MASSONERIA DINANZI AL NAZISMO

MASSONERIA DINANZI AL NAZISMO                                                                

di Edouard Boeglin

La presente comunicazione evita di proposito di evocare la problematica “massoneria e nazismo”. Che il nazionalsocialismo tedesco abbia avuto qualche radice nell’occultismo non è infatti negato da alcuno anche se bisogna guardarsi dal prendere troppo sul serio il bestseller del 1960, Il mattino dei maghi. cli Louis Pawels e Jacques Bergier, in parte dedicato al piano segreto occultistico del nazismo. Del pari va presa per quel che è ovvero un ‘opera scritta per essere venduta in gran numero di copie Il nazismo: società segreta di Werncr Gerson, apparsa nel 1960 e che accumula  tutti i possibili luoghi comuni senz’alcuna pretesa di scientificità. Per contro. al riguardo si leggerà con profitto il lavoro serio. scientifico e documentato di Nicolas Godrick-Clarke sulle “radici occultistiche del nazismo’ .

 Ciò posto, al centro della nostra attenzione in questa sede è quanto ricercatori scientifici, sociologi e filosofi concordano nel denominare il ‘mito cospirazionista antimassonico in Germania”, quale ha conosciuto incontestabilmente una sorta di apogeo all’epoca del nazismo. Vale a dire, in premessa, che I ‘antimassonismo non è affatto una creazione originale del nazionalsocialismo. bensì questo ha raccolto un retaggio antico e Io ha sviluppato e oserei dire — lo ha fatto fruttificare alla luce delle sue proprie certezze.

Bibliotecario all’Università di Bielefeld (Germania), Johannes Rogalla von Bieberstein, autore di una tesi sul mito cospirazionistico  definisce le sue tre funzioni nel modo seguente: esso ha una funzione di comprensione (Erkenntnisfunkion), una di manipolazione (Manipulationfunktion) e, ben inteso, una funZione di repressione (Repressionsfunklion).

ln questa sede non possiamo procedere a un ‘analisi approfondita degli effetti psicologici, filosofici e persino psicoanalitici del mito cospirazionistico antimassonico in Germania. Tenteremo nondimeno di mettere in evidenza il modo nel quale esso si sviluppò dall’età di Guglielmo II al Terzo Reich: passando per la fase intermedia della Repubblica di Weimar, non senza soffermarci, sia pure di passaggio. sulle posizioni di certa massoneria tedesca più preoccupata del clima contingente che dei principi ideali della massoneria universale.

Propongo dunque tre grandi capitoli: prima e durante la guerra: la letteratura cospirazionistica e i «ambiguità della massoneria tedesca: il nazismo contro la massoneria.

1 PRIMA E DURANTE LA GUERRA

Non significa dar prova di egocentrismo eccesso interrogarsi sulla derivazione dalla Francia del mito cospirazionistico antimassonico tedesco, anche se ricercatori germanici, quali Armin Phahl-Traugbcr affermano che “il mito di un complotto massonico ha la sua origine non già in Francia bensì in Germania” Ammettiamolo. Tuttavia il ramoso abate Barrucl ha concorso potentemente al suo sviluppo. Egli ha avuto certo corrispondenti oltre Reno. quali il predicatore Johann-August Starck o Eduard Emil Eckert che spinto dall’evidente bisognosa di stabilire analogie — ha attribuito alla Massoneria la responsabilità della Rivoluzione del 1848.

In seguito Alfred Rosenbcrg, futuro ideologo del nazionalsocialismo, a quanto pare verrà molto segnato dalla lettura di Gouguenot des Mosseaux, autore di un molto esplicito L’Ebreo, l’ebraismo e la giudaizzazione dei popoli cristiani (1869): opera ch’egli pubblicò in traduzione tedesca sostituendo “giudaizzazione” con “distruzione”: ‘dérapage” semantico, eloquente quant’altri mai!

Orbene, si sa quale fu l’influenza di Rosenberg sull’organizzazione del Servizio di ricerca e propaganda del Terzo Reich (I’ERR). Notiamo d’altronde e questo non sorprenderà nessuno — che sin dall’inizio ebraismo e massoneria vengono accomunati. Così Rosenberg in un pamphlet del 1920 dedica un capitolo a “l’ebreo e la massoneria” nel quale, ben inteso, cita Barruel e denunzia Cagliostro.

Ma ritorniamo al 1914 0 piuttosto agli anni della grande guerra. Dat 1917 compare in Germania, in un periodico cattolico, un articolo anonimo intitolato Weltkrieg und Freimaurerei (Guerra Mondiale e massoneria), presto seguito da un altro che vi interesserà più specialmente: Il Grande Oriente italiano traditore dell’ Italia.

Non è che t ‘inizio di una vasta campagna antimassonica volta a fare dei massoni il capro espiatorio delle disgrazie e dei sogni infranti dell’Impero germanico. Quest’ultimo non sarebbe stato sconfitto in modo “leale”; vi fu dunque un complotto e, per la bisogna, il complotto ‘ideale il complotto giudeo-massonico. In questa campagna, il padre gesuita notoriamente reazionario, Hermann Gruber ( 1851- t 94()). gioca un ruolo di primo piano, specialmente pubblicando nel 1917 un’opera intitolata Freimaurerei, Weltkrieg und Weltfriede (massoneria, guerra mondiale e pace mondiale). E anche la stagione nella quale nasce il giornale “Auf Vorposten” (Agli avamposti). pubblicato dalla Lega contro la dominazione giudaica. movimento che svolgerà in pieno il suo ruolo dopo il 1918 diffondendo abbondantemente scritti antimassonico.

Nel 1918 toccherà a un nobilotto di campagna tedesco, il principe Otto zu Salm-Horstmar, discendente dei principi di Salm-Salm, cacciati dai Vosgi settentrionali durante la rivoluzione francese, dare l’ultima mano agli attacchi contro la “giudeo-massoneria” ponendo nel modo più esplicito possibile la questione della responsabilità della disfatta tedesca: punto di arrivo di una lotta fra “ebrei e democratici” (detentori del capitale) da una parte e gli uomini, cioè i veri depositari delle virtù aristocratiche germaniche dall ‘altra. Rosenberg se ne ricorderà quando nel 1940 a Parigi dichiarerà, in sostanza, che “la responsabilità della guerra del 1914 [andava] addebitata ai centri delle Logge del Mondo Intero”. Nel dopoguerra dipingere la massoneria quale responsabile del conflitto (e, di conseguenza, della disfatta e delle difficoltà presenti) nel contesto creato dalla Kriegschuldfrage [questione della responsabilità della guerra preparava meravigliosamente il terreno a una diffusione massiccia del mito cospirazionistico.

2 – LETTERATURA

COSPIRAZIONISTICA F. AMBIGUITÀ

DELLA MASSONERIA TEDESCA

Generalmente si distinguono due grandi ondate di pubblicazioni antimassoniche in Gemiania: la prima nel 1919. la seconda alla fine degli Anni Venti.

Nel 1919 ricordiamo la prima edizione tedesca dei Protocolli dei Savi anziani di Sion, in 120.000 copie, e la pubblicazione di un’opera di Friedrich Wichtl. Weltnreimaurerci, WeltreJ)11blik (Massoneria mondiale, repubblica  mondiale), destinata a conoscere un notevole successo (tredici edizioni). Altre seguiranno, iscrivendosi in maniera deliberata nell’ambito del pangermanesimo. Nel 1927 ha inizio la seconda ondata, più analitica e per molli aspetti più complessa. Josef Sontag pubbilica Die Freimaurerei in Spiegel Deustchen ebens (La Massoneria nello specchio della vita germanica], in cui tenta di contrapporre la “germanicità” delle antiche logge prussiane alle logge tedesche dette “umanitarie”. Si comprende a favore di quali, tra i due generi, vanno le sue preferenze.

L’anno seguente compare un’interpretazione  cospirazionistica — tappa per tappa — della disfatta tedesca firmata da un Hermann der Deutsche, Die Revolution der roten Propheten [La rivoluzione dei profeti rossi]. Il tema del complotto — un complotto universale. mirante ad abbatterc tutte le monarchie — vi è abbondantemente sviluppato.

Tutto ciò è immerso in un ambiente composito: circoli cattolici, lega pangermanista, Verband gegen Uberhebung dcs Judentums, Reichhammerbund. NDSAP. partito nazionalsocialista, associazioni studentesche, associazioni di ufficiali. Punta di lancia della corrente antimassonica il Tannenhergebund del generale Ludendorff, capo dello Stato maggiore germanico durante la guerra, coautore del putsch di Monaco con Hitler, con il quale peraltro molto presto egli litiga. Il movimento di Ludendorff è “vôlkisch” (non disponiamo di un termine equivalente in francese: si potrebbe tradurre “nazionalpopulista”), antisemita, anticristiano (Roma e il Vaticano sono accusati di complotto). Proprio questo movimento nel 1927 pubblicherà il best-seller antimassonico tedesco Die Vernichtung der Freinaurerei durch die Enthi.il/ung ihrer Geheinnisse (La distruzione della n•zassoneria con la rivelazione dei suoi segreti), libro diffuso in più di centomila copie.

Per mancanza di tempo sono stato costretto a procedere un po’ rapidarnente per parlarvi delle ambiguità della Massoneria in Germania dopo  il 1918, all’epoca della Repubblica di Weimar. In quel momento si contano nove Obbedienze sedicenti massoniche. Incontestabilrnente tra le cinque logge dette “umanitarie” c le logge Vecchio-prussiane si registrarono linee di condotta e modi di funzionamento quanto meno molto diversi. Nondimeno per tutte al centro delle preoccupazioni vi è la questione dell’atteggiamento da tenere nei confronti degli ebrei; proprio questa nel 1922 è all’origine della disintegrazione della Federazione delle Grandi Logge tedesche (Deutschen Grosslogenbund). Le tre Grandi Logge vecchio-prussiane (Gran Loggia Nazionale dei massoni tedeschi, Sistema cristiano svedese. Gran Loggia Madre di Berlino “Aux Trois Globes”, Gran Loggia di Prussia “A l ‘Amitié”). rimproverano alle “umanitarie” il loro “cosmopolitismo e pacifismo”, continuano a rifiutare l’ammissione di ebrei e una di esse. (“A l ‘Amitié”), nel 1924 aggiunge nei suoi statuti un paragrafo “ariano” e nel 1932 elimina dal rituale ogni elemento apparentemente ispirato all ‘ebraismo

3. NAZISMO CONTRO MASSONERIA

Tutte le contorsioni delle Logge Vecchio prussiane non eviteranno loro di essere sciolte, nel 1935. come le “umanitarie”. Tuttavia esse tentarono di tutto, comprese  una trasformazione in Ordini germano-cri.stiani e, per una di esse (la “Aux Trois Globcs”), l’inclusione nel suo “zoccolo dottrinale” della “seguente divisa ‘”Innanzitutto noi ci riconosciamo ln un cristianesimo tedesco praticante il culto della Luce… Noi crediamo all’ascesa del popolo germanico attraverso il lavoro tedesco”. In breve, nel 1935. le Logge ancora sopravviventi  ma in quali condizioni! — vengono sorprese, i loro templi requisiti, 1265 ex affiliati vengono deportati nel campo di concentramento di Amburgo (Neueenoamme). E questo dimostra, contrariamente a un ‘abbondante letteratura alla qua’e ho fatto riferimento all’inizio della mia esposizione. che il regime nazista non ha dato prova di alcuna compiacenza nei confronti dei massoni anche se al riguardo il regime di Vichy, con ogni evidenza, si è rivelalo anche più spietato dei nazisti.

Forse perché il dottor Schacht era stato membro della loggia “Zur Sonne” (“Al Sole”)? La questione è aperta anche se questo grande finanziere. una volta ristabilita la solidità del marco. venne rapidamente sostituito. Al proposito occorre ammettere con lo storico tedesco Helmut Neuberger che “fra il nazional-socialismo e la massoneria l’opposizione va cercata meno in una scelta di annientamento per motivi ideologici che in quella, assoluta, tra totalitarismo e massoneria”. Comunque sia, dobbiamo aver chiaro che l’idea del mito cospirazionistico antimassonico durante il Terzo Reich proviene dall’ideologia dello Stato. Per convincersene basta esaminare i documenti hitleriani di propaganda che fanno della lotta contro la massoneria il perno della Weltanschauung nazista.

Nell’ambito di una produzione editoriale dalle tirature considerevoli e riconoscendo a tale pamphlet più di quanto gli spetti, si noterà la comparsa, all’inizio del 1934, quando Hitler è ormai al potere — dell ‘opera di Engelbert Hubcr Freimaurerei, die Welonacht hinter der Kulissen (Massonerie: il potere mondiale tra le quinte), opera dell’esperto di massoneria al Ministero della Propaganda. Il NDSAP aveva il suo esperto nella persona di Friedrich Hasselbacher. It best-se/ler in questione, pubblicato dal partito nazionalsocialista, nel 1.939 venne stampato in circa cinque milioni di copie.

Per quanto concerne gli organismi specializzati nell’antimassonismo, dobbiamo fermarci soprattutto sull ‘ERR (Einsatzab Reichsleiter Rosenberg: strumento d’azione di quel gerarca del Reich) più comunemente noto come “Amt Rosenberg” fondato nel 1934 con sede a Berlino. Non che il SD (Sicherheirt Dients) non abbia avuto il suo ufficio per le questioni ebraiche e massoniche: ufficio, anzi, che nel 1936 organizza una mostra antimassonica e allestisce un museo antimassonico nei locali della Loggia di Amburgo, museo, che — curiosamente — resta sempre chiuso.

Osserviamo che il tristemente celebre Eichmann fu un impiegato particolarmente zelante di quest’organismo. Anche la Gestapo svolse attività antimassoniche, ma queste non furono mai prioritarie per essa.

L’Amt Rosenberg — struttura dalle pretese ideologiche — si dedicò a un compito considerato essenziale dal suo capo nella lotta contro i nemici del Terzo Reich, vale a dire riunire tutta la documentazione disponibile su ebraismo e massoneria nei territori occupati. In tal modo esso mise le mani sùgli archivi del Grande Oriente di Francia e della Gran Loggia di Francia: un’azione che fra l’altro gli consentì nel 1942 di pubblicare un’opera sugli Alti Gradi (Die Ilichgrade der Freimaurerei). Due anni dopo, quando Hitler aveva decretato la guerra totale. la propaganda antimassonica venne intensificata contro questo nemico fondamentale e universale (“Weltanschauliche Gegner) peraltro unito e intrecciato con tre altri, cioè la dittatura del proletariato, l’ebraismo e il papa. Notiamo di passaggio che per gli esperti dell’Amt Rosemberg non v’era dubbio che massoneria e il papa fossero legati o quanto meno alleati tramite massoni francesi. quali il “fratello” Albert Lantoine che, in effetti, nel 1937 aveva pubblicato la Lettre au Souverain Pontife con prefazione, del resto. di Oswald Wirth.

Dobbiamo concludere. L’antimassonismo tedesco, materializzato dal mito cospirazionistico, non è nato per effetto di una germinazione spontanea dopo l’avvento di Hitler al potere. Esso ha origini antiche anche se questo sintetico saggio si è volontariamente limitato al periodo immediatamente precedente la grande guerra. Verosimilmente il germanista Edmond Vermcil ha ragione quando afferma che “abbiamo compreso male le grandi crisi dal 1918 al 1933 . ) Il nazionalismo germanico, aristocratico e altezzoso, come il nazionalismo e le sue formazioni  paramilitari. e in piena azione dal 1919. La sua storia si staglia dietro quella del regime di Weimar”. Un altro specialista della questione, François Morvan, condivide tale convinzione e ritiene che nell’antimassonismo vi fu una specificità peculiare germanica. Per averne la prova occorrerebbe procedere allo studio del mito cospirazionistico in Europa. Notiamo. sulla sua traccia, che fra il 1918 e il 1940 solo tre Paesi non registrarono la scomparsa della massoneria: la Svizzera, la Svezia e la Danimarca. E fermiamo l’attenzione sulle date della scomparsa causata da scioglimenti forzati. autoscioglimenti o occupazione delle logge. Ungheria nel 1920, Italia nel 1925, Finlandia nel 1934, Portogallo. Turchia e Germania nel 1935, Austria, Romania, Cecoslovacchia e Polonia nel 1938, Spagna, Jugoslavia, Norvegia e Francia nel 1940.

Occorre insistere oltre sulla realtà patente che la scomparsa della democrazia a vantaggio di regimi totalitari si è sempre tradotta nella scomparsa della massoneria?

(traduzione di A.A. Mola)

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