LA MORTE INIZIATICA

La morte iniziatica

Maestro Venerabile, carissimi Fratelli,

Il segno distintivo delle associazioni iniziatiche è la comprensione del significato dell ‘Iniziazione.

Nell’atto di varcare la soglia del Tempio il profano subisce volontariamente una mistica morte, nel senso che accetta di far morire dentro di sé tutto ciò che ha appreso nella vita profana: il suo modo di organizzarsi la vita, le amicizie, le abitudini, gli atteggiamenti, il modo di comportarsi, la scelta dei valori, le priorità delle scelte, la collocazione del proprio io rispetto al resto dell ‘umanità. Egli accetta volontariamente di morire a tutto ciò: il che lo pone in una situazione di grande responsabilità verso l’istituzione nella quale sta per entrare. Da quel momento il riüno della sua vita sarà prevalentemente scandito dai programmi, dalle scelte dei lavori della sua Loggia e della Comunione Massonica in genere.

La sua cultura sarà quella che, attraverso gli strumenti dell’ Arte Reale, egli apprenderà nel suo piccolo mondo, che è lo spazio sacro della sua Offcina.

Si muore dunque a ciò che fummo per rinascere ad una nuova vita, in maniera coscientc c razionale.

Il significato dell’iniziazione deve essere sempre presente in noi, ogni nostra azione, ogni nostra decisione, ogni nostro comportarnento deve essere condizionato da ciò che abbiamo promesso e giurato solennemente quando bussammo alla porta del Tempio e fummo fratemarnente accolti. Questo processo di trasformazione, graduale e progressivo, ci allontana sempre più dalle tenebre del mondo profano,

L’ Iniziato deve mantenersi al di sopra delle beghe profane, affaristiche, politiche, di potere, in quanto la sua finalità è – e sarà sempre – l’elevazione dell ‘uomo e della sua spiritualità.

Il suo impegno di scrictà rcndcrà sacro il Tempio ed il desiderio di rinnegarc il futile, profano, ik provvisorio, gli permetterà di dedicarsi totalmente al perfezionamento interiore e contribuire alla elevazione universale dell’umanità e dei suoi valori più nobili.

Per quale scopo, ancora oggi, ci riuniamo nei nostri Templi se non per scavare profonde ed oscure prigioni al vizio ed elevare Templi alla virtù?

Ci rechiamo perciò in Loggia per temprare il nostro carattere, accumulare energia e slancio, per poter assecondare quella meravigliosa ambizione che l’lniziazione ci ha infuso. Non bisogna mai dimenticare le prime minacciose frasi che abbiamo visto scrittc nel Gabinetto delle Riflcssioni:

“Se la curiosità ti ha condotto qui, vattene

“Se la tua anima ha provato spavento, non andare più oltre

“Se persevererai sarai purificato dagli Elementi, uscirai dall ‘abisso delle tenebre, vedrai la Luce

E in questa prigione che comincia la morte del profano che deve rispondere, per iscritto, alle domande che gli sono poste e redigere il suo testamento.

La parola Morte deve essere presa nel suo senso più generale, per cui si può dire che qualsiasi cambiamento sia, in pari tempo, una morte cd una nascita, secondo che la si consideri da un lato, oppure dall’altro: morte in rapporto allo stato antccedente, nascita in rapporto allo stato conseguente.

L’ Iniziazione è quindi una seconda nascita, ma questa seconda nascita implica necessariamente la morte al mondo profano ed in qualche modo la segue immediatamente, poiché non si tratta, in verità, che delle due facce di uno stesso cambiamento di stato.

Questa morte non è altro che una metamorfosi, un vero processo per cui il profano abbandona progressivamente il suo essere e lo trasforma totalmcntc.

L’ Iniziazione è solo virtuale, ma non basta: bisogna esercitare un dirozzamento intellettuale e moralc che ha lo scopo di liberare lo spirito da tutto ciò che impedisce alla Luce di giungere fino a lui. Solo cosi I ‘Iniziazione può considerarsi effettiva.

Non accontentiamoci dunque di riconoscerc semplicemente la verità, ma agimo in conformità della ragione che ci permette di attirare la luce verso di noi ed assorbirla totalmente.

Ma l’intelletto necessita di essere preparato pcr ricevere la Luce: una luce improvvisa acceca e non illumina. Ecco quindi la necessità di lunghi silenzi imposti, in cui le idee maturano con la meditazione silenziosa, che non è altro che una conversazione con noi stessi.

Superiamo con tenacia tutte le prove, molto spesso estenuanti e tentatrici, per dimostrare di essere veramente morti rispetto a tutto ciò che il mondo profano aveva un tempo significato per noi e finalmente rinascere a nuova vita.

Il senso autentico della scansione della nostra vita di comunione iniziatica, secondo i ritmi solari, altro non è che il simbolo dell’alternarsi di lucc e tenebre, di vita e di morte.

L’uomo che si lascia assorbire dalle molteplici spirali della vita profana si perderà sicuramente e spesso irreversibilmente, perciò chiunque abbia la volontà ben ferma di seguire una vita iniziatica, non soltanto non deve mai cercarc di acquisire i ben noti metalli, ma, se si presentano, evitarli spietatamente come ostacoli capaci di sviarlo dallo scopo unico cui tende.

Il segreto per unirci indissolubilmente consiste nell’impiegare un particolare ccmcnto composto dalla Stima, dall ‘affettuosa Amicizia e dall ‘Amore Fraterno, che devono essere la base delle nostre reciproche relazioni, dentro e fuori la Loggia.

Ci venne chiesto se volevamo diventare Libero Muratore di nostra propria e spontanea volontà, oppure se influenzati da qualcuno con forte asccndcntc su di noi, o perché spinti da qualchc poco nobile motivo.

Rispondemmo che la decisione da noi presa cra frutto di matura riflessione e che eravamo mossi da spontaneo e sincero desiderio di miglioramento interiore e dalla volontà di renderci utili al prossimo.

Chi non ricorda il giorno della propria Iniziazione? Chi non ricorda il primo momento di quasi terrore quando fummo fatti entrare nel Gabinetto delle Riflessioni?

Siamo stati poi condotti nel Tempio dove si udivano strani rumori di oggetti metallici (amici o nemici?), strani odori, strane ombre che si muovevano. Abbiamo bevuto non ben identificabili liquidi e nella nostra mente tutto era irreale.

Solo quando ci è stata tolta la benda, il Tempio ci è apparso con tutta la sua prorompente bellezza: le ombre si sono tramutate in volti sorridenti, il simbolismo regnava sovrano, il nostro desiderio si era trasformato in realtà.

Ma siamo veramente degli Iniziati?

Una sola cosa è certa: sono maledettamente in crisi!

G. Lgn,

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