ALCUNE PROPOSTE DI CARATTERE OPERATIVO

ALCUNE PROPOSTE DI CARATTERE OPERATIVO

Venerabilissimo, Rispettabili Maestri,

PREMESSA

Quanto vado a sottoporvi è frutto di alcune mie riflessioni sulla possibilità di usare in modo operativamente più corretto le tre Camere in cui espletiamo i nostri lavori di Loggia. Al fine di non dilungarmi eccessivamente in termini discorsivi, ho elaborato tre tabelle di sintesi relative ai simboli (alcuni espliciti nei nostri rituali, altri ricavati da quel che mi è dato conoscere della tradizione) che desidero sottoporre alla attenzione dei Maestri di questa Officina in quanto costituiscono la base teorica delle proposte che, nella parte finale di questo scritto, presenterò a questa Camera di Mezzo.

Lo scopo di questo mio lavoro è “tentare”, con l’accordo dei Fratelli, di dare una svolta maggiormente operativa (qui intesa come operatività iniziatica) ai lavori che effettuiamo in Tempio e di evitare, al meglio delle nostre capacità, confusioni di “grado” nella espletazione degli stessi.

Un altro fatto che mi ha spinto ad intraprendere questa piccola ricerca sul “significato” delle Camere è stata la constatazione di qualche perplessità quanto alla determinazione della “maturità iniziatica” necessaria per poter accedere al secondo o al terzo grado (in particolare a quest’ultimo) al di là della regola che prevede come minimo un anno di permanenza in ciascuna Camera.

Spero che questo lavoro, indipendentemente da quello che la Loggia deciderà in merito alla attuazione pratica di quanto proporrò, possa almeno contribuire ad una maggiore chiarezza su alcuni fra i simboli che ci circondano.

A questo proposito vorrei enunciare alcuni punti di riferimento che possono, a mio parere, favorire una miglior comprensione dei contenuti che seguono, anche se, in questa sede, non tenterò ampliamenti interpretativi se non in forma estremamente sintetica.

  • “Tre Fratelli Maestri costituiscono una Loggia semplice, cinque Fratelli Maestri costituiscono una Loggia giusta, sette Fratelli, di cui cinque Maestri, costituiscono una Loggia giusta e perfetta”. Quest’ultimo è il numero minimo richiesto per poter “fare” un Libero Muratore ovvero per poter “affiliare” (il termine è significativo) nuovi aderenti. SETTE è quindi un numero avente l’implicazione simbolica di generazione e di crescita (non casualmente esso è sovente associato alla Luna, che in Astrologia rappresenta principalmente “la madre” ed è anche simbolo di espansione” quando in fase crescente)
  • Quattro sono i sensi secondo cui può interpretarsi un oggetto di conoscenza:
  • il senso letterale (percezione della realtà sensibile) – la messa in atto delle energie “corporee”.
  • il senso morale (l ‘agire) – la messa in atto delle energie “vitali”.
  • il senso analogico (il pensare) – la messa in atto delle energie “mentali”.

 il senso anagogico (l’intuizione sovramentale) – la messa in atto delle energie spirituali”.

A ciascuno di essi corrisponde (in una applicazione particolare) uno dei quattro elementi, nell’ordine: Terra, Acqua, Aria, Fuoco.

CAMERA Dl PRIMO GRADO

Apprendista Libero Muratore

LUOGO GEOGRAFICO NOTO Al SOLI FIGLI DELLA VEDOVA

Qualificazione spaziale: “luogo geografico” (idoneo a processi di natura fisica).

Forma geometrica: “doppio quadrato” (o quadrilungo) corrispondente alla giustapposizione (somma) di due quadrati; atto ad esprimere l’impenetrabilità dei corpi tipica del mondo corporeo. Dimensioni: I per 2.

Qualificazione temporale (Età): tre anni.

Governatore: Secondo Sorvegliante (Bellezza) munito di Filo a piombo.

Viaggi: Uno fuori del Tempio, nel Gabinetto delle Riflessioni (la Terra, il Settentrione), e tre all’interno del Tempio: l’Aria (Occidente) l’Acqua (Meridione), il Fuoco (Oriente).

CAMERA Dl SECONDO GRADO

Compagno d’ Arte

LUOGO GEOMETRICO NOTO Al SOLI FIGLI DELLA VEDOVA

Qualificazione spaziale: “luogo geometrico” (idoneo a processi di natura mentale, l’attuazione dell’armonia ovvero la Bellezza attuata dalla Forza secondo i canoni della Sapienza).

Forma geometrica: rappresentata da un rettangolo avente per lato breve la sezione aurea del lato lungo (ovvero quel segmento del lato lungo che è medio proporzionale fra il lato lungo e la porzione restante).

Seione aurea  

NOTA – Tracciando la stella pitagorica a cinque punte (Pentagramma), le intersezioni dei segmenti sono tutte sezioni auree. Questa stella consente la divisione in 5 parti uguali.

Qualificazione temporale (età): cinque anni.

Governatore: Primo Sorvegliante (Forza) munito di Livella. Viaggi: cinque inerenti a:

10 i sensi comuni.

20 gli ordini architettonici.

30 le “Arti liberali”.

40 la Tradizione (i “maestri” del passato)

50 l’assenza di percezioni “mentali”

CAMERA Dl TERZO GRADO

Maestro Libero Muratore

LUOGO GEODETICO NOTO Al SOLI FIGLI DELLA VEDOVA

Qualificazione spaziale: “luogo geodetico” (idoneo a processi di natura intuitiva e spirituale attraverso l’aggiunta della “terza dimensione’).

Forma geometrica: rappresentata da un rettangolo avente il lato breve di lunghezza “tre” e quello lungo di lunghezza “quattro” (la diagonale sarà naturalmente “cinque’ secondo il Teorema di Pitagora).

NOTA – Gli Antichi. per tracciare ritualmente il perimetro di base dei Templi, utilizzavano una cordicella chiusa che includeva dodici nodi (tre + quattro + cinque) e con essa procedevano alla determinazione “giusta e perfetta” dei quattro angoli di fondazione. Una variante (pare usata dai fratelli operativi inglesi fino a tempi recenti) è rappresentata dall’uso di tre canne aventi misura 3, 4, 5 ciascuna tenuta da uno dei tre Gran Maestn della Ghilda rappresentanti Re Salomone, Hiram re di Tiro e Hiram Abif.

Qualificazione temporale (età): sette anni e più (ove “e più” implica una apertura indefinita).

Governatore: Venerabilissimo (Saggezza) munito di Squadra.

Viaggi: in questo grado, profondamente diverso dagli altri due nei suoi contenuti simbolici, il viaggio è rappresento dal “peregrinare” dei nove Maestri ai quattro angoli del mondo per ritrovare il luogo di sepoltura del Maestro Hiram.

ALCUNE PROPOSTE SULL’USO DELLE TRE CAMERE

Con riferimento a quanto fin qui esposto su alcune specificità delle singole Camere, ritengo opportuno proporre, in linea del tutto generale, che sia fatto da parte di tutti uno sforzo particolare per ricercare l’armonia fra quello che le Camere simbolicamente esprimono e quanto in esse si compie. Più in particolare vorrei chiedere ai Maestri di questa Loggia di valutare le seguenti proposte operative ed esaminare la possibile attuazione.

  1. 0 Ritenendo che la prima Camera sia da intendersi come dedicata all ‘approfondimento del “senso letterale”, penso che la stessa debba essere riservata prevalentemente a lavori di “istruzione” circa quanto è contenuto nel Tempio (e Gabinetto di Riflessione) e nei Rituali di pertinenza del primo Grado. Penso inoltre che il “senso morale” sia comune alla prima ed alla seconda Camera e che, con approcci forse un po’ diversi, si adatti ad entrambe. In primo Grado è necessario apprendere “che cosa” sono gli oggetti che vengono proposti (ci sono “spazi culturali” anche prendendo in considerazione Rituali di altri Orienti o altre epoche) e quali sono i “buoni costumi” (molti riferimenti sono presenti, oltre che sui nostri rituali, anche in testi antichi dei “doveri”).

La seconda Camera è, a mio avviso, il luogo di approfondimento sia, come detto sopra, del punto di vista “morale” che del punto di vista “analogico”; qui si impara la “scienza muratoria”. In questa Camera possono essere lette le “Tavole” di argomento più svariato ad eccezione di quelle specificatamente destinate alla Camera di Mezzo (di quesito tipo penso debbano considerarsi tutte quelle Tavole che esprimono un qualche genere di “malessere” sia esistenziale e personale sia riferito all’andamento o conduzione dei lavori di Loggia, oltre, naturalmente, a quelle che sviluppano temi e simboli pertinenti al solo terzo Grado). Nella pratica settimanale, vorrei inoltre proporre che si esaminasse la possibilità che tutte le Tornate rituali, anche se previste in secondo o terzo Grado, prevedessero una prima parte di anche breve istruzione per il | 0 oppure per il 2 0 riservando ad una seconda parte i lavori previsti a programma.

I Neofiti, durante il loro periodo di apprendistato, non dovrebbero essere ‘turbati” con tematiche al di là della loro capacità di comprensione massonica per non correre rischi di “rigetto” (per fortuna pochi) o comunque cadute di attenzione verso quelle cose che è invece importante imparare per prime.

Questa proposta ha l’implicazione di dover redigere due Verbali per ogni Tornata, ma se gli stesi sono fatti in forma molto sintetica non credo che la cosa debba costituire un problema insuperabile. Relativamente al “Quadro di Loggia”, le modifiche da apportare per passare dal primo al secondo Grado sono, come sappiamo, molto poche e richiedono breve tempo; il “Quadro” di terzo, per via dei contenuti ridotti, è di rapida tracciatura.

Prendendo tutto in considerazione, il tempo aggiuntivo rispetto a quello attualmente utilizzato non penso superi i venti/trenta minuti, cosa che dovrebbe essere sopportabile considerando i possibili vantaggi su altri fronti ben più importanti.

  • 0 Essendo impossibile cambiare di Camera (fisica) per ogni Grado, si potrebbe ‘segnare” la Camera in cui si lavora con la forma geometrica che le corrisponde mediante lieve modifica della distanza fra le tre Luci al centro del Tempio, come segue:

primo Grado – distanza breve I , lunga 2 secondo Grado – distanza breve “segmento aureo” della distanza lunga terzo Grado – distanza breve 3, lunga 4.

L’evidente problema pratico (misurare le distanze) potrebbe essere superato se il M. delle C. venisse dotato di tre cordicelle, una per ogni grado, tali da indicare la corretta distanza fra i candelabri.

30 Per quanto riguarda i “passaggi”, vi sono buoni motivi per pensare che, sebbene il Regolamento preveda “un anno” come tempo minimo di permanenza in primo o in secondo grado, il tempo “giusto” necessario per apprendere in modo soddisfacente quanto il Grado prevede, sia molto più prossimo, anche in senso letterale, alle “età” dichiarate ovvero tre anni per gli Apprendisti e cinque anni per i Compagni. Con questa osservazione non intendo dire che questi debbano essere i tempi da osservare, ma solo che sarebbe auspicabile considerare con molta più attenzione se il fratello ha “assorbito” intimamente e profondamente il messaggio relativo al Grado in cui si trova ed è pertanto effettivamente nella posizione di poter accedere con profitto al Grado superiore.

Altri Fratelli attenti a questo genere di cose, potranno certamente ampliare quanto qui espresso e contribuire, meglio di me, ad un sempre più perfetto utilizzo degli strumenti operativi che abbiamo a disposizione. Spero tuttavia, con queste annotazioni e proposte, di aver portato un piccolo contributo in vista di una maggiore efficacia operativa dei nosfri Lavori ed anche, al di là delle eventuali attuazioni, una migliore comprensione di qualcuno fra i molteplici strumenti fornitici dalla Libera Muratoria per consentirci di operare al “bene ed al progresso dell ‘umanità” cooperando così al piano del G D:. U

A. Orlnd, 15 aprile 1999 dell’e:.v:. (3 0 grado)

Questa voce è stata pubblicata in Lavori di Loggia. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *