L’esoterismo massonico
8. n simbolismo della Camera (o Gabinetto) di riflessione del Neofita.
La suddetta meta si scorge già nella Camera (o Gabinetto) di riflessione (o di meditazione) nella quale è posto il neofita prima della sua introduzione nel Tempio, per compiere, secondo la ritualità massonica, da solo il primo viaggio che è raffigurato nelle viscere della Terra, negli inferi, per dare inizio da lì alla sua rinascita verso la Luce che richiede entrando in Massoneria. Il pavimento, le pareti ed il soffitto sono dipinti in nero opaco.
Nella parete Nord è dipinto il segno zodiacale del cancro ed uno scheletro umano, la scritta V.I.T.R.I.O.L. ed i simboli alchemici dello zolfo e del Sole, una lucerna e la frase: «Se la tua anima ha provato spavento: non andare più oltre». Sotto è posto un Triangolo con 1a punta verso il basso, simbolo dell’elemento acqua.
Nella parete Ovest è dipinto il segno zodiacale della bilancia una porta con spioncino, un Triangolo con la punta in alto tagliata da una barra orizzontale, simbolo dell’elemento aria ed è posta la scritta: «Se la curiosità ti ha condotto qui: Esci».
Nella parete Sud vi è il segno zodiacale del capricorno, una falce, e la clessidra, una finestrella con uno specchio, un triangolo con la punta in basso tagliata da una barra orizzontale, simbolo dell’elemento terra, ed è posta la scritta: «Se tieni alle distinzioni umane: Vattene». Nella parete Est è disegnato il segno zodiacale dell’ariete, la figura di un gallo che canta, un Triangolo con la punta verso l’alto, simbolo dell’elemento fuoco, la scritta «vigilanza e perseveranza» e la scritta: «Se tu perseveri sarai purificato dagli elementi, verrai fuori dall’abisso delle tenebre: Vedrai la Luce».
* La prima parte è comparsa su Delta n. 19, pp. 61-75, la seconda su Delta n. 20,
PP. 51-64.
Sul tavolino è posto un calamaio con la penna d’oca, una candela, tre ciotole con sale, zolfo, sabbia, un pane secco, una brocca d’acqua, un teschio umano. Simbologicamente nel Gabinetto di riflessione il candidato muore per rinascere al canto del gallo.(10 viaggio). Cerchiamo, ai fini della nostra indagine, di seguire nell’interpretazione del messaggio esoterico questo viaggio ideale del profano invitato a riflettere sui simboli e sulle parole che vede apposte lungo il cammino che va dalla parete Nord a quella Ovest, a quella Sud, per terminare a quella Est (Oriente).
Sulla parete Nord legge la scritta V.I.T.R.I.O.L. (Visita Interiora Terrae Ratificandoque Invenies Occultum Lapidem = Visita le viscere della terra e rettificando «correggendo» il cammino troverai la pietra occulta). Già tale scritta indica il suddetto processo di liberazione mentale e spirituale, perché per trovare la pietra occulta (o pietra filosofale, o pietra cubica, o verità) l’uomo deve sapere rettificare più volte il cammino e superare gli ostacoli rappresentati dalle sue cecità, dai pregiudizi, dalle passioni, dalle sofferenze, dalle disperazioni, dalle apatie, dalle sue paure e per farlo deve sapersi spogliare di tutto ciò, come simbolicamente (dopo la consegna dei metalli) indica lo scheletro in piedi. E «la diritta via nella selva oscura» di Dante, il cammino della rinascita (la lucerna)
Ma in ciò l’uomo è solo nella riflessione, ed è questo già un messaggio gnostico; la «pietra occulta» non può essergli donata da altri — neppure da Dio — lui solo deve compiere il cammino della propria realizzazione. Per questo nella parete Nord è stato scritto l’avvertimento: «Se la tua anima ha provato spavento» (a proseguire in questo solitario cammino verso una tale meta di realizzazione interiore, senza l’affidamento dogmatico) «Non andare più oltre» (la strada dell’iniziazione massonica non è per te).
Proseguendo il viaggio di riflessione sulla parete Ovest, la porta — simbolo alchemico — sta a significare che non può essere aperta se non si sa trasformare la materia (spirituale) (già simboleggiata nella parete Nord dallo zolfo e dal sale) con il giusto fuoco (dei sentimenti e dell’intelletto) e se non si sa guardare verso l’alto come è indicato dal simbolo del Triangolo con la punta in alto sbarrata orizzontalmente, che raffigura l’elemento aria.
La scritta d’avvertimento è conseguente: «Se la curiosità ti ha condotto qui: Esci»; cioè l’impegno con te stesso deve essere appropriato, costante, ispirato, non dettato da una fugace curiosità; là porta resta ermeticamente chiusa se non si attua la trasformazione interiore. Passando alla parete Sud campeggia la scritta: «Se tieni alle distinzioni umane: Vattene», ed i simboli che l’attorniano chiariscono l’ammonlmento. Se guardi alle cose della terra solo pensando ai vantaggi personali, senza «ordinare» la tua vita terrena (simbolo della clessidra e della falce, emblemi di Saturno) ad una sollecitazione dello spirito rivolta a conoscere te stesso (simbolo dell’apertura dello spioncino o finestrella per vedere la propria Immagine riprodotta dallo specChio) non puoi saperti identificare con la legge universale ed essere partecipe dell’umanità.
Questo è il significato del Triangolo con la punta rivolta in basso tagliata orizzontalmente (terra): la proiezione dell’iniziato verso l’umanità. Soltanto se nella riflessione il profano comprende che può affrontare l’esperienza massonica compiendo il «cammino iniziatico» raffigurato nelle pareti nord-ovest-sud, cioè se si sente «uomo libero» dai pregiudizi, dalle superstizioni, dalle passioni e dagli egoismi e se si sente di «buoni costumi» — cioè «specchiato», nella sua coscienza ed in una benefica proiezione verso i propri simili con i quali s’identifica — allora può aspirare a proseguire il cammino verso l’iniziazione.
Nella parete Est (Oriente), infatti riceve l’ultima indicazione: «Se persevererai» con «vigilanza e perseveranza» — nel cammino iniziatico, sempre «rettificandolo» — «sarai purificato dagli elementi» (abbiamo visto i significati esoterici dell’acqua, aria, fuoco) «verrai fuori dall’abisso delle tenebre: vedrai la Luce». Il Triangolo, non più sbarrato, ha la punta verso l’alto; simbolo del fuoco. Il Gallo canta nella luce dell’alba.
Ecco dunque, che nel «primo viaggio» simbolico, che precede la cerimonia d’iniziazione vera e propria, al neofita che realmente «rifletta» è già stato detto tutto l’essenziale sull’esoterismo massonico e su cosa significhi — se diviene massone — la sua duplice ricerca iniziatica, sempre rivolta verso il cielo e verso la terra; verso l’indizione, riconoscendo in se stesso la propria «deità» e verso «l’umanizzazione », riconoscendosi partecipe attivo dell’umanità. Deve già essere un
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potenziale «Maestro di vita», «libero» da ogni schiavitù spirituale — e di «buoni costumi» — cioè benevolmente verso i suoi simili nel rispetto di una legge morale. In sostanza, gli si prospetta di iniziare il proprio processo di liberazione mentale e spirituale.
Se non aspira a ciò gli si dice tre volte: «Non andare più oltre», «Esci», «Vattene», ma anche, se positiva è la sua volontà, gli si dice che nella «vigilanza e perseveranza»: «Vedrai la luce».
9. Nell’iniziazione al P grado (apprendista libero muratore).
Nell’iniziazione al 1 0 grado il neofita — dopo aver sostato nella Camera (o Gabinetto) di riflessione, già ricca di ammonimenti e di simboli, e dopo aver reso «testamento» (risposta a domande), è introdotto bendato nel tempio per la cerimonia d’iniziazione. Al neofita si precisa che la cecità della benda sta ad indicare la cecità spirituale in cui si trova l’uomo quando è dominato dalle passioni ed è vittima della ignoranza e delle superstizioni. Gli si fanno compiere tre giri del Tempio — «viaggi» — (ed il primo, solitario, s’intende compiuto nella «camera delle riflessioni» prima della sua introduzione nel Tempio) ed il Maestro Venerabile ogni volta spiega il significato simbolico del viaggio, al termine del quale il neofita è simbolicamente purificato via via dall’acqua, dall’aria, dal fuoco. I rumori, intensi, uditi nel primo viaggio nel Tempio (simbologicamente considerato secondo e così via) stanno ad indicare le passioni che agitano l’uomo e la difficoltà che incontra nella vita e che per vincere le une e le altre occorrerà che egli abbia acquisito la necessaria energia morale (e il cammino nel «labirinto»).
Il secondo viaggio, meno rumoroso, sta ad indicare che con la perseveranza è possibile all’uomo liberarsi delle passioni e porsi sul binario della virtù.
Nel terzo viaggio, senza rumori, si simboleggia la conquistata purezza ed il raggiunto equilibrio ed il Maestro Venerabile gli indica il precetto: «Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te», che per il massone va integrato con: «Fai agli altri tutto il bene che vorresti che gli altri facessero a te».
Abbiamo citato solo qualche brano della ricca simbologia e del dialogo della cerimonia di iniziazione libero-muratoria, rendendoci conto che la lettura di essa e la descrizione dell’apparato scenico in cui si svolge non possa certo rendere l’idea del contenuto emotivo-spirituale che può suscitare sui partecipanti ed in particolare sull’iniziando. Quello che ci premeva evidenziare era come già in essa si delineino nettamente quali siano i principi o le idee-guida della Massoneria e del suo esoterismo. Indicativo al riguardo ci appare il «dialogo» con il quale il Venerabile precisa i concetti di libertà, morale, virtf, vizio e le finalità della Massoneria.
«Libertà è il dovere di compiere o non compiere atti secondo la determinazione della propria volontà. E il diritto di fare tutto ciò che non è contrario alla legge, alla morale ed alla libertà altrui. E il diritto di approfittare dei vantaggi garantiti dalla legge a tutti i cittadini di partecipare col proprio voto alla promulgazione della legge che deve essere rispettata ed obbedita da tutti».
«La morale è una scienza che riposa sulla ragione umana. E la legge naturale universale ed eterna che regge tutti gli esseri intelligenti e liberi. La coscienza, scientificamente spiegata, scientificamente ammissibile, che ci insegna i nostri doveri e l’uso ragionato dei nostri diritti. Essa si indirizza ai puri sentimenti del cuore per assicurare il trionfo della ragione e della virtù».
«La virtù. La parola virtù secondo la sua etimologia vuol dire forza; forza di fare il bene assoluto e di compiere i propri doveri (…)» (e poi precisa i termini della virtù pubblica, privata, domestica). «Il vizio è oani concessione fatta all’interesse ed alla passione a spese del dovere. E la soddisfazione delle cattive tendenze dell’uomo (…) pericolo contro il quale bisogna armarsi di tutte le forze della ragione, con tutte le energie del carattere (…)».
Spiegando cos’è la Massoneria il Maestro Venerabile precisa: «è un
Ordine che ha il suo principio nella ragione ed è perciò universale; essa ha una origine propria non confondibile con quella di nessuna religione, perché lasciando a ciascuno la libertà di fede, essa è libera da qualsiasi dogma religioso. Quantunque ferma nei suoi principi fondamentali è innanzi tutto progressiva e non impone alcun limite alla ricerca del vero».
IO. Nell’iniziazione al 20 grado (compagno d’arte).
Nell’iniziazione al 20 grado (compagno) il Venerabile, dopo i viaggi simbolici (che vengono fatti senza benda), indica il significato esoterico che gli antichi davano ai quattro elementi, allora ritenuti semplici, della natura: Terra, Acqua, Aria, Fuoco (simbologicamente, nell’ordine).
Successivamente il Venerabile indica il significato simbolico ed allegorico dato agli oggetti dall’arte muratoria, precisando che anzitutto il massone «deve conoscere se stesso», e ci sembra indicativo al riguardo di tale concetto gnostico che prima all’iniziando al 20 grado siano stati fatti leggere i nomi di Solone, Socrate, Licurgo, Pitagora. Il Venerabile precisa poi il significato simbolico dei cinque sensi che «non vanno intesi in senso fisico quanto quali facoltà dell’anima». «L’occhio evoca l’idea dell’immaginazione, dell’ideale, dell’universale» (e si connette con il ricorrente simbolo della luce, che sta per verità). «Il tatto conferisce moralmente all’ anima l’idea del mio e del non mio, cioè la conoscenza e la certezza dei mondi interno ed esterno». «Il gusto simboleggia la sensibilità più vicina al mondo fisico». «L’odorato ha qualche cosa di più sottile e penetrante. Tutti i nobili sentimenti che spingono l’uomo alle più virtuose azioni non sono essi come profumi dell’anima?». Il Venerabile conclude: «I cinque organi del corpo, simbolo dei cinque sensi dell’anima, possono divenire per il massone studioso e intelligente altrettanti simboli delle nostre facoltà spirituali
In base alla tradizione ieratica, l’uomo ha una triplice costituzione energetica:
— Fisica: legata al corpo, alla forza vitale, alla razionalità, alla capacità di sperimentare e padroneggiare il proprio essere e la realtà circostante;
— Animica: legata ai cinque sensi, ai sentimenti, alle emozioni, alla psiche, alla fantasia, all’immaginazione;
Spirituale: legata all’intelletto, alla capacità mentale di astrazione e di sintesi, all’intuizione.
«Piani» tra loro inscindibili. Simbolicamente il grado di
apprendista
necessario farne uso senza nuocere ai vostri simili». «Sappiate che lo scopo costante della Massoneria è la civilizzazione della società, sviluppando e diffondendo le scienze; ed è il miglioramento della specie umana insegnando e praticando la morale che deriva dall’influenza di ognuna delle scienze».
E una concezione scientifica ed evoluzionistica, ma che non conduce ad una concezione materialistica o razionalistico-materialista, in quanto ci ricorda quella illuministica saldamente ancorata però ad una concezlone umanistico-razionale, come ci sembra dimostrare il precedente richiamo a Socrate e Pitagora in quanto posero a base del loro insegnamento «l’immortalità dell’anima», la «credenza di un Ente Creatore», la «morale del dovere». Il richiamo «scientifico» ed «evoluzionistico» non ripudia quindi, nel pensiero massonico, una visione metafisica ed immanentistica, anzi la traduce in «scienza» per la ricerca speculativo-spirituale dell’uomo. E, riteniamo, una ulteriore conferma dell’indirizzo esoterico, gnostico umanistico che permea la Massoneria, da ogni angolo di visuale la si esamini.
II. Nell’iniziazione al 30 grado (Maestro).
Nell’iniziazione al 3 0 grado (Maestro) il rituale evoca la leggenda di Hiram architetto del tempio di Salomone. Si descrive la sua uccisione ad opera di tre «Compagni» dopo che Hiram aveva rifiutato la loro pretesa di ricevere il grado e la mercede di Maestro prima che fosse terminato il tempo d’istruzione e che fosse votata da tutti i Maestri la loro cooptazione. Successivamente si descrive il ritrovamento della salma di Hiram sotto l’acacia (simbolo della scienza e della vita che ritorna) e si evoca la sua resurrezione. La cerimonia che si legge sul Farina è complessa, piena di simboli e di allegorie. Da essa si può trarre il significato esoterico che l’uomo non può realizzarsi con la violenza e la sopraffazione, né con l’impazienza e l’ingiustizia, ma con la paziente o graduale maturazione interiore. Inoltre si esalta con Hiram l’uomo saggio, giusto, fedele al dovere morale fino al sacrificio. L’altro messaggio esoterico che ci sembra si possa trarre dal rituale del 30 grado su Hiram è rappresentato dalle tristezze e dalle aridità
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che in certi momenti avvolgono il mondo, e ciò è simbolicamente indicato dal luogo triste e deserto nel quale giace la salma di Hiram, ed inoltre si avverte il senso di sconforto che se ne può trarre, e ciò è significato dalla frase «il mondo resta nelle fitte tenebre, tutti i lavori sono sospesi», ma a far ritrovare la speranza è la certezza che la scienza ed il sapere, simboleggiate dall’acacia che rivela il punto dove è sepolto Hiram, possono Indicare e far ritrovare, anche nei momenti bui, la via della giustizia e della verità, rappresentate dalla salma di Hiram ritrovata e dalla resurrezione del maestro, e quindi rende possibile la ripresa dei lavori sospesi. E simbologicamente, la resurrezione spirituale con il riacquisto della «luce» dopo la fuga dalle tenebre. E, ci sembra, la strada di una umanità progrediente, pur nell’alternanza di tenebre e di luce, sconforto e di speranza, nella immagine della morte e della resurrezione spirituali, che consente la ripresa della costruzione del Tempio, inteso in pluralistiche dimensioni e proiezioni come micro-cosmi e macro-cosmo.
Il dialogo finale del Maestro Venerabile ci pare indicativo di tale significato esoterico della leggenda di Hiram: «Leggete la storia dei secoli passati, gettate gli occhi intorno a voi» (ed abbiamo visto un possibile significato dell’occhio nel Delta, come «occhio della coscienza», ed abbiamo letto nel 20 grado la simbologia dell’organo dell’ocChio: l’idea dell’immaginazione, dell’ideale, dell’universale). «Dappertutto vedrete il talento discontinuo, la virtù perseguitata, l’ignoranza ed il fanatismo governare il mondo Intero». «Distruggete questo impero del male per fare regnare al suo posto la carità, l’amore, la verità, la scienza e la virtù». Tutto ciò è evocato prima come lotta in se stessi, nel simbolo del sollevamento dell’iniziando dalla bara e la sua comparazione con il maestro Hiram risorto, è poi indicato nel dovere «di lavorare anche per il bene ed il progresso della vostra Patria e dell’umanità intera».
È riteniamo, ancora un’ altra indicazione del duplice piano prospettato dall’esoterismo massonico: la ricerca introspettiva e la dazione verso l’umanità (di cui la Patria è una proiezione più piccola) che d ‘altra parte si ripropongono nella più volte prospettata diarchia della ricerca del Vero e del Giusto. Ancora una volta, ed ancor più nel grado perfetto di Maestro, si ripropone dunque la diarchia fra i due orien- 39
tamenti: l’uno pratico-operativo (ricerca del giusto), l’altro speculativospirituale (ricerca del vero), soltanto che qui ci appaiono posposti; mentre nel grado di apprendista ed in quello di compagno all’inverso si dava precedenza, e quindi si deve supporre preminenza, allo studio, al sapere e alla ricerca del giusto, qui si dà preminenza all’introspezione, al conosci te stesso, all’indizione, con la resurrezione spirituale e l’identificazione con l’Hiram. Ma è ormai una disposizione in parallelo delle due ricerche (lavorare anche). D’altra parte ciò ci sembra nella logica della sequela additata all’adepto: «chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?». Il Maestro è ormai nella pienezza inimatica, secondo la simbologia massonica, dei suoi poteri-doveri (anche nei riflessi dell’istituzione massonica) per cui gli spetta l’azione meditata nell’ambito dell’Obbedienza massonica e nella sua proiezione profana, ma per questo non viene a cessare la sua mai finita ricerca spirituale, di ascesi.
La possibile cooptazione del Maestro negli Organismi Massonici dei Riti ha anche il suddetto significato di possibile ulteriore ricerca ed esperienza massonica e nei Riti, sostanzialmente, viene svolta la stessa tematica della Massoneria Azzurra (con il richiamo a molteplici tradizioni religiose, storiche, filosofiche); quello che può variare, caso mai, è l’angolo di visuale con il quale la si affronta e con una maggiore «velocità del convoglio» perché si presume una maggiore preparazione massonica degli adepti.
12. Considerazioni di sintesi.
La ricerca della massima liberazione mentale e spirituale dell’uomo — pur nella duplicità della parallela proiezione verso il giusto ed il vero — ci sembra, giungendo al termlne del nostro excursus, la possibile sintesi, l’essenza concettuale che permea da tutto l’esoterismo massonico, perché ci pare avvertibile in tutta la simbologia, nei rituali, nei «dialoghi», perfino nelle strutture istituzionali che la Massoneria si è data negli Organismi massonici che via via abbiamo cercato di anafizzare. Quello che ci ha più colpito in questa analisi ed al termine di questo tentativo di sintesi — che ovviamente prospet40
tiamo al lettore soltanto come una introspezione personale, dato l’esoterismo della istituzione massonica che lascia liberi in ogni interpretazione — è che tale essenza concettuale non è in realtà celata all’adepto fino al termine della sua iniziazione gradualistica — così come si legge in molta letteratura anche di parte massonica — ma può apparire sostanzialmente avvertibile o recepibile anche all’iniziando fin dal momento in cui è lasciato solo nella Camera di riflessione e, comunque, quando l’iniziato apprendista, al termine della cerimonia di iniziazione, toltagli la benda e ricevuta la Luce, vede il Tempio. Perché tali essenze concettuali, tali sintesi, ci sembrano intuibili dai simboli che adornano il Tempio.
L’essenza dell’esoterismo massonico ci sembra, quindi, già racchiusa nell’invito alla intima e libera meditazione dei simboli — nel coattivo dei lavori di Loggia — nonché nella domanda che il massone è, a nostro avviso, sempre chiamato a porsi: «chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?» e nella costante esortazione: «conosci te stesso» che adorna il frontone del Tempio. Non sono — né la domanda, né l’esortazione — rivolte soltanto a «chi bussa alla porta del Tempio» per farsi massone, ma ci sembrano rivolte al massone — uomo di desiderio — in ogni momento della sua vita massonica o profana, perché «ogni concezione dell’uomo è progressiva e di conseguenza relativa e nessuna concezione può darsi come definitiva».
Tutto ciò ci induce a rammentare il massone Fichte che ebbe a definire come dovrebbe essere il massone realmente «iniziato»: «La sua mente è talmente limpida e libera da pregiudizi di sorta. Egli domina nel regno delle idee ed abbraccia il campo della verità umana fin dove è possibile (…). Tale fase ci induce a pensare che esista un problema di fondo per la Massoneria (forse da sempre): basta una buona persona per fare un buon massone? Sul piano «corale» forse sì, sul piano individuale forse no.