere di quale vastità concettuale stiamo dissertando ma ciò ci cui dobbiamo renderci conto è che , il nostro, non è né può essere un circolo ricreativo bensì una scuola il cui obiettivo, come ci siamo già detti, è ambizioso e difficile.

La strada, quindi, non può che essere faticosa e lunga; ma ormai l’abbiamo imboccata e la mia sensazione è che siamo giunti ad un certo punto in cui non andiamo più né avanti, né indietro; siamo fermi ad un certo punto del percorso ma nessuno vuol tornare indietro, tuttavia, non riesce più ad andare avanti.

Ovviamente, la mia è un’analisi della Loggia nella sua collettività e non riguarda i singoli fratelli.

Se il Maestro Venerabile e la Loggia facessero sua questa metodologia saranno necessarie la buona volontà, l’impegno, la disponibilità di tutti i fratelli e soprattutto la volontà di apportare modifiche ai nostri lavori per adeguarli a quanto la suddetta metodologia comporterà.

Sta soltanto a noi decidere.

TAVOLA DEL FR.’.  G.F, Cmmrcc

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