I LAVORI DI LOGGIA

I lavori di loggia

Venerabilissimo, Rispettabili Fratelli Maestri,

l’obiettivo di questa tornata è quello di parlare del programma dei lavori per l’anno corrente..

Il 1 0 Sorvegliante, responsabile di vigilare sul lavoro dei Fratelli, non può esimersi dall’esprimere il suo punto di vista sull’argomento.

L’obiettivo che mi pongo è quello di verificare la possibilità di imprimere una nuova marcia ad una Officina che, a mio modo di vedere, è da qualche tempo in una posizione di stallo dalla quale è incapace di uscire.

Mi rendo conto che l’affermazione è “importante” e quindi necessita di qualche ulteriore spiegazione.

La mia convinzione è che ci sia stato un calo di tensione negli ultimi anni, calo di tensione dovuto alla voluta o forzata diminuzione di impegno da parte di alcuni Fratelli in grado di imprimere un alto grado di “importanza” ai lavori.

A tale diminuzione di impegno non è corrisposto un adeguato ricambio di Fratelli in grado di portare linfa nuova e problematiche diverse all’Officina.

Non solo, ma anche la sclerotizzazione delle posizioni ha fatto sì che, quasi sempre, ancor prima che un Fratello si alzi si sa già quale sarà la sua posizione e di conseguenza il suo discorso.

Ciò è dovuto ad una sorta di cristallizzazione delle posizioni intellettuali dei Fratelli ed alla mancanza della linfa nuova di cui si diceva.

Metterei per ultimo, perché è probabilmente una conseguenza delle altre problematiche, una sorta di strisciante burocratizzazione dei Lavori di Loggia, al punto che troppo spesso, a mio avviso, ci si dedica a dibattere di problematiche squisitamente amministrative che, lungi dall’avere la loro importanza, dovrebbero però essere affrontate in altra sede che non nel corso dei Lavori Rituali. In definitiva:

latitanza di  Fratelli “importati”, mancanza di ricambio, sclerotizzazione delle posizioni, burocratizzazione della Loggia.

Non sono certamente cose nuove quelle che vado dicendo, ma il fatto di conoscerle e non tentare alcunché per cambiare la situazione rende ancora più grave il problema.

Detto questo ritorniamo al discorso del Lavori di Loggia e del conseguente programma.

Chiariamo subito un concetto: cosa si deve intendere per “Lavoro” nell’ambito di una Officina Massonica? E, per estensione, quale funzione deve avere un “programma” che regoli tali Lavori?

E necessario fare una immediata distinzione fra quelli che sono lavori che un Fratello compie o, meglio, dovrebbe compiere su sé stesso e che sono lavori squisitamente singoli, svolti attraverso riflessioni ed analisi personali, e che incidentalmente possono ispirarsi ai Lavori Rituali di Loggia.

È quindi evidente che quando si discute di Lavori di Loggia ci si deve riferire a qualcosa di diverso che abbia come riferimento l’impegno corale di tutti i Fratelli che compongono l’Officina, in rapporto alle capacità ed alle caratteristiche di ciascuno dei componenti il Gruppo.

Ed ecco quindi la necessità di chiarirci in modo esauriente che cosa significhi esattamente “Lavoro di Loggia” e “programmadei Lavori”.

In ambito profano per “programma dei lavori” ha da intendersi la messa in atto di tutte le iniziative necessarie al raggiungimento di un obiettivo prefissato.

Gli uomini che partecipano al programma saranno utilizzati al meglio secondo le loro competenze al fine di raggiungere l’obiettivo nel minor tempo possibile ed anche nel miglior modo possibile.

Quindi il programma dei lavori presuppone l’esistenza di un preciso obiettivo da realizzare,

Già, ma quale è il nostro obiettivo?

Facile, si fa per dire, il compito dei nostri antenati che costruivano cattedrali, facile anche quello di coloro che si battevano per delle elementari conquiste sociali.

I loro obiettivi erano chiaramente individuati ed il programma dei lavori consequenziale.

Già, è vero noi operiamo per “edificare templi alla virtù, scavare oscure e profonde prigioni al vizio e lavorare al bene ed al progresso dell’Umanità”, ma è proprio di fronte a cotanto obiettivo che la nostra pochezza risulta in modo ancora più evidente.

Mi sento di poter affermare, a questo punto, che il nostro problema è quello di non avere un obiettivo più immediato ed umano su cui puntare e che, quindi, il nostro programma di lavoro si limita a riempire delle caselle corrispondenti a delle date del calendario.

La buona volontà di qualche Fratello (quasi sempre gli stessi) e la necessità di tornate amministrative risolvono quasi sempre il problema, ma mi chiedo e vi chiedo, cari Fratelli, dopo tanti anni di militanza nell’Istituzione quali e quanti passi avanti abbia compiuto la Loggia nel suo lavoro “collettivo”?

Ed allora è forse opportuno tentare qualche altra strada. Cominciamo allora con domandarci:

  1. esiste la possibilità di trovare un obiettivo comune cui dedicare il nostro tempo futuro?
  2. è possibile ipotizzare che tutta l’Officina partecipi in rapporto alle capacità dei singoli al lavoro comune?
  3. abbiamo voglia di impegnarci un po’ di più dedicando all’obiettivo comune tutto il tempo che sarà necessario?
  4. è possibile, attraverso la individuazione di un obiettivo comune, tentare il ripescaggio dei Fratelli latitanti?

Se la risposta a tutte queste domande è affermativa possiamo ipotizzare una serie di passi successivi che potrebbero essere i seguenti:

  1. creazione di un gruppo di lavoro che individui la fattività dei vari punti sopracitati,
  2. confronto il Loggia sulle idee emerse e sulla loro fattibilità,
  3. scelto l’obiettivo su cui puntare, attivare tutti gli strumenti idonei al suo raggiungimento coinvolgendo, a vario titolo, tutti i Fratelli necessari.

Ho volutamente trascurato ogni possibile riferimento a qualche idea concreta, che pure è emersa negli ultimi tempi discorrendo con qualche Fratello, perché ciò che più mi preme, in questa circostanza, è verificare il grado di accettazione di questo progetto e poi, eventualmente, vagliare proposte operative.

Mi piacerebbe verificare se in Pedemontana esistono le capacità per tentare di realizzare qualcosa di “importate”.

Ho la sensazione che basterebbe che tutti imitassero la caparbietà e l’impegno che il Maestro Venerabile ha dimostrato in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della Loggia per ottenere un risultato certamente degno di grande rispetto.

Sta solo a noi decidere se abbiamo voglia di tentare o meno.

TAVOLA DEL FR.’. G. F. Cmmrcc,

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