Tolleranza Massonica e Bioetica di Giuseppe Scaglia
“Io non condivido le tue idee, ma farò di tutto affinché tu possa esprimerle’
Quante volte abbiamo sentito pronunciare o visto scrivere questa massima di Voltaire!
Si può dire che essa sia la base di ogni discorso massonico… sicuramente è la pietra angolare su cui è costruito, o perlomeno dovrebbe esserlo, l’edificio della Tolleranza di ogni Libero Muratore.
E, poi, c’è la bioetica.
Cosa c’entra penseranno i miei pochi lettori… c’entra eccome!
Innanzitutto definiamola.
La bioetica è quella parte dell’etica che si occupa in modo precipuo della tutela, della promozione, della dignità della vita sotto qualunque forma essa si presenti.
I campi d’interesse sono svariati e vanno dal problema della regolamentazione delle nascite (aborto, concepimento responsabile, educazione sessuale) all’eutanasia, dalla sperimentazione farmacologica su animali vivi all’ecologia in toto, dalle problematiche della sovrappopolazione mondiale ad una più equa distribuzione delle risorse economiche tra Nord e Sud del pianeta.
Insomma, come ebbe a definirla l’oncologo Potter, una vera e propria “science of survival” , scienza della sopravvivenza.
Ma, secondo me, la definizione forse scientificamente meno esatta, però più “umanamente umana” è quella di Albert Schweitzer, il medico tedesco fondatore della comunità terapeutica africana di Lambarenè, che parlò di bioetica in termini di “ETICA DEL RISPETTO PER LA VITA”.
E questo è l’aggancio che mi pare cogliere con la “nostra” Tolleranza: perché il “rispetto per la vita” (sotto qualunque forma!) non può prescindere da una direi esasperata applicazione della Tolleranza nel suo più alto, profondo e massonico significato.
Almeno per chi voglia VERAMENTE trasformare la propria Iniziazione da simbolo virtuale a realtà concreta, quotidiana.
Infatti sono sempre più convinto che molti siano i modi d’intende71
re la propria appartenenza alla Libera Muratoria e che essi varino a seconda delle motivazioni e delle aspettative che spinsero ciascuno di noi a chiedere d’essere iniziato.
Per quel che mi riguarda, da sempre posso dire di aver considerato la Massoneria come una filosofia di vita, e cio è stato fonte di numerosi travagli per il mio ammo, proprio per l’aspetto “politico” che tale scelta esistenziale comporta.
Mi spiego.
Politica, come si sa, deriva dal greco “polis” che significa città” e quindi “far politica” vuol dire occuparsi della “polis”, della “città”, in altri termini del mondo che ci circonda.
Tutti amiamo dire che, ormai, il progresso ha reso il mondo un grosso ‘villaggio”, che le distanze sono state annullate però mai come in questi ultimi anni si assiste ad una netta recrudescenza dell’intolleranza, del razzismo, della lotta al “diverso da me
Schweitzer sostiene che lo sviluppo spirituale non solo non è andato crescendo parallelamente a quello tecnologico, ma addirittura che il loro equilibrio s’è spezzato.
Oggi viviamo in condizioni di vita incomparabilmente più favorevoli che nel passato (almeno nei Paesi “industrializzati” , altrove non è sempre così!), però questo incremento del benessere materiale ha progressivamente spinto ai margini l’elemento spirituale dell’uomo. rruttavia, continua Schweitzer, i fatti c’impongono una doverosa riflessione: ogni civiltà che si sviluppa troppo nel suo aspetto materiale a scapito della spiritualita è come una barca con un timone difettoso che ha perso ogni possibilità di manovra e corre, inevitabilmente, verso la catastrofe.
E guerre, genocidi e, perché no, pestilenze (AIDS, Ebola ecc.) lo stanno a dimostrare.
Il rispetto per la vita, invece, che è poi la stessa cosa della Tolleranza, propone all’essere umano una libertà materiale e spirituale la più ampia possibile affinché egli possa offrire il suo aiuto ad ogni forma di vita che lo circonda senza chiudere aprioristicamente le porte ln faccia all’ “altro da me”.
E proprio qui sta il nocciolo della questione in ambito massonico. Naturalmente m’accorgo di parlare della Libera Muratoria seguen-
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do dei criteri che sono propri al mio modo di pensare e di intendere il mio “essere massone”, e quindi non voglio ledere la libertà altrui, però credo che il “muratore” non debba trincerarsi in un aulico ‘male non fo” che troppo sovente è un “niente fo”, ma, qualunque sia la sua attività, incidere, operare nel sociale seguendo i principi massonici aiutando i più ‘ umili” per quanto è in suo potere, ma soprattutto rispettando il loro diritto a vivere, diritto molto spesso calpestato ai giorni nostri.
Non intendo in questa sede fare una specie di manuale del “massone bioetico tollerante”, ma credo valga la pena ricordare molto brevemente alcuni temi su cui si potrebbe soffermare la nostra attenzione.
Il primo riguarda l’aborto. E un tema vastissimo su cui ognuno di noi potrebbe dire qualcosa con una parte di torto e di ragione contemporaneamente.
Però, aldilà del giudizio “morale”, che non ci compete in quanto Massoni Liberi Pensatori e non bigotti da parrocchia, esiste la cruda realtà di un’esperienza di vita che coinvolge soprattutto la donna, perché è sul suo corpo che si gioca la partita.
E qui la Libera Muratoria deve essere SEMPRE al fianco della donna perché sia soltanto sua la definitiva libera scelta se abortire o proseguire una gravidanza responsabile.
Anche perché, diciamolo apertamente, è abbastanza ipocrita voler impedire per legge l’IVG, come vorrebbero certi settori clericali reazionari, ben sapendo comunque che chi ha i mezzi economici continuerà ad abortire all’estero, in cliniche di lusso (magari provviste di Cappelle ove computamentc ascoltarc messa…) mentre chi i suddetti mezzi non ha si dovrà arrangiare con la “mammana” di turno correndo seri rischi.
E il bello è che certe teorie vengono spacciate per difesa della vita!
Ma innumerevoli possono essere i “punti” d’intervento massonico. Senza citarli tutti pensiamo, ad esempio, come in tempi in cui guerre fratricide dividono sempre più popolazioni differenti tra loro per civiltà e cultura ma che il destino ha posto su uno stesso territorio (e l’esempio che ci viene dalla vicina ex-Jugoslavia sta a dimostrarlo!) il modello che può dare la nostra organizzazione, la•fratellanza
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che unisce i Liberi Muratori aldila delle diversita di razza, lingua e costumi, la Tolleranza per le reciproche idee, potrebbe essere di guida non solo verso un’auspicabile pacificazione ma anche ‘e soprattutto ostacolo al ripetersi di tali tragedie.
Del resto le tappe dell’evoluzione dell’Umanità sono assai spesso state segnate da Massoni, basti pensare alla fondazione della Croce Rossa, quindi credo che anche la conservazione della “casa comune” dell’Uomo, di questo a volte strano e crudele, ma sempre bellissimo mondo tocchi a chi più di altri, più fortunato di altri lasciatemelo dire (!), ha potuto venire a contatto con realtà di ordine superiore.
Insomma non siamo stati Iniziati soltanto per pavoneggiarci nei nostri bei paramenti, o per addottorarci in argomenti di storia o di esoterismo (che pure rivestono un ruolo basilare per chiunque si voglia dire veramente massone!), o, peggio ancora, per combinare affari più o meno loschi nascosti dal ” Segreto inesprimibile”, ma anche (se NON soprattutto!) per cercare di dare il nostro, anche piccolo, contributo al miglioramento dell’Umanità.
Non dobbiamo cercare di cambiare il mondo a tutti i costi, né vivere come Don Chisciotte lottando contro i mulini a vento, ma neppure dobbiamo scordarci i nostri grandi ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza e, in loro nome, ritengo sia nostro dovere cercare di dare il massimo apporto possibile in ogni atto della vita di tutti i giorni.
Se, poi, riusciremo a rendere un po’ più armonica, vivibile e umana questa Terra sicuramente avremo realizzato qualcosa di veramente massonico.