CATTIVERIA

Cattiveria

Quando io ero piccolo, non poi moltissimi anni fa, cattivo lo potevo dire solo in pochissimi casi: l’orco della favola e chi mi picchiava. Altri casi non mi sovvengono.

Per contro, quasi tutto era buono, e qui non sono difficili gli esempi: papà e mamma, Dante e Manzoni, il Presidente della Repubblica. Avevano ragione sempre, erano buoni e bravi. Almeno ufficialmente.

Poi arrivò la rivoluzione del ’68 e si è detto basta a tutti questi soprusi! Si è cominciato a criticare tutto e tutti ed in questa improvvisa libertà di critica i primi ad essere giudicati sono stati, ovviamente, proprio coloro che erano stati i primi ad essere lodati. Non si diceva più: invece di criticare, cerca un pò ‘ tu di far meglio, ma esplose la gara a chi riusciva a criticare di più in un processo che si dilatava sempre più.

Il risultato è che adesso tutti sono diventati cattivi, dai governanti alle opposizioni, gli scioperanti ed i datori di lavoro, i medici, ma anche i mutuati, gli insegnanti ed i patrioti. Sono cattivi i cattivi, ma sono cattivi anche i buoni; son cattivi i giudici ed anche gli imputati. Sono cattivi i provvedimenti presi, ma anche quelli non presi; cattiva è la scienza ed il progresso, ma anche l’ignoranza ed il non progresso.

Importante è non fidarsi di nessuno!

Tutti accusatori e tutti imputati, viene a mancare il buono, il giusto, il vero: tutte superstizioni.

L’adolescenza è età tipica di critica. E noi ora viviamo in un’epoca adolescente senza fine. Specie gli adulti sono costantemente posti sotto giudizio, confrontati con ideali di perfezione da parte (soprattutto) dei giovani.

L’adolescente accusa i genitori, pur avendone bisogno. I genitori devono resistere, accettando di essere messi in discussione  senza farsi travolgere, mantenendo la loro identità, serenamente quanto è possibile.

Se riusciranno a resistere su delle basi solide, allora il ragazzo saprà che si è fidato di persone stimabili e avrà stima di sé, mentre viceversa il ragazzo che riuscirà a distruggere i genitori sarà insicuro.

Ma l’uomo, costantemente sottoposto a giudizio, come reagisce? Quanto gli pesa questa squalifica globale?

Cerca di non pensare e di eludere, rinviandolo, il problema: mettendo la testa sotto la sabbia, guardando la TV, rifugiandosi nel sog-i0 0 nei beni di consumo. Cerca la bontà laddove non c’è l’uomo, tra gli animali o nella natura vergine, ma anche in ciò che supera, escludendola, la ragione umana, come la magia o l’astrologia.

La logica conseguenza di queste considerazioni è che si preparano tempi per un uomo che dica: seguitemi! Trovando moltissimi proseliti. Ma io sono un iniziato, ed allora le considerazioni sono necessariamente altre.

Perché altre e diverse? Perché l’iniziato vede il mondo con attenzione, si domanda il perché delle cose, esercita un’azione critica che non è fine a se stessa, bensì serve per costruire un rapporto con gli altri e con le cose basato su valori diversi da quelli profani: I ‘Iniziazione modifica la scala dei valori.

A.Bgg

47

Questa voce è stata pubblicata in Lavori di Loggia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *