PREMESSA DI ADELE MENZIO
La nostra è un’epoca di rivoluzionarie trasformazioni.
E non mi riferisco alla tecnologia e nemmeno alle trasformazioni del pianeta terra, che pure sono elementi di grande importanza. Voglio invece accennare ad un mutamento di filosofia in atto.
Le religioni, ad esempio, stanno perdendo ciascuna il proprio dio; l’uomo perde se stesso; le complicate burocrazie mondiali sembra siano destinate a vivere per se stesse, mangiandosi la coda in un lento, quanto farraginoso e sterile meccanismo.
Lo stesso ingigantirsi del terziario è destinato ad assumere propor-. zioni tali da creare alla fine uno squilibrio non si sa quanto utile e, proporzionato alle esigenze della umanità.
Non parliamo poi del nostro Paese dove le diatribe politiche, giocate su un sempre più instabile equilibrio delle molte forze, correnti, controcorrenti e faide, sembrano esaurire le forze e la disponibilità dei. protagonisti, tanto occupati nelle beghe interne da non trovare tempo da dedicare al popolo che pure li ha eletti ed ha il sacrosanto diritto di veder realizzate le opere necessarie al buon andamento della cosa pubblica.
Di qui una reazione che non tarderà a farsi tragicamente sentire. In questo contesto una novità.
Un modo nuovo di concepire la Massoneria degli anni duemila in Italia. Uscire allo scoperto e manifestare apertamente la nostra filosofia e il nostro modo di agire.
Alludo alla intervista che il Gran Maestro Renzo Canova ha concesso, nel dicembre scorso, ad un giornalista bolognese e che, abbastanza esaurientemente, ha riportato il «Resto del Carlino» nel numero di mercoledì 28 dicembre 1988.
Tra l’altro il Gran Maestro afferma: «La nostra comunione è identificata come Massoneria universale di rito scozzese antico ed accettato, Comunione Italiana, Obbedienza di Piazza del Gesù, con sede in Roma in via San Nicola dei Cesarini 3, Palazzo Vitelleschi.
E costituita da due corpi facenti capo, per il Rito, al Supremo Consiglio d’Italia e, per l’Ordine, alla Gran Loggia d’Italia. Vi operano
Camere rituali e Logge in numero complessivo di 360, estese in tutto il territorio nazionale, isole comprese, divise in 60 province nelle varie Regioni.
Apparteniamo allo schema liberale e democratico ammettendo le donne con pari diritti rispetto agli uomini. Non esistono distinzioni di sesso, razza e religione.
Siamo in relazione con 112 Supremi Consigli ed Obbedienze di tutto il mondo, che appartengono al nostro stesso schema e che ci riconoscono. Ci distinguiamo dall’altro schema, cosiddetto ” dogmatico ‘ nel quale non sono ammesse le donne ed al quale appartengono i ” Giustinianei
Aderiamo al Clipsas, costituito da 34 Obbedienze liberali presenti in tutti i continenti e del cui consiglio faccio parte. Aderiamo inoltre a CATENA che è costituito da 9 Obbedienze europee liberali e di cui sono Vice-Presidente».
A precise domande dell’intervistatore Canova risponde: «La regolarità della nostra Obbedienza deriva dal riconoscimento da parte delle Obbedienze di cui parlavo prima ed anche dalla ortodossia praticata che consiste nel seguire fedelmente la tradizione e nel conservare i simboli e la ritualità che esprimono la tradizione stessa. Non facciamo politica e non facciamo distinzioni religiose. Politica e religione, tra di noi, sono vietate.
Le ” Camere tecniche ” sono strutture di ausilio alle attività liberali e sono previste dai nostri regolamenti così come ogni altra Commissione di studio e di lavoro».
Ed ancora.
«Di recente sono apparse notizie confuse e tendenziose. Non esistono, al nostro interno, Logge od altri organismi coperti e si opera sempre nel pieno rispetto delle norme vigenti.
Siamo inseriti nella ” Guida Monaci ” e negli annuari parlamentari. Le nostre sedi si trovano negli elenchi telefonici ed hanno targhe esposte al pubblico. Svolgiamo Congressi su tematiche tecniche ed umanistiche i cui atti vengono pubblicati». Una totale, come si dice oggi, «trasparenza».
Nell’ambito di questo «nuovo corso» una serie di iniziative dettate dalla esigenza di portare a conoscenza del pubblico profano alcuni
aspetti dei nostri studi ma anche di aprirci al confronto, allo scambio, al consenso ed alle critiche.
Si inserisce in questo quadro la manifestazione internazionale della’ fine di febbraio che a Firenze vedrà impegnata la nostra Obbedienza in un convegno dedicato al «Retaggio di Lorenzo il Magnifico, umanista integrale».
Lo scopo principale è quello di presentare la Massoneria di Piazza del Gesù come Ordine iniziatico che trova la sua identità nel passato e ne ripropone la continuità nel presente per l’avvenire.
E certo che la manifestazione, sia per la preparazione dei relatori che per la partecipazione di profani illustri, arricchirà tanto gli esoterici quanto gli storici e la collaborazione, gli apporti di quanti vi parteciperanno dimostrerà come il dialogo sia sempre foriero di arricchimento culturale.
Così come aperti alla collaborazione di profani saranno i convegni che le camere tecniche vanno istruendo e che vedranno protagonisti non solo fratelli massoni ma specialisti nelle varie discipline. II primo di questi convegni si terrà a Torino ed è stato organizzato dalla camera tecnica delle arti sanitarie.
Direi che proprio perché è in atto una rivoluzione di valori è necessaria la nostra presenza che, in tanto può essere sommessa in quanto si viva una fase di stasi o di consolidamento di filosofie stabili, ma che deve emergere e squillare quando si sta costruendo un mondo nuovo.