MAIEUTICA
Come tutti ben sanno una volta era solo l’arte dell’ostetricia; da Socrate in poi (400 a.C.) è considerata « un metodò scientifico — cito dal Palazzi — di discussione, col quale, per mezzo di successive interrogazioni si conduce a poco a poco l’avversario a scoprire da sé le verità che esistevano latenti nel suo spirito ». Ora si chiama metodo socratico e si basa sulla ragione e sulla logica conseguente. A qualcuno piacerà ricordare come Socrate, figlio di Fenarete che era una levatrice, oggi ostetrica, diceva che come questa aiutava le donne a partorire così lui aiutava gli uomini a ragionare e quindi a scoprire quelle verità che già erano in loro. Tutto questo lo sappiamo da Platone, nel Teeteto, poiché di Socrate non abbiamo niente in quanto pare non sapesse scrivere o per lo meno non ha scritto niente.
La ragione è una facoltà dell’intelletto che ci permette di conosce re le cose e i fatti e di discernere e giudicare. È la facoltà che distingue l’uomo, animale razionale, dagli altri animali.
« La ragione è la facoltà che cerca il vero e penetra dalla superficie dei fenomeni alla loro realtà intima » ed ancora « la ragione che è la facoltà più pregiata e più singolare dell’uomo è sottoposta all’effetto deformante delle passioni » (Fromm E. in Psicanalisi e religione).
A chi interessa preciso che deriva da ratio usato da Cicerone per tradurre logos che però vuol dire anche discorso e non solo ragione; in seguito con la scolastica si precisò come traduzione di dianoià in opposizione a noüs che è l’intelletto. Si arriva così alla ragione come mezzo della conoscenza discorsiva o umana e all’intelletto come conoscenza intuitiva o divina e quindi ai problemi del rapporto tra ragione e fede. Rimando ai problemi tra ragione e discorso di cui si sono ampiamente occupati Aristotele, Platone, Sant’Agostino, ecc., e a quelli tra ragione e calcolo, tra ragione ed evidenza di cui si sono occupati Hobbes, Hume, Leibniz, Cartesio, ecc. Ricordo il contrasto tra razionalismo continentale ed empirismo inglese nei secoli XVII e XVIII. Sconsiglio di addentrarvi con Kant, Hegel, Bergson e amici sul problema ragione e intelletto dove compare an40
che, a complicare le cose, l’intuizione ma vorrei ricordare che ancora oggi il problema è aperto e che ad esempio 1a famosa scuola di Francoforte riprende direttamente da Hegel l’opposizione tra ragione e intelletto.
Ma torniamo a quel perdigiorno di Socrate che a mio avviso è l’ini- ziatore della filosofia come scienza, con tutto il rispetto per i predecessori che pure erano del calibro di Talete, Anassimene, Anassimandro, Pitagora, Eraclito, Parmenide, Zenone, Democrito ecc. per citare solo i più noti: Socrate infatti è colui che per primo prende per mano l’uomo e gli insegna a ragionare.
E la ragione per noi L.M. è il mezzo più importante per avvicinarci alla verità questo per quel che riguarda l’Ordine.
Ogni iniziazione e ogni passaggio sono un comandamento più che un invito alla ragione. La ricerca della luce e della verità sia pur sempre limitata e incompleta sono merito della ragione.
Quando si arriverà al rito verranno chiamate in aiuto altre facoltà intellettive per procedere nella ricerca della verità, ma rimaniamo a livello d’Ordine.
Quindi la maieutica, I arte di ragionare, di scoprire la verità che già abbiamo percepito ma non riconosciuta è a mio avviso un’arte squisitamente muratoria e Socrate per me è il prototipo del perfetto muratore.
La ragione in conclusione ha aiutato il progresso dell’uomo traendolo dalla superstizione, dall’ignoranza, dal dogmatismo, dal pregiudizio ma non lo può rendere felice.
Se la ragione è il mezzo, in Massoneria vi è anche un metodo di lavoro che a mio modo di vedere è molto importante e si basa sul rituale, sull’atteggiamento ed il comportamento da tenere e che io ritengo si avvicini molto a quello che è il « training autogeno» e questo per chi ha voglia potrebbe essere un bel tema di discussione. D’altra parte molto delle nostre cerimonie è mutuato da liturgie sia religiose che di ordini cavallereschi o simili che avevano intuito ed applicato quello che poi Schultz ha esposto in termini scientifici agli albori di questo secolo.