ARMONIA E AZIONE

Armonia ed azione

Maestro Venerabile e carissimi Fratelli,

le parole sono, in un qualche modo, prcgnc di significato solo quando vengono dette, quando l’enfasi del parlare, il modo, danno il taglio giusto al senso che noi stessi intendiamo dare al discorso. Già scrivendole esse assumono un valore diverso, quasi asettico, disponibili ad esserc condivise, osteggiate o, semplicemente, lette.

Quando, in realtà, vengono veramente ascoltate ed “assorbite”?

NCI mondo profano la costante è ormai il proliferare di convegni, di “studi”, di conferenze: assistiamo allo scatenamento della confusione più totale, dove le parole si dibattono ossessivamente nel gioco del “parlare difficile”, nel labirinto della banalità.

Il guaio più grande è che tutti credono, tutti sono convinti e si immedesimano . fatto salvo poi ricredersi, rendersi conto che nessuna soluzione è stata presa, capire che non ci si è “capiti”: politica, sociologia, psicologia, e chi più ne ha più ne metta, tanto non sono che esempi lampanti.

Ognuno è abituato ad utilizzare i propri “radar” captando solo le onde che sono in sintonia con i suoi programmi, con ciò che è più consono alla sua mente.

Nel nostro quotidiano la mente vaga in un mare di idee che disordinatamente, confusamente spaziando da nord a sud, da est a ovest; idee che stancano il nostro cervello, che lo fanno lavorare quasi esclusivamente in funzione di futili, abitudinarie e mediocri.

Come possiamo quindi arrivare alla sintesi di concetti, valori, simboli?

Perché impediamo al nostro cervello di utilizzare alcunc suc proprietà primarie come I’ASCOLTARE ed il PENSARE?

E un’arte difficile il sapere ascoltare … sia se stessi, sia gli altri.

Noi carissimi Fratelli abbiamo una grande fortuna: la Massoneria. In Tempio nessuno parla per parlare, le parole escono misurate, pregne di valore intrinseco e cariche di influenze spirituali: esse sono pronte ad essere ASCOLTATE.

Riflessione, concentrazione, attenzione, preghiera, sono i modi con i quali possiamo aprire i nostri cuori alla spiritualità, sono i modi con i quali possiamo calmare la mente. Con semplicità, senza presunzioni, liberi da preconcetti.

Ecco quindi il valore del Tempio dove convivono punti di vista apparentemente opposti, valori significanti delle parole diversi, ma qui tutti i Fratelli sono armonicamente riuniti vicini al Rito, ai Simboli, alle Luci; tutti i Fratelli sono impegnati, con attenzione, a percepire la carica spirituale che si diffonde tra noi.

Non dimentichiamoci quindi mai della grande importanza del lavoro collettivo in Tempio, pcrché solo il Tempio ci può dare la serenità, grazie ai suoi grandi spazi simbolici che alimentano e sono la linfa ai nostri difficili silenzi corporali (metalli): esso ci aiuta a combattere le nostre paure, le nostre incertezze.

Riuscire a vivere sempre con questa carica è lo sprone necessario per continuare questo difficile cammino personale, eppur collettivo, che abbiamo iniziato. Un cammino cosparso di insidie, di tranelli, di tensioni e di opposti che vengono a contatto.

Lo Ying e lo yang, dove tutto ciò che è Ying è femminile, lunare, passivo e tutto ciò che è yang è maschile, solare ed attivo, è collegabile all’uomo, al mondo, all’universo: l’Unità comprende la dualità, luce ed ombra, bene e male, chiaro e scuro sono complementari e necessari.

D’altro canto credo che il pavimento a scacchi ci ricordi la stessa cosa, ed allora . se il mondo è pervaso da questi apparenti opposti, comunque in armonia con le leggi divine, perché io non riesco ad essere sempre in armonia con me stesso? Forse che scavarc profonde e oscure prigioni al vizio provochi realmente uno scatenamento degli opposti che abbiamo in noi, sino a scalfire definitivamente i metalli? È per questo motivo che ci si sente a volte scoraggiati, impotenti e contraddittori nelle nostre debolezze? Più volte mi sono chiesto il valore simbolico dell’acrostico V.I.T,R.I.O.L. trovato per la prima volta nel gabinetto delle riflessioni: ora, perlomeno, sono sicuro che lo sforzo maggiore lo dobbiamo compiere imparando a conoscere noi stessi, evitando l’orgoglio dcll ‘io ed i tranelli delle passioni, partendo dal valore fondamentale del silenzio nel cammino massonico; impercettibilmente, ascoltando, senza fretta “interiore” si può arrivare al primo punto importante: sapersi accettare. Il primo traguardo è proprio questo, è la consapevolezza serena dei propri limiti, dei propri pregi e difetti, senza paura, timidezza gelosia o, peggio ancora, invidia degli altri, ma ben coscienti del duro lavoro da compiere.

Da questo punto in avanti, con la mente fissata al primo obiettivo che ci siamo posti (ognuno credo abbia il suo), incominciare a purificare c combattere quanto è di blocco alla nostra crescita spirituale, quanto è di impedimento al viaggio interiore.

E mia opinione che solo partendo dal basso, solo dandoci piccoli traguardi, solo con umiltà e pazienza, spogliandoci delle nostre vanità, potremo proseguire.

Non c’è quindi, a mio parere, necessariamente un ‘azione esteriore, ma piuttosto un grande lavoro di discernimento, di levigatura, di mone a certi valori profani.

Un lavoro che, gradino dopo gradino, sconforto dopo sconforto, contraddizione dopo contraddizione, potrà farci pervcnire a ciò cui tutti aspiriamo: la Luce, il reintegro nell ‘Unità con il superamento della dualità e delle contingenze.

Abituando la mente a non essere dispersiva, ma lucida e consapevole, potremo passare con tranquillità e con il giusto grado di distacco attraverso il “fare” quotidiano, potremo con cognizione di causa agire e contemporaneamente, armonicamente, “essere”.

Noi siamo, carissimi Fratelli, il legamento pur fine e sottile con lo spirito divino; nostro dovere è cercare, perseguire e mantenere viva quest’unione, perché grazie a tutti noi essa crea ARMONIA, perché da contentezza e crea le condizioni affinché tutto sia giusto e perfetto.

Quest’ARMONIA può, a mio parere, riflettersi sul creato, forse per noi inconsciamente, creando correnti positive che possono, in parte, combattere alcuni aspetti di questo particolare momento storico già carico di mille problemi, ma più in particolare, l ‘ Armonia si riflette sulla nostra AZIONE che senza enfasi, senza forzature, dovrebbe naturalmente, quasi fisicamente, irradiarsi e porsi all’esterno, nel mondo profano, con quella serie di buoni propositi massonici che non sono altro che l’intendimento di vivere proiettati verso il bene, nell’essere disponibili verso gli altri, non in modo effimero ed una taltum, ma costantemente e qualitativamente continuativo.

Una collaborazione agli altri, sottile, delicata, ma forte, fraterna, senza prese di posizione rigide ed intolleranti che sarà tanto più giusta e perfetta quanto più noi riusciremo a far convivere in noi ARMONIA ed AZIONE.

L’ Azione implica la conoscenza di noi stessi, la conoscenza della strada intrapresa e, se noi crediamo di essere veramente il punto centrale, “l’Invariabile Mczzo” fra Terra e Cielo, quale miglior sintesi della Squadra (quadrato/terra) e del Compasso (cerchio/cielo) per rappresentare la noStra funzione quaggiù: piccoli uomini brancolanti nel buio dei loro limiti che cercano di uscire e partecipare così al Grande Architetto dell ‘Universo nella realizzazione dci suoi disegni.

Da tutti all ‘UNO secondo le proprie personali possibilità.

S. Frrnt,

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