di Amarilli
UN MODERNO GIRONE INFERNALE
Mi aggiro fra le tombe di un piccolo cimitero di campagna. E luogo di meditazione.
Il 1 0 di novembre è dedicato alla commemorazione dei defunti. E il tempo in cui la luce del sole si attenua, in attesa del gelo e grigiore invernale. Lo strato di foglie gialle e rosse attenua il rumore dei passi, le notti si fanno lunghe, ci fanno pensare alla fatica, al riposo, al sonno. Ci inducono alla riflessione.
Il culto dei morti è antico quanto il mondo. Ulisse portava loro cibo. Gli antichi egizi avevano il loro mondo dei morti nelle piramidi, con i loro corpi mummificati e gli oggetti testimoni e compagni della loro vita e a garanzia della prosecuzione della vita nell’eternità; riti e cerimonie che ne onoravano la memoria si sono persi nella notte dei tempi, man mano che l’uomo si è «incivilito». Noi portiamo loro dei fiori. E il nostro modo per mantenere il contatto con coloro che hanno fatto parte della nostra vita, per continuare a sentirli vivere.
Questo sentimento fa parte della sacralità della nostra vita. E per questo ho avuto un sussulto alla lettura di alcuni titoli apparsi sui giornali: «I predatori di tombe», «test-auto, la cavia era un corpo umano», «commercio clandestino di cornee».
Viviamo in un momento terribile, confuso, non so se unico nella storia, nel quale si è perso il significato di morale, etica, in cui primeggia la potenza del dio denaro.
Una miriade di pensieri affolla la mia mente. Ci possono essere diversi tipi di morale? Può cambiare la morale col trascorrere del temPO, il susseguirsi delle epoche? Cosa è, infine, la morale? Cosa sono il buono e il cattivo, il lecito e l’illecito?
Senza dubbio questi interrogativi non coinvolgono il caso dei becchini che hanno dissacrato i cadaveri, spogliandoli di denti d’oro o di oggetti che la pietà dei vivi aveva lasciato nelle loro tombe. Si tratta qui di un fatto osceno, tremendo, ingiustificabile, imperdonabile. E la caduta in un abisso di nefandezza. Mi chiedo come potessero questi individui condurre una vita normale con le loro mogli, mariti, figli, amici, senza sentire il peso di questa vergogna. Aggiungo: i soliti giornalisti garantisti hanno individuato la causa di questo comporta63
mento, pronunciando una semi assoluzione, il basso stipendio da essi percepito. Nessun commento!!
I test-auto con corpi umani. Qui entriamo nel dissacrato campo del dio denaro, nell’economia di mercato a qualunque costo. Un cadavere costa meno di un manichino, anzi non costa nulla. Mi ritornano alla mente le strane figure di Bacon, i suoi personaggi contorti dall’angoscia e dall’urlo. L’industria, a quanto pare, non sempre tiene una partita doppia fra risparmio e spreco, e tutti possiamo intuire i tantissimi sprechi. E mi chiedo anche chi saranno stati i geniali proponenti di tali macabre soluzioni, sicuramente encomiati e promossi. L’espianto di cornee o trapianto di organi. Penso che ognuno possa di sua volontà disporre dell’uso dei propri organi una volta defunto. Penso però che non si possa liberamente disporre di un corpo che non ci appartiene senza questa precisa volontà. Se poi questo si verifica con l’abuso, la disonestà, la mancanza di scrupoli — non certo per umanità ma per denaro — allora siamo allo stesso livello dei profanatori di tombe.
So di essere molto ignorante, e pochissimo conosco la filosofia e teologia, e quanto sto per dire è più intuizione che conoscenza. Sento il profondo mistero che circonda la vita e la morte, l’inizio e la fine, oppure derivazione e continuazione, l’immenso e profondo rapporto fra uomo e universo, la sua creazione e il suo divenire, la potenza di un grande architetto dell’universo. Da dove veniamo? dove andiamo? Per questo non so cosa sia lecito fare per difendere e prolungare la vita umana, o come dovremmo vivere staccandoci, con meditazione, da quanto è esclusivamente terreno e materiale. Per questo, scienza, medicina, biogenetica, chimica, che passi immensi hanno pur compiuto con l’intelligenza dell’uomo, molto spesso, se questo stesso uomo ignorante delle leggi superiori ha contribuito a deteriorare, depistare, distruggere gli obiettivi essenziali per un vero progresso non esclusivamente tecnologico o economico, ma etico e spirituale.