PENSIERO MASSONICO E SOCIETÀ CIVILE

PENSIERO MASSONICO E SOCIETÀ CIVILE

La cultura e la società contemporanea vivono in questi decenni la crisi del pensiero razionalista di derivazione cartesiana. Il fenomeno, che si generalizza ignorando confini e ideologie, può esser colto nella polemica, levata da tempo contro le nuove forme di pensiero e di comportamento, denunciante come pericoloso l’irrazionalismo. Irrazionale è definito tutto ciò che esorbita i limiti imposti al fare umano da un vecchio meccanicismo, svelando con ciò il carattere storicizzabile di questa partizione e l’urgenza di rinnovamento che incalza.

Non è la prima volta – né sarà l’ultima – che la società europea entra in crisi: basti pensare al tramonto del mondo classico ed ellenistico. Ma quando una cultura e una società si rivelano insufficienti e occorre rinnovarsi per proseguire il cammino dell’Universo verso stadi di maggior coscienza, allora è indispensabile l’analisi interiore e l’attivazione del Simbolo. Il Simbolo è infatti il veicolo per esprimere quella parte di noi che, per il semplice fatto di non essere ancora cosciente e concettualizzata, non per questo è meno reale.

L’operazione attraverso la quale il mistico supera le insufficienze catechistiche – e ciò vale anche ampliando il riferimento al rinnovamento della cultura – è quella per cui nessun profeta uscì mai dal clero: cioè un ritorno alla Tradizione per reinterpretarla in modo nuovo ed originale, per fame indispensabile premessa ad ogni ulteriore progresso. ln tutti i campi del fare umano, per incongruo che ciò possa sembrare a spiriti poco dialettici, ogni rivoluzione è stata fatta guardando al passato.

Questo atto dialettico per il quale l’uomo storico si volge, all’uomo metastorico, è una ricerca di nuove acque alla fonte perenne. Quando il razionale ha perso il contatto con la vita, la hybris trionfa: allora solo la fonte che è in noi può restituirci alla misura. La crisi della società contemporanea, vista ora in questa luce, non è di piccolo momento né sarà di breve durata. Stiamo vivendo infatti l’insufficienza dei modelli a guidare una società che, per l’intensa dinamica degli ultimi due secoli ed in particolare degli ultimi decenni, è radicalmente mutata rispetto a quella nella quale e per la quale i modelli furono elaborati. Ne consegue l’oscillare tra una razionalità invivibile e una irrazionalità devastante, tra la coercizione e la disgregazione: col rischio di precipitare irreparabilmente verso uno dei due poli.

ln tale contesto il pensiero massonico può e deve costituire un importante punto di riferimento per il rinnovamento della società, perché esso, alieno da spartiacque  dottrinali e rivolgendosi all’umanità tutta in nome dei grandi e comuni principi di libertà, eguaglianza, e fratellanza, ha come obiettivo un costante e fecondo contatto con il simbolo, e come matrice la Tradizione una dell’umanità tutta. Esso stimola ad approfondire quella conoscenza interiore che è base per il miglioramento di ciascuno, e quindi anche della società, della quale il Massone è partecipe e alla quale reca il proprio prezioso contributo di esperienza.

Perché il nostro fine è l’umanità tutta che noi vediamo partecipe di un divenire universale. Lavorare alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo perciò significa implicitamente lavorare per il Bene e il Progresso dell’Umanità.

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TAVOLA DEL FR.’. G. C. B.

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