VIVERE INIZIATICAMENTE di Gian Franco Santarelli
C’è un momento, io credo, nella vita di ogni uomo, ma soprattutto di ogni singolo Iniziato, in cui egli si chiede il senso della sua esistenza in generale e si confronta con le linee essenziali del suo progetto di vita.
Il mio, come quello di ciascuno di noi, è basato sulla appartenenza alla Società dei Liberi Muratori e, per tutto quello che da questa appartenenza ho tratto in quasi metà della mia vita, sento il dovere di interrogarmi sul senso dell’essere Massone oggi, qui, in Italia.
Il fatto che noi ci si definisca epigoni, cioè discendenti, dei pochi o tanti che hanno edificato le piramidi dell’Egitto o le cattedrali gotiche, dei saggi dell’antica Grecia o dei filosofi dell’Umanesimo, che ci si vanti, come in recenti annunci istituzionali di Palazzo Giustiniani, dei pensatori e dei geni dell’arte del Settecento, o dei combattenti per la liberazione dal potere assoluto dell’Ottocento, è certo gratificante, ma mi chiedo quanto possa essere costruttivo, quanto possa significare per chi massone non è, o della Massoneria possa avere una immagine distorta, se non volutamente negativa.
Il risultato che se ne ottiene è che in un secolo come questo in cui l’aspetto sociale domina sia su quello culturale che su quello politico, in cui sempre più si va verso sistemi complessi in cui il singolo genio è quasi inutile se non supportato da ampi gruppi di lavoro e da tecnologie sempre più innovative, la Libera Muratoria che ha in sé la possibilità di far lievitare il mondo in cui si vive, è ridotta, almeno in Italia, a un esiguo numero di persone, che debbono preoccuparsi più della loro sopravvivenza in un ambiente ostile che non di svolgere un ruolo di punta di diamante del pensiero dei secoli a vemre.
Se si pensa che, nella migliore delle ipotesi, la nostra Obbedienza rappresenta circa lo zero uno per mille della popolazione italiana e che Palazzo Giustiniani poco più dello zero due, ci si rende immediatamente conto di una esiguità numerica che, nella migliore delle ipotesi, vanifica in gran parte il nostro lavoro, soprattutto nella sua immagine esteriore.
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E poiché io ritengo noi si sia in potenza, oggi come e più di ieri, quanto affermiamo da secoli nella premessa agli “Statuti Generali della Società dei Liberi Muratori’ .
La Libera Muratoria ha il suo fondamento essenziale nella fede in una Potenza Suprema che onora sotto il nome di Grande Architetto dell’Universo. I suoi principi si compendiano in queste due massime: Conosci te stesso – Ama il prossimo tuo come te stesso. È una libera associazione di uomini indipendenti, i quali non sono soggetti che alla propria coscienza, e si impegnano a praticare un ideale di Pace, di Amore e di Fratellanza; ha per iscopo il perfezionamento morale della Umanità e per mezzo la propaganda di una vera Filantropia, con l’impiego di usi e forme simboliche…
Se questo siamo e ci sentiamo di volere ancora essere per i secoli a venire, due sono, io credo, le vie parallele che dovremmo imboccare:
quella di un attento, perseverante e tenace incremento numerico che ci porti nel prossimo decennio a decuplicare, almeno, il numero dei nostri adepti; quella di un attento, perseverante e tenace sviluppo delle coscienze degli adepti che avranno il compito,quando non si sarà passati ad altri Orienti più o meno eterni, di tracciare le vie dell’Umanità a venire. Pena la decadenza a gruppuscoli sempre più insignificanti; pena la decadenza a reduci noiosi di battaglie combattute da altri.
Il mondo cosiddetto profano che vive intorno a noi (ma anche noi stessi in quanto patte attiva di questo mondo) è caratterizzato da tutta una serie di esigenze che ne condiziona la vita.
L’esigenza è ciò che in generale crea la ricerca di risposte, il desiderio di tentare soluzioni, ardite o non, la forza per interventi faticosi di cambiamento. Oggi moltissimi sono coloro che avvertono l’esigenza di piacere, di avere un aspetto attraente, di avere un bel corPO. Molti coloro che investono energie enormi per raggiungere livelli sociali elevati, avere denaro, vivere nell’agiatezza e su questo investono tutto se stessi. Molti, ancora, sentôno il peso di una limitata erudizione che li mette in condizione di sudditanza dialettica e psicologica nei confronti di chi possieda un tipo di cultura più raffinato.
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Le esigenze che non trovano il modo di essere finalizzate producono malessere, frustrazioni, quando addirittura non sfociano in angosce irreversibili.
Così come molto si fa per la propria estetica, il proprio corpo fisico, la propria posizione sociale, poco o nulla si fa per costruire un corpo psichico ben equilibrato, forte di un sapere significativo, che possa rispondere armoniosamente alle continue sollecitazioni dell’esperienza del vivere quotidiano.
Tale malessere viene avvertito e sempre più numerosi sono gli autodidatti” che, in qualche modo, cercano di risolvere da sé soli questa situazione attraverso forme diverse di ricerca su se stessi.
A questi autodidatti, a coloro che tentano le esperienze esotericomistiche più diverse, noi dovremmo presentarci non tanto come i più bravi o preparati, cosa che in realtà spesso non siamo, ma come coloro che incarnano un metodo onnicomprensivo, tanto antico che moderno, per la crescita spirituale, il perfezionamento dell’uomo, così come è, così come vuole diventare.
Noi sappiamo che l’uomo non può esistere, né tanto meno resistere a lungo, avulso dall’ambiente che lo circonda. L’ambiente, il mondo circostante, l’universo intero sono una sorta di secondo grande corpo fisico di ognuno di noi. Curare l’uno senza preoccuparsi dell’altro è come essere in parte morti: se assolutamente inutili agli equilibri circostanti, cessiamo di farne parte a pieno titolo.
La ricerca di sé, la conoscenza non può prescindere da questo complesso di potenzialità e giunge, prima o poi, il momento in cui la nostra ricerca individuale si deve confrontare con una rete collettiva di possibilità.
E, come per sapere pilotare un aereo a reazione i piloti imparano ad allenarsi in simulatori di volo, così il ricercatore di sé deve potersi confrontare in luoghi di simulazione che altro non sono che centri di ricerca interiore collettivi. Il motivo di esistenza delle scuole iniziatiche in oriente e occidente è questo: creare, simulandole, situazioni le più diverse finalizzandole alla ricerca• oltre il confine di sc stessi, verso orizzonti sempre più ampi fuori di noi, la patria diremmo, l’umanità.
Ed io credo che in questo senso non sia possibile trovare oggi nel
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nostro cosiddetto mondo occidentale via iniziatica più attuale e completa della Libera Muratoria che, proprio nelle forme simboliche e mitiche e nella gradualità dell’approccio conoscitivo, condensa le possibili soluzioni alla variabilità dei problemi dell’esistenza, a quelle esigenze di cui parlavo.
Il secondo aspetto che so sollevare molte obiezioni in molti dei miei Fratelli e Sorelle è quello di un ritorno a una assoluta serietà iniziatica nello svolgimento rituale delle Tornate di qualsiasi grado, nella scelta non solo delle tematiche, ma soprattutto dei loro relativi sviluppi. Non si può costringere intere Logge ad ascoltare per interminabili Tornate argomenti futili che annoierebbero chiunque di noi anche in riu_nioni profane. Sento spesso dire che chi se ne va non ha capito nulla: spero vivamente che sia così.
E per ultimo, non certo per importanza, vorrei dire che la stessa serietà iniziatica, la stessa attenzione, dovrebbe essere posta negli aumenti di paga. Il buonismo di cui tanto oggi si parla, la tacita acquiescenza a non negare ad alcuno un grado per età massonica o per meriti profani verso la Massoneria porterà il risultato inevitabile che il cooptando, divenuto cooptatore, continuerà la catena allo stesso modo ed avremo Logge e Camere del Rito piene di brave persone soddisfatte dei loro piccoli raggiungimenti, in cui le piccole ambizioni prendono sempre più spazio sulle grandi affezioni, che promettiamo al recipiendario la sera inimitabile e irripetibile della sua iniziazione.
Spero che si vogliano accettare con benevolenza gli scarni e spesso confusi pensieri che ho voluto esporre all’unico scopo di spiegare il mio desiderio di vedere la Libera Muratoria tornare ai fasti che merita, per essere quello che è.
Io sono pronto a rivedere in toto o in parte tutto quello che ho pensato e spero che chiunque voglia educarmi a miglior comprensione lo faccia, perché di questo ho bisogno nella mia crescita quotidiana.
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