IL DIAVOLO

Il diavolo

Ho avuto tre volte nella mia vita la chiara sensazione di trovarmi al cospetto di forze malefiche realmente definite. Vi voglio raccontare brevemente queste esperienze.

Una notte d’estate, durante una rassegna di canti corali, molti ragazzi erano accolti in un convento della catnpagna vicino ad Arezzo. Tutto tranquillo e niente ragazzate.

Nelle prime ore della notte un ragazzo si sveglia con urla terrificanti. Tutto il convento viene svegliato. Tutti i cani dei dintorni si mettono ad ululare.

Il ragazzo mostra degli ematomi alle mani che non riusciamo a collegare né con la forma delle mani, né alla forma di alcun oggetto a portata di mano, nel caso in cui potessero essere dovute a convulsioni involontarie.

Significativo è il terrore di centinaia di persone e degli animali, senso di terrore che ancora oggi mi prende nel raccontare I ‘episodio.

Il fatto non fu mai spiegato razionalmente e nessuno dei presenti mette ancora oggi in dubbio che esso fu causato da una particolare sensibilità del ragazzo a qualcosa a lui “estema”.

Quasi tutti voi siete a conoscenza che la mia famiglia è stata oggetto di telefonate nottume in un certo periodo. Fortunatamente siamo riusciti ad individuarne la provenienza ed una semplice telefonata di richiamo, senza nemmeno parlare, dopo una ennesima sveglia ha, per ora, posto fine alla serie.

Lo sforzo di immagina.zione per identificare la persona mi ha obbligato a cercare di entrare nel suo stato d’animo. Immaginate quali terribili tensioni devono pervadere una persona che cova, per decine di anni, invidie e rancori tali da portarla a varcare i confini del comportamento sociale per scendere ai più bassi livelli di abiezione, così da tentare l’omicidio, se pur attraverso un mezzo a distanza.

Il linguaggio udito era così ripugnante che nessuno della famiglia è riuscito non solo a ripeterlo, ma lo ha istantaneamente cancellato dalla memoria. Non conosco né persona, né ambiente dal quale possa essere stato udito.

Il fatto è avvenuto; la persona in oggetto è di media cultura ed all’apparenza assolutamente normale. Eppure c’è qualcosa nella sua personalità che ha creato questo mostro.

Il terzo esempio che vi propongo è, a parer mio, il più spaventoso perché non coinvolge sfere psichiche od emotive, ma deriva dalla pura razionalità.

Vi voglio descrivere cosa è in grado di fare un cosiddetto virus del computer.

 Questo germe è in realtà un programma che ha la caratteristica di poter migrare, attraverso l’uso dei dischetti magnetici, da una macchina all’altra Quando si è introdotto va ad inserirsi in qualche programma di uso generale e da questo infetta tutti gli altri programmi inseriti.

L’infezione può manifestarsi in diversi modi, a volte concomitanti. Per esempio può gonfiare con propri elementi anomali i programmi tutte le volte che lavorano, finché la memoria viene completamente occupata ed il computer diventa sempre più lento fino ad arrestarsi: muore. Non basta, ogni programma infetto, se copiato in una altra macchina, riproduce gli stessi sintomi.

 Un altro effetto è dirompente: in occasione di una certa data esplode in tutta la memoria e cancella tutto quello che in essa è scritto.

L’unico vero rimedio è quello di cancellare tutto quello che vi è inserito e sostituirlo con programmi non infetti.

Credo di avervi descritto qualcosa che contemporaneamente è una malattia infettiva, il cancro e lo schok cardiaco.

Questo è lì presente e visibile. Creato dall’uomo, non si sa nemmeno bene perché!

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Vi ho descritto tre modi di manifestarsi del demonio: attraverso la manifestazione del pericolo e del terrore, come sentimenti malefici e come pura razionalità.

Tutte tre queste modalità di espressione diabolica passano attraverso la presenza fisica, la mediazione dell’uomo. Non siamo infatti in grado di collegare azioni malefiche a nessun altro essere esistente nel mondo sensibile: minerale, vegetale ed animale.

Quando due essenze si presentano in modo indissolubile, non possiamo fare a meno di collegarle con una delle seguenti affermazioni:

  • se si tratta di due cose separate, esiste un interesse di una verso l’altra, cioè del

Diavolo verso l’uomo;

  • se lo spirito del male non esiste in sé, allora è generato dall’uomo.

Da sempre l’uomo, posto di fronte alle manifestazioni del Male, cerca una spiegazione destreggiandosi tra queste due possibilità. Proviamo a valutare le conseguenze delle due affermazioni.

Nel primo caso si dice che la Cosa è separata. Poiché riconosco che in ogni modo essa mi danneggia (altrimenti non mi porrei il problema), devo cercare di eliminarla ovunque si annidi, fuori o dentro gli esseri umani.

Poiché il male è dannoso a tutti, chiunque è autorizzato a ritenersi dalla “parte del bene”, stabilire, secondo un proprio modo di giudicare, che cosa sia diabolico o al servizio del diavolo ed agire di conseguenza.

Se il male è un fatto a sé stante non può essere cambiato in bene per definizione. Qualsiasi modo per liberarsene è buono.

  1. sistemi usati vanno dall’allontanamento mediante pratiche esorcistiche, nel caso in cui le manifestazione sia costituita da invadenti forze oscure, alla eliminazione fisica se, per la seconda parte del principio, il Diavolo si presenta sotto forma di uomo o penetra un individuo ai suoi servigi. Specie se donna.

Da meditare il fatto che il migliore sistema per  sia il fuoco.

La strada più corretta e coerente del nemico del Diavolo è quella di scacciarlo da sé e dagli altri oggetti umani che egli consideri suoi protetti in pericolo di diventarne preda.

Il modo più semplice è quello di eliminare tutti quelli che non sono dichiaratamente dalla sua parte e quindi automaticamente alleati del Male, così come egli lo intende.

  1. punto di arrivo di questo modo di ragionare lo abbiamo tutti i giorni davanti ai nostri occhi: la guerra santa, l’emarginazione e la persecuzione dei diversi, l’inquisizione, i mass media per eliminare le correnti diverse di pensiero, nei termini dei grandi fenomeni sociali.

Nei termini delle scelte personali troviamo, guidata sempre da questa modalità d’essere, tutta una gamma di modi di agire che, per abitudine, diamo per buoni e accettati, ma che se osservati a fondo potrebbero non essere completamente giustificati. Mi riferisco alle azioni cruenti sull’organismo malato; la lobotomia, gli interventi chirurgici fatti “alla leggera”, vedi tonsilliti e adenoidi. Il farmaco come proiettile contro il sintomo della malattia. L’emarginazione dell ‘anziano, l’aborto, l’eliminazione dei rifiuti, la castrazione dei polli da allevamento, per non parlare degli interventi genetici su animali e piante, e la vivisezione.

Tutti questi sono modi di presentarsi di fronte al male, fisico o sociale, ed anche verso il  semplice malessere con le armi, con l’intenzione di dominarlo come un nemico da combattere.

Se il Diavolo può usare qualsiasi arma, l’uomo può usare qualsiasi mezzo per difendersi e diffondere il bene … anche identificato con il benessere.

Le radici di tale modo di concepire il mondo sono lontane; molto deriva dalle varie impostazioni di origine cristiana.

Se la teoria Gnostica pessimistica porta al rifiuto della procreazione ed al suicidio, quella ottimistica della teoria della ricongiunzione della luce, con un processo continuo che dal seme alla pianta, alla verdura, al cibo rientra nell’essere pensante che dispone della autocoscienza delle fiarnmelle divine, si ricongiunge alla luce; ha conseguenze non meno nefaste ed attuali.

Infatti essa contiene la convinzione che l’uomo deve prolificare al massimo per aumentare il numero di strumenti e di occasioni della riunificazione della luce. Tutto il creato manifesto ha come unico scopo di alimentare e beneficare l’uomo.

Chiunque è autorizzato ad usare tutto ciò che trova a disposizione per attuare questo disegno. 11 mondo sensibile non ha altro scopo che questo.

Distruggere montagne per fare autostrade, come distruggere le foreste per fare pascoli e campi agricoli, distruggere altre culture e linguaggi: tutto per il proprio è Santo.

La trasposizione pratica di questa forma di pensiero è impersonata dalla struttura degli stati moderrf nei quali, con o senza delega diretta dei cittadini, una piccola parte di persone, il govemo, è autorizzata a prendere decisioni per tutti e su tutto. Mentre non è affatto chiaro quale sia il bene che debba essere perseguito. Tanto è vero che quanto più sono concentrati i mezzi di prevenzione sociale, di informazione e di controllo, tanto più ci si sente male: oppressi, abbandonati e meno informati.

Quei pochi che detengono il potere riproducono esattamente la logica dello sfruttarnento del creato descritta prima. Usano le popolazioni per ottenere ciò che essi èonsiderano il Bene, il “loro” Bene.

Nella seconda ipotesi la Cosa, il Male, non è costituita da qualcosa a sé stante, bensì è generata “in” ed espressa dall ‘uomo stesso.

Questi concetti sono espressi nei più antichi testi conosciuti, i Veda e gli Uppanishad, poemi indiani scritti più di quindicimila anni fa. Furono ripresi dalle religioni monoteistiche, per passare poi alle correnti panteistiche illuministe ed alle attuali filosofie idealistiche.

Tutte queste correnti di pensiero concepiscono il creato come unitario, se pur costruito in modo estremarnente differenziato.

Esso è sia espressione delle diverse identità, nel senso orizzontale della varietà di sostanze: oggetti, individui, che come espressione verticale, rappresentata dalla appartenenza della stessa unità a differenti livelli di manifestazione.

Questi livelli essenziali partono dalla concretezza sensibile del materiale, per passare a modalità via via più complesse, come le geometrie e le forze. Si elevano poi in molteplici piani sempre più sottili, fino ad arrivare all ‘ultimo che comprende la pura idea creativa del tutto: la parola perduta, ma sempre pervadente il creato, quindi, se mai, dimenticata.

Per quanto riguarda I ‘uomo, mi riferisco ai sensi, le emozioni, la mente, il complesso karmico (che registra sensazioni ed esperienze), il subconscio, il complesso animico, l’inconscio, il livello spirituale, l’Io, il Sé.

Questa impostazione è confermata dall’esperienza, almeno per i livelli inferiori, ma contemporaneamente all ‘esistenza di queste manifesta.zioni risulta dimostrata l’assenza di limiti ben definiti tra le diverse identità.

In una visione così varia il male trova una prima giustificazione come contrasto e conflittualità fra essenze dello stesso livello. Una creatura ne divora un’altra per sopravvivere. Un diverso modo di sentire il mondo genera incomprensione, odio tra individui differenziati. A livello emozionale una separazione genera tristezza.

Per altro verso il male può essere il risultato di discrepanze o disarmonie tra i diversi livelli esistenziali dello stesso individuo. Per esempio un dolore non controllabile può provocare desiderio  di annullamento. Attraverso canali conosciuti, ma invisibili, una cellula recepisce questo desiderio, si rifiuta di appartenere all’organismo di nascita, modifica il suo stato genetico ed inizia il cancro o qualche altra malattia o disturbo.

In modo più complesso, ma altrettanto possibile, sono interpretabili la pazzia, le ossessioni e tutti gli altri “mali” umani.

Va ribadito che in questa visione il male è una conseguenza per nulla malefica del sistema. Compito della Saggezza di interpretarlo, capirlo e saperlo fronteggiare o prevenire.

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Questa visione onnicomprensiva contiene pure essa il mito del ritorno finale alla unità primordiale sotto forma di un continuo rinascere degli esseri in forme sempre più elevate fino ad identificarsi con il Sé universale.

E possibile influire positivamente sul proprio processo di crescita spirituale ed accelerare il ciclo di elevaione prendendo coscienza di esso e comportandosi poi volontariamente in modo adatto a favorirlo.

Mezzi e pratiche sono essenzialmente individuali. Solo personalità eccezionali possono indirettamente influire su altre creature.

In questa visione è male e producono male tutti gli avvenimenti che non sono coerenti, non sono indirizzati nello stesso senso del processo generale.

Nella nostra visione, per molti versi ispirata a questi principi, possiamo indicare il Male come disarmonia rispetto al disegno del Grande Architetto dell ‘Universo.

In entrambe le concezioni, quella orientale e quella massonica, è possibile trovare la chiave di lettura del Disegno. In un caso agendo sulle armonie, le leggi naturali, le manifesta.zioni di ciò che percepiamo per agire su noi stessi. Nell ‘altro leggendo nel linguaggio difficile dei simboli, che ne rappresentano la sintesi della Mente.

Esistono pratiche tantriche e atteggiamenti e comportamenti massonici che permettono di avvicinarsi in vita allo stato della maggiore conoscenza.

Diavolo diventa così chi, avendone i mezzi, non conosce, non vuole conoscere o, conoscendo una parte, utilizza la sua conoscenza per il proprio esclusivo beneficio materiale e spirituale, senza con ciò evitare di recare danno ad altre creature.

Diavolo è chi comunque, anche inconsapevolmente a proprio svantaggio, va in senso inverso al disegno universale.

Agiamo diabolicamente contro noi stessi quando ci abbandoniamo alla non conoscenza, non utilizziamo i meravigliosi mezzi di cui siamo forniti per capire e per sentire.

La vita, considerata come immersione nella esperienza del sensibile, intemo ed estemo, assume il preciso significato di essere l’occasione per utilizzare positivamente i nostri strumenti di comunicazione per mettere in rapporto le impressioni, il karma, con lo spirito.

Se non ce ne accorgiamo, o lo ignoriamo e ci lasciamo trascinare solo dalla realtà apparente, essa diventa invece I ‘immersione in un brodo rovente di terrori, di urti materiali e spirituali.

Gli altri diventano Avversari, le paure angosce, le azioni sforzi inutili. Non si intravede né risultato, né speranza mentre in realtà la vita è il Paradiso terrestre…

L’iniziato sa. Gli è stata aperta la porta delle conoscenza. Sicuramente il primo significato della Luce è questa consapevolezza Egli può percorrere il suo cammino conoscendo la direzione in cui sta andando.

Il significato del primo dei tre gradini è quello di allontanare i metalli, sgombrare la mente per poter sentire i messaggi più sottili. Il silenzio è la prima delle pratiche di purifica.zione.

Gli altri gradini permetteranno di utilizzare questa acuita sensibilità in modo sempre più delicato. La Maestranza anche per riprodurre la tradizione orale.

Quale debba essere il nostro rapporto con il Creato, positivo e negativo, è rappresentato dalla nostra entrata in tempio: noi camminiamo con un passo nel bianco ed uno nel nero. Entrambi questi

. stati fanno parte del nostro essere. Viverli e, se possibile, utilizzarli entrambi mettendoli in rapporto fa parte del nostro destino.

E gli altri? Sono tutti Diavoli?

Una parabola terribile ed illuminante è descritta dallo scrittore americano Bernard Malamud nel suo libro “Dio mio, grazie”.

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Calvin Cohn, ex rabbino e speleologo, è l’unico uomo scampato all’olocausto nucleare. Sente la voce di Dio che gli annuncia che egli è scampato per una svista, ma non gli sarà fatta altra violenza. Il destino non sarà comunque forzato,

Cohn approda in una isola incontaminata abitata solo da animali. Egli incontra un branco di scimpanzé. Nella solitudine insegna loro a parlare. Si convince che il volere di Dio sia che egli tramandi il sapere dell ‘uomo alle scimmie.

In un attimo di illusione si accoppia con le loro femmine che partoriscono alcuni piccoli di una nuova razza. La civiltà può essere ricostituita!

Il destino si compie. Gli scimpanzé ritomano alla loro natura selvaggia. Uccidono i piccoli e riprendono la via della foresta. Volontariamente dimenticano la parola.

Catturano Cohn e lo uccideranno. Nella foresta un gorilla isolato intona un lungo Kaddisch, la preghiera ebraica dei morti, per Calvin Cohn.

Il personaggio impersona bene, a parer mio, l’iniziato. Egli assiste impotente alla distruzione ed al suicidio dell ‘umanità perché questo è nel disegno della Natura.

Anche se conosce e vuole diffondere la sua consapevolezza, egli è impotente di fronte alla natura degli esseri che non possiedono questa capacità.

Malgrado i suoi tentativi di volgerlo al quello che Egli considera il Meglio, il Disegno si compirà semplicemente, senza possibilità di ritomo, senza vinti né vincitori, senza colpe né peccati, né intervento di alcuna potenza cattiva. Semplicemente si compirà.

S. Vibrg, 17 maggio 1990 e…v:. (1 0 Grado)

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