IL MASSONE

Il massone

Maestro Venerabile, Fratelli carissimi,

per curiosità ho cercato nel vocabolario della lingua italiana la parola “massone” e due sono state le definizioni che ho trovato:

  • “Affiliato alla Massoneria” – ovviamente la prima;
  • “Puntello, usato nelle costruzioni navali, a sostegno del baglio” – la seconda.

Non essendo esperto in costruzioni navali, ho cercato “baglio” e qui mi è venuto in aiuto un disegno che mette in evidenza, oltre al baglio, anche altri componenti della costruzione navale, tra i quali appunto il “massone” O “puntello”.

Nel disegno è possibile vedere come il massone sia un elemento molto semplice   poco    appariscente

nell’insieme della costruzione, ma come  
sia importante nel dare stabilità alla BAGLIO – Sezione maestra di una nave in legno: l. baglio, 2. dormiente, 3. bracciolo, 4. puntello,
costruzione stessa. 5. fasciame di coperta, 6. madiere della costola o
Infatti il massone ha, nella costruzione navale, il compito di reggere il baglio il quale, a sua volta, ha il compito di reggere il ponte ed a collegare le murate fra loro, quasi una croce. ordinata, 7. anguilla.

Ad un osservatore, in un primo momento, non sarà possibile vedere il massone, in quanto osservando lo scafo probabilmente rimarrà colpito e si soffermerà ad osservare i ponti, il fasciame, le murate; in definitiva la sua attenzione sarà, ovviamente, attirata da quegli elementi che sono più in vista.

Per vedere il massone bisogna scendere sottocoperta, ma anche qui probabilmente saranno gli altri elementi della costruzione ad essere, in un primo momento, in evidenza.

Infatti la funzione del massone mi sembra così naturalc nella architettura della costruzione, che probabilmente al visitatore verrà spontaneo, spostandosi all’interno dello scafo, di usarlo con naturalezza come sostegno, prima di vederne e capime I ‘ importanza.

Come si può vedere il massone occupa una posizione centrale, è infatti posto a metà ed unisce il basso con l’alto.

Questa posizione mediana, e al contempo di unione del basso e dell’alto, mi sembra alquanto significativa e degna di riflessione: se il Massone avesse una simile

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capacità di comportamento in Loggia e nel mondo profano, non sarebbe egli un buon Massone?

Pcnso infatti che, durante i Lavori in Loggia, il rimanere equidistanti dalle passioni, dai convincimenti personali, il non sposare una causa, e quindi mantenere una capacità di valutazione serena ed una pari severità di giudizio, nei confronti di interventi graditi o meno graditi, sia condizione importantissima per una buona riuscita dei lavori stessi.

Ho provato ad immaginare un massone che non abbia la necessaria elasticità per assorbire i colpi di marc durante la navigazione, che non sia sufficientemente robusto per tenere uniti il basso con l’alto, a non svolgere in definitiva il compito per il quale è stato destinato: sarebbe certamente una grave conseguenza per tutta 1a costruzione.

Similmente il Massone in Loggia, che non abbia l’elasticità necessaria ad assorbire eventuali colpi, chiamiamoli di mare, che non sia li per costruire, ma per evidenziare eventuali errori non costruttivamente, può provocare danni.

Ma può un Iniziato provocare danni scientemente?

Penso di no, per esemplificare mi rifarò ad un esperimento condotto alcuni anni fa e di cui lessi a suo tempo.

ln alcune università, credo  fu fatto vedere un bellissimo foglio bianco, fatto a mano con tecniche artigianali molto sofisticate, sul quale era stato fatto ad arte un piccolissimo punto nero.

Quasi tutti coloro i quali furono invitati ad osservare il foglio e a dire le loro impressioni indicarono il punto nero, pochissimi videro la bellezza del foglio, la particolarità della trama.

Questo esperimento tende a dimostrare come, molto spesso, si rimanga colpiti da quello che non va, piuttosto che dai fatti positivi.

Non vorrei dare l’impressione che mi stia tutto bene e che il mio pensiero sia un semplicistico e banale “vogliamoci bene”. Assolutamente.

Il mio pensiero, che desidero dividere con voi, carissimi Fratelli, è che proprio perché cerchiamo di costruire il “bene” per noi ed ovviarnente per gli altri, sia necessaria una notevole attenzionc in questo senso, per cui i punti neri vanno sicuramente individuati, ma non per questo devono impedirci di vedere quanto di positivo vi è attorno ad essi.

Costruire è il nostro compito.

Costruire per noi e per gli altri, lavorare bene in Loggia e portarne il frutto in noi anche nel mondo profano, per arrivare possibilmente a quel giorno in cui scegliere il giusto, indipendentemente che ci sia conveniente o meno, sarà un atteggiamento naturale.

C. Rptt, 23 maggio 1991 e .•.v .•. (1 0 Grado)

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