FUORI DAL MONDO

FUORI DAL MONDO

Maestro Venerabile, Fratelli carissimi,

gli psicologi usano dire che l’uomo cresce attraverso le relazioni con i suoi simili, ma quando i rapporti si interrompono a causa di eventi negativi e collocano questa persona al di là dell’umano, essi formano il vuoto nell’anima di chi li ha vissuti.

In situazioni come queste viene annientato il fondamento che consente di vivere insieme agli altri: mi riferisco in particolare alla fiducia nelle cose, nelle persone, nella vita,

Parlo di fiducia perché normalmente non possiamo dirci fiduciosi, magari inconsapevolmente, negli atti e nelle relazioni della nostra vita quotidiana: fiducia in se stessi e nelle possibilità creative proprie.

Cosa succede quando la nostra psiche ha sperimentato offese alle quali non può opporre alcuna resistenza?

Viene spezzata questa immagine che ognuno di noi si porta si porta dentro ed allora vivere diventa impossibile.

L’uomo a questo punto è libero di decidere della propria esistenza.

In fondo, la nostra esistenza, è veramente “nostra”.

Qualsiasi argomento che voglia seriamente dimostrare il contrario si fonda su verità non verificabili.

Certe condizioni fisiche e psichiche, sono così intollerabili che i veri “malati” si possono dimostrare coloro che decidono, loro malgrado, di continuare a vivere.

Condizioni di prevaricazione, ingiustizia, ricatto, si reggono sul fatto che gli uomini verso i quali queste azioni vengono rivolte hanno neanche più la forza di darsi la

morte.

Queste non sono enunciazioni astratte o filosofiche. Sono problemi di ogni uomo che è “costretto” a vivere nonostante che il senso della vita e le sue gratificazioni siano del tutto scomparsi.

Sfuggire ad una vita senza dignità.

Chi stabilisce il limite di “dignità”? Chi potrà dire ad altre persone di mantenersi in vita se questa sta vivendo un’esistenza priva di quelle dignità che possono rendere la vita degna di essere vissuta?

Non è crudele invocare la ricerca di verità interiori o di conforti religiosi?

La maggior parte delle persone desidera essere amata o almeno accettata e vuole amare o almeno accettare gli altri.

Se questo desiderio è stato spezzato da esperienze crudeli ritengo sia doveroso non emettere giudizi e lasciare che la disperazione umana scelga il proprio personale destino.

TAVOLA DEL D^FR.’. C. A. Cst,

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