POLITICA E RELIGIONE NEI LAVORI DI LOGGIA

Politica e religione nei lavori di Loggia

Maestro Venerabile, Fratelli carissimi,

quanto detto in questo Tempio nelle tomate precedenti ha molto colpito i miei pensieri invogliandomi ad approfondire l’argomento risalendo a ritroso il cammino della Massoneria.

Quando voi, Maestro Venerabile, in apertura dei lavori, ritualmente dite: “Fratelli 1 0 e 20 Sorvegliante, giacché in graia dell’ora e dell’età è ormai tempo di aprire i nostri Architettonici Lavori, avvertite i Fratelli delle vostre Colonne che, nel corso dei medesimi, non è più permesso ad alcuno di passare dell’una all’altra Colonna e di intrattenersi i questioni di politica e di religione …”, credo si presti giustamente all libera massonica interpretazione, e dico libera poiché essendo la nostra Famiglia una unione di liberi pensatori sarebbe contrario al logico se ognuno di noi non potesse manifestare in questa Sede le proprie idee, anche se nei modi voluti dal Rituale.

Risalendo negli anni troviamo in Inghilterra, ai tempi della fondazione della Gran Loggia, segni storici che fanno delle Logge Massoniche i primi punti di incontro di uomini di fedi diverse. Uomini uniti dal vincolo della Fratellanza nella medesima disciplina; poiché, quali che fossero le opinioni politiche e religiose, i Liberi Muratori dovevano considerarsi Fratelli in seno alle Logge, e se, scontrandosi nel mondo profano, non potevano applicare appieno i principi del mutuo soccorso, erano tenuti almeno a non nuocersi sul piano personale.

primi Fratelli che si incontrarono, dopo la trasformazione della Massoneria da operativa a speculativa, praticando il principio della uguaglianza mettevano in atto un nuovo importantissimo fatto politico, poiché nelle Logge convergevano non solo cattolici e protestanti, deisti ed ateisti, ma anche e soprattutto esponenti della nobiltà, della borghesia e del clero; per la prima volta, forse, nella storia dell’uomo un borghese si sentiva chiamare Fratello da un nobile e, se consideriamo la cosa alla luce del XVIII secolo, possiamo dire che un grande passo verso la fratellanza universale veniva attuato dalla Massoneria con questo fatto politico.

Puntando sulla caratterizzazione liberale dell’Istituzione, che si vuole aperta ad entrambe i partiti politici ed ad entrambe le fedi religiose, in nome dello spirito di tolleranza, la Loggia si presenta quindi come terreno di incontro franco ed aperto tra i protestanti hannoveriani ed i cattolici stuardisti, ma anche come facile terreno di spionaggio.

È possibile, pertanto, pensare che questo lato negativo della liberalità abbia suggerito alla saggezza dei Fratelli che ci hanno preceduti la frase che voi, Maestro Venerabile, pronunciate, ciò per evitare che le logge .si trasformassero in luoghi di soli incontri o scontri politici e religiosi che tendessero al proselitismo in nome della fratellanza, ma mi è difficile pensare e credere che la Massoneria voglia ora, rinnegando le origini speculative, non permetterci di raffrontare le nostre idee, anche

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politiche e religiose, in questo luogo che noi tutti consideriamo sacro, anche perché l’importanza sempre attuale di questi argomenti potrebbe trovare, tra la sacralità delle Colonne, una attenzione più distaccata dalle nostre stesse convinzioni profane.

Resta, per contro, da considerare che i lavori a cui partecipo sono svolti in primo Grado, che tra le Colonne siedono, oltre a me, parecchi altri Apprendisti non ancora, forse, sufficientemente spogli dei metalli e che tale Grado richiede, di norma, un solo anno di attesa per dedurre che tali argomenti possono trovare la loro giusta collocazione ne Lavori dei Gradi superiori.

G. Bltt,

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