RIPRESA DEI LAVORI

Ripresa dei Lavori

Carissimi Fratelli,

eccoci qua di nuovo riuniti dopo la pausa estiva. Come la maggioranza di voi ha voluto, sono per la terza volta seduto qua, a dirigere i nostri lavori; questa sera sarà una tomata particolare, in quanto, diversamente dal solito, la parola la terrò io e non la concederò se non alla chiusura del nostro lavoro.

Questo perché vorrei, questa sera, tracciare in modo ben chiaro e preciso quella base di cui già avete letto sulla mia lettera di convocazione e parlato la scorsa settimana con il carissimo fratello Bld. Cioè dei lavori per l’anno massonico che ci attende.

Innanzi tutto veniamo ad un aspetto, forse il più importante di tutti: la frequenza!!

Tralasciando casi particolari ed eccezionali, penso che siate tutti concordi con me che chi frequenta solo saltuariamente i lavori non solo trae scarsi benefici dagli stessi, ma può rallentare il ritmo del lavoro degli altri fratelli, e perché io si deve ragguagliare su ciò che è stato, e talvolta addirittura con i suoi interventi fuori tono. Quanto meno quindi, coloro che sono impediti a venire, d’ora innanzi si premurino, durante la settimana, di sapere cosa è stato fatto e detto. Mi raccomando che lo si faccia con chi può dire senza infrangere il segreto giurato alla chiusura del lavori (una delle luci di Loggia).

Ma più ampiamente guardando la cosa, occorre cioè stabilire se si è interessati o no a frequentare questa istituzione, ed in particolar modo la Loggia Pedemontana.

Seguendo questa considerazione, vi comunico che ho intenzione di far avvicinare quei fratelli che, senza valide ragioni, disertano i lavori..

Con voi che siete ora presenti, è inutile che mi dilunghi però sull’argomento. E agli altri che devo parlarne ampiamente, passo quindi a parlarvi dei lavori verr e propri.

Essi si svilupperanno nei tre gradi tradizionali, sia separatamente che tutti insieme, così come deve essere. Ora mi ovviamente a parlare del lavoro comune, in camera di apprendista.

Per punti principali si articolerà in: conoscerci maggiormente, perché è impensabile che ci si chiami fratelli e si vogliano raggiungere alte mene in comune e poi non si conosca neppure il nome di battesimo o la professione o quegli altri dati del genere che non sono di per sé importanti, ma che tuttavia contribuiscono in maniera decisiva a formare di ciascuno di noi un ben preciso individuo.

Occorre cioè che ci si conosca reciprocamente, che ci diciamo perché siamo entrati in questa istituzione, che cosa speravamo di avere e di trovare, che cosa speriamo ancora e perché vi restiamo. Tutto questo senza alcuna ipocrisia e senza illusioni, con semplicità. Molto meglio dire di essere delusi ma ancora fiduciosi che la situazione possa cambiare, che ingannare soprattutto se stessi.

Pur avendo tutti dato prova, al tempo della tegolatura, di sentire lo stesso desiderio per la stessa Ricerca, non è affatto detto che tutti si cerchi nello stesso modo, né ciò è necessario. E invece necessario appurare se e come abbiamo cercato e cerchiamo di mettere in atto quella potenzialità, che all ‘inizio ci è stata riconosciuta.

Allo scopo di risolvere questo problema, ho pensato che, a turno, ognuno di noi, cominciando dai maestri, si ponga a disposizione per rispondere alle domande dei fratelli. Una specie di gioco della verità, insomma, più serio però perché vorremo farlo sul serio.

Poiché su questo argomento vi penso sostanzialmente d’accordo e riservandomi di tomare su questo argomento presto anche praticamente, passo ad un altro punto base del programma, che sarà la parte su cui farà pemo tutto il nostro lavoro di quest’anno, quindi sarà il lavoro più importante: il glossario.

Assegnerò inizialmente una parola, o un simbolo, o un concetto a delle commissioni di tre fratelli ciascuna che dovranno studiare ed analizzare tale parola in riunioni informali e di solito extra giovedì; quindi scolpire una tavola o comunque relazionare la Loggia sulle conclusioni cui saranno pervenute. In ogni commissione dovrà esserci almeno un maestro e un compagno. 11 maestro sarà il relatore ed il responsabile della propria commissione.

Queste parole e questi simboli costituiranno l’ossatura della prossima tornata di due giomi, che certamente organizzeremo, ma in data da definire (marzo/aprile?). Circa l’organizzazione di questa tomata straordinaria auguro di ricevere, da parte vostra, degli utili suggerimenti.

Ma, tomando al lavoro del glossario, vorrei che mi segnalaste quelle parole o simboli che vorreste chiariti, ed anche in qual modo dovrebbe essere chiarito l’aspetto letterale, storico, filosofico, quello “celato sotto velame”, eccetera.

In ogni caso, anche qui risulta chiaro fin dall’inizio che questo lavoro sarà utile a chi vi darà la propria piena partecipazione. Nessuno può pensare od imparare per nessun altro. Quindi questo anno più che mai frequenza ed impegno saranno necessari.

Ecco perché, come ho già detto, sarò severo con gli assenti, e severo anche nel valutare le giustificazioni.

Ma ora, per contribuire ad abbattere la pigrizia e titubanza insite in ognuno di noi, vi segnalo un’altra iniziativa! Organizzerò delle riunioni non obbligatorie, ma che mi auguro saranno piacevoli e frequentate, oltreché utili.

Come sapete, traiamo le nostre origini dall ‘antica corporazione dei muratori, da coloro cioè che erano addetti a costruire soprattutto cattedrali e che raggiunsero vette di perfezione veramente stupefacenti. Come anche saprete, il periodo più fulgido viene da tutti inteso come quello del “gotico”

Orbene, vorrei che noi si cominciasse ad andare a vedere queste opere meravigliose, anche in considerazione che ne abbiamo di relativamente vicine (Vezzolano, Staffarda, Ranverso, Sagra di San Michele).

Se la cosa, come spero, avrà un buon esito, si può pensare di allargare il raggio delle visite, e si potrebbe allora pensare anche ad un allargamento alle nostre famiglie. Affinché non vada sciupata una occasione così splendida, prima della visita, alcuni fratelli, costituiti anche qui in apposita commissione, studieranno per quanto possibile l’opera in modo da farci gustare anche quei particolari che normalmente non si gusterebbero.

Saranno anche questi momenti che ci potranno aiutare a conoscerci meglio. Questa è un’iniziativa che si potrebbe attuare unitamente ad altre Logge o gruppi di fratelli.

E ora passiamo ad un aspetto nuovo della nostra Loggia e che può essere anche questo molto interessante. Come sapete, alla fine dell’anno scorso, abbiamo dato il via alla biblioteca Pedemontana, con una formula particolare: i libri infatti restano di proprietà del fratello che li apporta e vengono dati in prestito a chi li desideri per un periodo di tempo determinato, sotto l’attenzione del fratello Scch, e in sua assenza del fratello Orlnd, e sotto la cura e la responsabilità di chi li riceve.

Perché possa assolvere validamente il suo compito è necessario tuttavia che ognuno di noi apporti quanti più volumi può! I suddetti due fratelli hanno anche l’incarico della ricerca dei volumi che possono interessarci, sia stabilendo contatti con altre officine ed associazioni, sia girovagando tra negozi e bancarelle. Ovviamente tutti possono e devono collaborare per coprire le lacune.

Qualora tutto questo fitto programma a qualcuno no sembrasse sufficiente, ricordo l’esistenza di tutte le varie istituzioni para massoniche che attendono nuova linfa, sia personale che finanziaria.

A proposito di finanze due cose: la prima è di sollecito per chi non è ancora in regola per il ’75 nei versamenti al tesoro di Loggia. Dobbiamo saldare al più presto i nostri debiti. La cifra non è elevata, ed è auspicabile che invalga d’ora in poi l’abitudine di pagare per semestri anticipati, se no addirittura l’intera annualità eliminando così molto ingrato lavoro al fratello Angln’ e permettendo alla Loggia di far fronte a tempo debito ai suoi impegni..

L’altro aspetto riguarda il tronco della Vedova. Se ci impegniamo tutti, potremmo studiare l’istituzione di una borsa di studio da assegnare magari ad una tesi sulla Massoneria o ad un argomento da noi scelto. Un breve calcolo dimostra che è possibile. Nove mesi di riunioni, quattro volte il mese meno le festività, con 20 fratelli presenti, a mille lire l’uno dà la rispettabile cifra di 600.000 lire. Se lo ritenete fattibile, lo faremo. tenete inoltre presente che anche gli assenti sono tenuti a coprire il tronco della Vedova. Potrebbe essere un gesto di aiuto verso un giovane.

L’anno scorso ho introdotto una piccola pausa di silenzio all’inizio dei lavori affinché ci si potesse rasserenare, si potessero dimenticare i problemi che ci accompagnano purtroppo costantemente tutta la vita. Ciò in ossequio all’insegnamento muratorio di lasciare fuori tutti i metalli, così come ci è stato imposto all’atto della nostra iniziazione. Solo così si può trovare il giusto spirito per lavorare insieme, con tolleranza.

Bene! Quest’anno vorrei andare oltre! Oltre a tale pausa, che verrà mantenuta avendo dato dei buoni risultati, ne introdurrò un’altra ancora più importante e difficile: essa sarà a metà serata circa e sarà dedicata alla meditazione.

Che cos’è questa meditazione? Mi auguro che sia una domanda superflua e retorica, comunque vediamo di porre una base comune.

È meditazione l’atto di cercare il vagabondaggio della nostra mente per fissarlo su qualche cosa: il vuoto, una parola, un simbolo. E, come ho detto, difficile. Ma si può almeno tentare di farlo, e quale luogo e quale momento migliore delle nostre tornate? Come riuscirci poi, c’è in Loggia chi potrà insegnarvelo meglio di me.

E poi stato detto che “se mediti bene, la corrente che viene introdotta nella tua mente continuerà a scorrere anche nel bel mezzo del lavoro quotidiano”. E come se un’unica idea venisse espressa in due modi allo stesso tempo: quello della tua meditazione e quello della tua azione.

E con questo ho terminato, finalmente la parte propriamente programmatica. Ora vorrei, prima di chiudere i lavori, ricordare ancora con due parole gli impegni specifici delle varie cariche di Loggia.

Al primo sorvegliante spetta di controllare in genere il lavoro svolto nel tempio, ed in modo speciale quello dei compagni e dei maestri. Egli rappresenta la serietà del lavoro e la severità del giudizio.

Il secondo sorvegliante invece sovrintende la colonna degli apprendisti e sovrintende il riposo. I suoi interventi saranno sempre improntati alla fratellanza e alla tolleranza. Cura anche la parte ricreativa.

L’oratore è il garante che tutto si svolga secondo i dettami di Costituzioni e regolamenti. Sarà egli che mi domanderà di togliere la parola ad un fratello che travalichi la tolleranza. E ancora a lui che compete rivolgere le parole di benvenuto ai neofiti e nelle ricorrenze ufficiali.

II segretario prende nota delle presenze e delle assenze, dei lavori che si svolgono e risolve le difficoltà amministrative. Quindi le giustificazioni per assenze vanno fatte a lui o a me. Se non fosse possibile, ad uno dei due sorveglianti.

Tali giustificazioni, lo ricordo ancora una volta, se superano una tornata, devono essere fatte per iscritto. Esse possono essere accettate per: lavoro profano e presso altre Logge; motivi di famiglia, salute; motivi particolari e delicati da segnalare a me stesso. Requisito minimo per essere comunque accettate è essere in regola con i pagamenti al tesoro di Loggia per l’intero periodo di cui si chiede la giustificazione.

L’ospedaliere dovrà visitare, o comunque contattare, tutti i fratelli assenti per malattia, e quindi riferirne i n Loggia

Per le cariche di tesoriere e di archivista bibliotecario ho già ampiamente detto.

Al Copritore interno compete di esaminare tutti gli eventuali visitatori (richiedendo tessera, parola di passo e semestrale, ecc.) a meno che ne abbia avuta esplicita dispensa da me stesso.

Il Maestro di casa si occuperà dell’organizzazione di tutte le nostre manifestazioni con l’esterno, d’accordo con il 20 sorvegliante.

Quest’anno poi mi piacerebbe riuscire a selezionare della musica che, opportunamente registrata, possa essere impiegata durante le cerimonie d’iniziazione, d’apertura e di chiusura dei nostri lavori, ma di ciò avrò ancora occasione di parlarne.

A. Bgg,

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